Emergenza idrica, Anna Maria Raffa: "Sull'orlo di una crisi di nervi"

Emergenza idrica, Anna Maria Raffa: “Sull’orlo di una crisi di nervi”

Emergenza idrica, Anna Maria Raffa: “Sull’orlo di una crisi di nervi”

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domenica 01 Novembre 2015 - 23:02

Da una lettrice di Tempostretto, Anna Maria Raffa riceviamo e pubblichiamo quest'ironica cronaca dei giorni vissuti senz'acqua.

Sull’orlo di una crisi di nervi

Domenica 25 sera: quando tutto ebbe inizio

Aveva sentito del problemuccio idrico e pensò di agire per priorità: prima doccia alla bimba (anche se lei non esultava per la precedenza assicurata), poi piatti lasciati sporchi dal marito e in notturna lavatrice, almeno non si andava in giro ignudi. Lei la doccia l’avrebbe fatta di mattina.

Lunedi’: Ultimo giorno di penuria (anzi no)

Sveglia alle 6.00 e doccia alle 6.30 con un filo d’acqua gelida, con cui tenta di levarsi l’appiccicosissima maschera per capelli e i vari saponi con cui ha coperto tutto il suo corpo. Qualche minuto dopo apprende che la scuola per la bimba premurosamente lavata la sera prima (fortunata!) sarà chiusa … con il conseguente impatto d’urto sull’organizzazione familiare; anche gli uffici rimarranno chiusi … ma ovviamente non il suo. Vasco alla radio canta “Odio i lunedì, odio quel giorno lì…

Martedi’: a breve verrà ripristinato il servizio idrico

In serata dicono, bene: si è inevitabilmente generata un’altra lavatrice di panni sporchi, la bimba può ancora attendere, tanto l’asilo sempre chiuso è (esulta la piccola zozzona, candidata all’analfabetismo), lei i suoi capelli li ha lavati la sera prima e si sa, fa male lavarli tutti i giorni. Interi gruppi familiari si riuniscono per le lavatrici e docce, come un tempo si faceva per la visione della Tv.

Mercoledì : L’acqua fra poche ore verrà ripristinata

E’ questione di poche ore, ci siamo quasi: si commuoverebbe se non avesse paura di sprecare acqua preziosa, i panni sporchi e le lavatrici da fare sono oramai due, comincia ad essere un problema farsi il caffè la mattina, e ha speso un patrimonio in cibo pronto e piatti e bicchieri di plastica. Si fa l’ennesima doccia con un filo d’acqua gelida ancora più sottile pensando che deve essere stata una tortura che praticata anche a Guantanamo.

Mercoledì sera : di acqua non se ne parla per almeno altri cinque giorni

Niente lavatrici, niente docce, niente shampoo, niente vestiti puliti, almeno di non lavarli con l’acqua minerale … e anche quella scarseggia. Fiorisce il mercato nero dell’acqua di contrabbando, mutande pulite di contrabbando, deodoranti che profumano per 24 h e profumi addirittura indelebili, anch’essi di contrabbando. Organizzazione familiare distrutta dalle ristrettezze sopportate: cerca soluzioni di ogni tipo, lavarsi a mare, fare i panni nel torrente Annunziata, trasferirsi in un'altra città, mettersi in ferie fino a quando possa garantire di non costituire un pericolo igienico sanitario per gli altri. Lavora in provincia, dove fanno la differenziata da quasi due anni, come glielo spiega che da lei la differenziata è più un vezzo intellettuale e che la spazzatura raccolta random non è il solo problema igienico sanitari del loro capoluogo di provincia? Adatta e cita Dante, “Ahi, serva Messina di dolor ostello, nave senza nocchier in gran tempesta, non donna di provincia … ma di bordello” E loro capiranno, come quando all’ennesima spiegazione su come si fa la differenziata, collocarono nel suo ufficio, per facilitarle la vita, il bidone dell’indifferenziato, tanto la differenziata sarebbe rimasta una complicazione che lei non avrebbe mai dovuto affrontare.

Si chiese se lo stato di città metropolitana, o l’area integrata dello stretto non fossero traguardi troppo ambizioni per una città che ha problemi igienico sanitari come il Maghreb. Ironia della sorte, come per l’Egitto e le sue dieci piaghe, lesse dell’allerta meteo dei successivi giorni, e per una volta esultò: almeno un’ abbondante doccia se la sarebbe potuta fare.

Anna Maria Raffa

6 commenti

  1. GENT.MA SIG.RA, LEI HA PERFETTAMENTE RAGIONE. NSSUNO PUO’ DARLE TORTO. PERO’, SI RICORDI CHE MESSINA E’ MESSINA. QUALCUNO PUO’ DIE CHE SIGNIFICA? E’ UNA CITTA’ IN MANO A “CUL… RINISCIUTI”, CHE HANNO DEPREDATO SCILITO DI DIGNITA’ QUESTA CITTA’. MOLTI CD “POTENTI” SONO OSPITI, OVVERO NON VERI MESSINESI O DISCENDENTI DI VERI MESSINESI. QUEST’ALTRA FRASE MI E’ STATA DETTA DA UN ANZIANO MESSINESE QUANDO ERO PICCOLO NEGLI ANNI ’60 NON HANNO LA DIGNITA’ DI CITTADINI DI MESSINA. OGNUNO HA PENSATO A SE STESSO E NON CONTESTUALMENTE ANCHE ALLA CITTA’. QUALCUNO AVEVA IL SPRANNOME DI “GUARDIANO DELLO STERCO DI VACCA”. CHE PRETENDE DA UNA CITTA’ CHE E’ IN CADUTA LIBERA ALMENO DAL 1972? SCAPPI SE PUO’ SI PORTI I SUOI FIGLI AL NORD, ALMENO L’ACQUA C’E’

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  2. GENT.MA SIG.RA, LEI HA PERFETTAMENTE RAGIONE. NSSUNO PUO’ DARLE TORTO. PERO’, SI RICORDI CHE MESSINA E’ MESSINA. QUALCUNO PUO’ DIE CHE SIGNIFICA? E’ UNA CITTA’ IN MANO A “CUL… RINISCIUTI”, CHE HANNO DEPREDATO SCILITO DI DIGNITA’ QUESTA CITTA’. MOLTI CD “POTENTI” SONO OSPITI, OVVERO NON VERI MESSINESI O DISCENDENTI DI VERI MESSINESI. QUEST’ALTRA FRASE MI E’ STATA DETTA DA UN ANZIANO MESSINESE QUANDO ERO PICCOLO NEGLI ANNI ’60 NON HANNO LA DIGNITA’ DI CITTADINI DI MESSINA. OGNUNO HA PENSATO A SE STESSO E NON CONTESTUALMENTE ANCHE ALLA CITTA’. QUALCUNO AVEVA IL SPRANNOME DI “GUARDIANO DELLO STERCO DI VACCA”. CHE PRETENDE DA UNA CITTA’ CHE E’ IN CADUTA LIBERA ALMENO DAL 1972? SCAPPI SE PUO’ SI PORTI I SUOI FIGLI AL NORD, ALMENO L’ACQUA C’E’

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  3. fare il sindaco è un “mestiere” e come tutti i mestieri ha bisogno di un periodo di “apprendistato”,non si può essere sindaco perchè si è gridato al “ladro” dal Pilone di Faro ne si può fare i sindaco perchè si gira con la bici a piantare alberi in una città di disoccupati,non si può fare il sindaco perchè si indossa una fascia tricolore e si fa il vigile urbano sul cavalvia,quindi se questo è il sindaco vuol dire che noi buddaci abbiamo meritato di essere governati da uno spovveduto. comunque ,come scrisse qualcuno, Messina era già una cloaca ed oltre non si può andare ,anche se lo scalzo c’è la mette tutta per andarci.

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  4. fare il sindaco è un “mestiere” e come tutti i mestieri ha bisogno di un periodo di “apprendistato”,non si può essere sindaco perchè si è gridato al “ladro” dal Pilone di Faro ne si può fare i sindaco perchè si gira con la bici a piantare alberi in una città di disoccupati,non si può fare il sindaco perchè si indossa una fascia tricolore e si fa il vigile urbano sul cavalvia,quindi se questo è il sindaco vuol dire che noi buddaci abbiamo meritato di essere governati da uno spovveduto. comunque ,come scrisse qualcuno, Messina era già una cloaca ed oltre non si può andare ,anche se lo scalzo c’è la mette tutta per andarci.

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  5. Hombre de barro 2 Novembre 2015 11:29

    lei non sa quanto siete fortunati!
    Siamo in tanti a non avere acqua sin da SABATO SCORSO, e senza serbatoi di riserva, continuiamo in emergenza.

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  6. Hombre de barro 2 Novembre 2015 11:29

    lei non sa quanto siete fortunati!
    Siamo in tanti a non avere acqua sin da SABATO SCORSO, e senza serbatoi di riserva, continuiamo in emergenza.

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