Messina Social City, Gioveni e Musolino criticano la gestione dei servizi

Messina Social City, Gioveni e Musolino criticano la gestione dei servizi

Marco Olivieri

Messina Social City, Gioveni e Musolino criticano la gestione dei servizi

venerdì 03 Gennaio 2025 - 17:00

Il capogruppo di FdI si sofferma sull'asssistenza agli anziani. La senatrice firma una nota con l'esperta nel sociale Angela Rizzo

MESSINA – Non si fermano le polemiche con al centro Messina Social City. Ieri l’intervento critico sulle stabilizzazioni e su alcune esclusioni da parte di Clara Crocè, come rappresentante sindacale della Fiadel. E i consiglieri comunali Alessandro Russo (Pd) e Cosimo Oteri (Prima l’Italia), e Palmira Mancuso (Più Europa), hanno chiesto che si faccia chiarezza. Oggi la presa di posizione di Libero Gioveni, capogruppo di Fratelli d’Italia, e della senatrice di Italia Viva Dafne Musolino. Quest’ultima firma una nota assieme ad Angela Rizzo,  in qualità di componente della cabina di regia cittadina sempre del partito di Renzi.
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Scrive Gioveni in una nota: “Fioccano le lamentele in questi primi giorni dell’anno da parte delle famiglie con anziani che non riceverebbero un’adeguata assistenza domiciliare. Pongo in evidenza un disservizio che dal primo dell’anno sembrerebbe essersi purtroppo riacutizzato. Ho appreso delle polemiche su alcune mancate stabilizzazioni del personale della Messina social city e sinceramente le lascio a chi, sul fronte sindacale, fa mero populismo facendo finta di litigare con amministrazione e azienda. Ma non posso certamente sottacere o stare in silenzio quando dei servizi rivolti alle categorie fragili come in questo caso gli anziani, vengono penalizzati! Sono diverse le famiglie, infatti, – prosegue il consigliere – che lamentano o denunciano il netto ridimensionamento del servizio domiciliare ai propri anziani e tutto questo è assolutamente inaccettabile. A parecchie figure che si occupavano del servizio Sada (Servizio di assistenza domiciliare) è scaduto il contratto e l’azienda evidentemente non ha ancora provveduto alla sostituzione, pur disponendo di una long list, oppure non prevedendo una proroga contrattuale per gli stessi operatori”. 

“Ne consegue, quindi – denuncia l’esponente di FdI – che anche nei casi più delicati o gravi alcuni anziani allettati si sono ritrovati o con un solo operatore (quando invece ne occorrerebbero due) oppure addirittura con la stessa incognita sul mantenimento o meno del servizio. Gli utenti – conclude Gioveni – non possono sentirsi dire dall’azienda che il servizio tornerà normale a metà gennaio ed è ovvio che chiederò conto e ragione in aula alla governance della Messina social city, peraltro a stretto giro. In questi giorni dovremo discutere il Bilancio di previsione 2025 dell’azienda che certamente ci giunge in un clima non del tutto distensivo”.

Musolino e Rizzo: “Gestione caotica dei servizi”

Così, invece, Dafne Musolino e Angela Rizzo, di Italia Viva: “L’ultima pubblica denuncia sulle attività della Messina Social City non può ridursi a uno scontro tra una rappresentanza sindacale che lamenta l’esclusione dal confronto con la dirigenza e la consueta autocelebrazione delle attività da parte del management dell’azienda speciale”.
“Al di là della condivisibile tutela dei diritti dei lavoratori e della legittima domanda di stabilizzazione degli stessi – scrivono Musolino e Rizzo – da oltre un anno denunciamo come Italia Viva la gestione caotica dei servizi, spesso interrotti bruscamente con la motivazione della cessazione del rapporto di lavoro a tempo determinato degli operatori che vengono impiegati alternativamente sia come assistenti domiciliari per gli anziani o per i soggetti fragili o per altre mansioni di diversa natura. Il tutto assistendo a una pretesa fungibilità di mansioni”. Questo, per Musolino e Rizzo, rappresenta un danno per “le necessità degli assistiti e per le stesse specifiche professionalità degli operatori”.
Continuano la senatrice e l’esperta in ambito sociale: “A questo tema, così delicato e trascurato dall’amministrazione comunale, si aggiunge quello dei molteplici affidamenti diretti, della gestione dei fondi extrabilancio e delle graduatorie “saliscendi” con posizioni variabilI. Su questi temi Italia Viva mantiene alta la propria attenzione, rammentando all’amministrazione che la mission della Messina Social City era quella di garantire la qualità dei servizi sociali e assistenziali insieme alla stabilità del rapporto di lavoro degli operatori. Entrambi gli obiettivi ci sembrano lontani dal traguardo e non bastano i brindisi di buon anno o le campagne autocelebrative per convincere gli utenti che i disservizi lamentati siano solo frutto di difficoltà temporanee e non la conseguenza di un management spesso improvvisato, che attinge a pareri esterni per giustificare il proprio operato”.

Vedremo se il sindaco Basile e la presidente Asquini intenderanno replicare.

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