Messina. Le proposte del Pd per il nuovo waterfront

Messina. Le proposte del Pd per il nuovo waterfront

Redazione

Messina. Le proposte del Pd per il nuovo waterfront

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mercoledì 26 Gennaio 2022 - 07:10

Riappropriazione di affaccio e percorso, crocevia e intermodalità: i concetti guida del Pd per il rilancio della costa che va dalla Cittadella al Museo

MESSINA – La Federazione provinciale del Partito democratico con il Dipartimento Territorio, guidato da Giuseppe Fera, ha sviluppato alcune proposte per il progetto Waterfront. Proposte che si delineano su dei nodi principali: riappropriazione di affaccio e percorso, crocevia e intermodalità. Questi dovrebbero essere i concetti guida per una strategia complessiva di rilettura e rifunzionalizzazione della porzione di costa che va dalla Cittadella al Museo, passando per la zona del Cavalcavia, della Stazione Marittima, del Molo Matteotti, della Passeggiata a Mare con la Fiera e l’ex Gasometro e della zona del Ringo e villa Sabin, per consentire a Messina ritrovare il suo rapporto con il mare e la storia, il suo ruolo di crocevia del Mediterraneo e di cuore della Città Metropolitana.

Riappropriazione di affaccio e percorso

Lungo questo percorso l’obiettivo deve essere quello di restituire tutti gli spazi interessati alla libera fruizione dei cittadini e questo oggi è possibile anche perché, in alcuni tratti, son venute meno le circostanze che avevano determinato la cesura e la chiusura dell’area portuale per motivi di sicurezza legati alla movimentazione delle merci.

A prescindere dalle scelte specifiche, l’obiettivo dovrebbe essere la realizzazione di una vasta area pedonalizzata lungo la costa, in continuità con la Passeggiata a mare, che messa a sistema con l’asse commerciale principale del viale San Martino e delle vie limitrofe, costituirebbe la spina dorsale di una nuova struttura di spazio pubblico, visto nell’insieme di aree pedonali, edifici pubblici, viabilità. Con uno sguardo visionario al futuro il Pd messinese immagina che gli edifici della “Palazzata”, al momento adibiti in gran parte a funzioni pubbliche (Inail, Catasto, etc.), nel prossimo futuro possano essere riadibiti a funzioni turistiche e commerciali.

Si verrebbe in tal modo a realizzare un grande lungomare, una sorta di passeggiata estesa dalla Stazione Marittima al terminale naturale del Museo Regionale, con la Villa Sabin insieme all’area del Baby Park, che potrebbe diventare una propaggine del Museo. Un percorso lungo la costa sul quale si snoda la storia di Messina, la Dogana (ex Palazzo Reale), le absidi del Duomo, la facciata del Municipio, la chiesa dei Catalani, la Palazzata e lo Stretto, e alla fine il Museo come luogo in cui questa storia si espone e si spiega.

In tale quadro, secondo il dipartimento, occorre inquadrare la proposta dell’Autorità portuale di riservare spazi destinati alla diportistica tra la Rada San Francesco e la Villa Sabin; ciò significa che questo dovrà avvenire senza ostruire visivamente la vista del mare e garantendo una discontinuità tra le aree a gestione privata, con il mantenimento di significative porzioni di affaccio che garantiscano un rapporto diretto col mare.

L’area della Fiera e dell’ex Gasometro, adeguatamente riqualificata e liberata da superfetazioni, potrebbe trasformarsi in un polo per attività culturali e commerciali o, secondo il documento, essere ripensata con i necessari interventi come hub crocieristico in alternativa a quello programmato dall’Autorità portuale al Molo Matteotti.

Crocevia e intermodalità

Obiettivo altrettanto importante per lo sviluppo del territorio quale centro della Città Metropolitana e porta della Sicilia verso la penisola, è la realizzazione, anche con il supporto delle Aziende private di trasporti locali e interregionali, di un vero hub intermodale per autobus, pullman, treni e mezzi navali. Un hub che non sia semplicemente una zona di sosta e ripartenza dei mezzi, ma un vero centro di intermodalità e snodo di flussi che provengono dal resto del territorio e dal mare.

Questo complesso sistema dovrebbe essere oggetto di un vero approfondimento, che può partire dalla riqualificazione del sistema Stazione Marittima/Ferroviaria, con le annesse aree dismesse e in dismissione e le aree pubbliche limitrofe, anche in connessione con i più recenti interventi realizzati per il parcheggio del cavalcavia. Una riflessione merita anche la destinazione d’uso degli spazi degli ex Silos e del Mercato Ittico e il Palazzo Satellite, dovrebbe essere valorizzata sempre nell’ottica della creazione di una struttura complessa ai fini culturali/commerciali e/o di supporto all’intermodalità.

La sintesi di questa vision, che ricomprende riflessioni generali sulle modalità di formazione e fruizione dello spazio pubblico, mettendo a sistema l’attuale rete di trasporti e associando a questo sistema lo sviluppo di una porzione di linea di costa come parco lineare sul mare e l’insieme di aree pubbliche ad essa connesse, darebbe il corretto valore di fulcro dei trasporti e della mobilità dell’area vasta provinciale e regionale ad una città spesso relegata a luogo di transito.

Il Pd ritiene che il tema del concorso di idee dovrebbe quindi incastonarsi all’interno di un masterplan di respiro molto più ampio, che dia conto di una strategia complessiva di rilettura e riorganizzazione dello spazio pubblico urbano che, se accessibile e di qualità costituisce elemento rigeneratore del tessuto urbano e generatore di sviluppo ed economia.

ll Partito Democratico provinciale, con in testa il segretario Nino Bartolotta, ritiene che le proposte appena illustrate richiedano una prospettiva strategica per il futuro dell’intera area, per costruire la quale si ritiene indispensabile una forte e incisiva azione di coordinamento, un tavolo permanente che veda insieme Autorità di Sistema Portuale, Comune, Ferrovie dello Stato, Organizzazioni imprenditoriali e Sindacati.

6 commenti

  1. Mettere a “sistema” l’affascinante affaccio a mare dalla Cittadella al baby park non è certo idea del PD ne di altro schieramento politico!! è purtroppo la vecchia idea di quanti amano Messina e che negli ultimi 30 anni l’anno vista saccheggiare!!!! purtroppo la Città deve attendere una nuova generazione che con “intelligenza etica” sia in grado, politicamente e amministrativamente, a ridare la dignità che merita a questa povera e martoriata Messina!!!

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  2. …giusto, prima di pensare a questi progetti di ABBELLIMENTO, il PD, a costo di perdere ancora voti, si deve occupare di mettere ordine nel disordine messinese… pulire la Città, mettere ordine nel caos viabilistico, eliminare l’abusivismi imperante, far funzionare i trasporti pubblici, valorizzare Messina agli occhi dei Turisti …..

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  3. ma qual è il Molo Matteotti nel porto di Messina?
    smoke gets in you eyes…

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  4. Potrebbero essere fatte tante cose per riportare Messina ai fasti di un tempo. Qualche anno fa avanzai all’Architetto Nino Principato unico e insostituibile custode della città, una mia proposta che seppur bizzarra avrebbe potuto se realizzata ricreare la “Palazzata” sulla cortina del porto. La mia era una proposta molto semplice: creare delle grandi porte ad archi nelle aperture delle piazzette tematiche e rivestire tutti i palazzi che si affacciano sul porto con del materiale leggero ma di grande impatto visivo. Una sorta di cappotti con gli opportuni ornamenti potrebbe trasformare gli attuali palazzi in una nuova e affascinante Palazzata, che con un sistema di illuminazione ben studiato darebbe a tutta l’area portuale un fascino meraviglioso e di grande impatto visivo. Tutto si può fare! Dipende solo dalla nostra volontà.

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    1. La palazzata è un ottima idea,ma si deve togliere la linea tramviaria,altrimenti serve a poco.

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  5. Nicola Comunale Rizzo 27 Gennaio 2022 08:24

    Due questioni: la “palazzata” e la distinzione dei ruoli.
    Desmitizziamo la palazzata. Questa serie di edifici continui che c’erano a ridosso del porto prima del terremoto, avevano una loro bellezza e una loro ragione d’essere legata alla storia della città e allo sviluppo politico ed economico dell’epoca. Ora questa palazzata non c’è più. La città è cambiata profondamente (anche se in peggio purtroppo) e riproporre una palazzata è come riproporre una falsità. Un qualcosa di posticcio che non ha nessuna ragion d’essere. Quindi smettiamola di pensare ad una palazzata perché oltretutto sarebbe una occasione ghotta per i palazzinari speculatori e chiuderebbe la vista del mare più di quanto non sia già chiusa.
    In quanto ai progetti, direi che noi cittadini dovremmo capire che siamo committenti non progettisti (distinzione dei ruoli) e allora come committenti dobbiamo indicare quali dovrebbero le funzioni d’uso, cosa vogliamo sul frontemare (piena panoramicità, viabilità pedonale ininterrotta, strutture culturali, polmone verde continuo, mobiliario urbano ludico e sportivo, posti di ristoro e spazi commerciali, luoghi igienico-sanitari pubblici, museo storico della navigazione, parco delle scienze del mare, viabilità veicolare fluida con snodi opportuni, zona di parcheggio sotterranea, ecc. ), senza stravolgere tutto e tutelando tutto ciò che ha un valore storico e/o artistico, o naturale. Mentre per la progettualità, lasciamo che siano i progettisti poi, quelli che vinceranno il concorso, a proporre le soluzioni tecnico-artistiche più efficaci e in armonia con la città.

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