Ma in viale Giostra servono due nuove rotatorie e va spostato uno spartitraffico

Lo svincolo di Giostra è stato aperto il 15 maggio 2013 ed è servito anche a decongestionare lo svincolo Boccetta. Non a “sostituirlo”, ovviamente, perché dalla base del viale Giostra si fa prima ad arrivare allo svincolo Boccetta, distante poco più di 2 chilometri attraverso viale della Libertà, piazza Unità d’Italia, corso Cavour e, appunto, il Boccetta, che a quello di Giostra, distante più di 3 chilometri lungo tutto il viale Giostra. Discorso diverso al di sopra della circonvallazione, dove diventa più conveniente usare Giostra.

Dalla base del viale Giostra fino allo svincolo, quindi, bisogna percorrere in salita 3 chilometri e 300 metri, una distanza non indifferente. Lungo questo tragitto, com’è cattiva consuetudine messinese, si incontrano ben cinque semafori: i primi tre indispensabili perché attraversano tre altrettanto importanti viali cittadini (Libertà, Garibaldi e Regina Elena), gli altri due superflui, agli incroci con via Monte Vettore e Salita Curcuruto. Si tratta di due strade laterali al viale Giostra dove il traffico è di gran lunga inferiore. Capita, quindi, che ci si ritrovi fermi ad un semaforo rosso sul viale Giostra (ed anche con fasi inopinatamente lunghe) mentre dalle vie laterali non arriva nessuno. Situazione ideale per realizzare due rotatorie, viceversa i pochi che provengono dalle vie laterali avrebbero difficoltà di accesso, ma a Messina tutto diventa complicato.

Attraversare il viale Giostra dalla base fino allo svincolo può diventare un’odissea, soprattutto col previsto aumento di carico e di inquinamento acustico e ambientale. Il percorso diventa ancor più complicato superata la rotatoria “Maestri del Lavoro”, quella di fronte all’Amam e ai resti del monastero di Santa Maria del Gesù. Oltre alle due carreggiate del viale, separate da uno spartitraffico, anni fa si scelse di installare un secondo spartitraffico per prevedere un’altra corsia in discesa (larga abbastanza per consentire sia il transito sia il parcheggio), una sorta di viabilità interna a servizio di molte casupole affacciate sul viale. Una scelta rivelatasi sbagliata perché, per metterla in pratica, non sono stati previsti, invece, gli spazi per il parcheggio sulla carreggiata in salita, lì dove insistono diversi condomìni ed esercizi commerciali. “Inevitabile” che i messinesi parcheggino lo stesso e così la carreggiata in salita si riduce da due a una corsia, con traffico elevato già adesso e figurarsi poi. La soluzione, in questo caso, potrebbe essere quella di eliminare il secondo spartitraffico e di spostare più al centro quello principale, in modo da prevedere parcheggi anche nella carreggiata in salita e ripristinare le due necessarie corsie per senso di marcia.

(Marco Ipsale)