cronaca

Morte in cantiere a Messina, 2 indagati finali per il caso Salvatore Marchetta

MESSINA – La morte di Salvatore Marchetta è stata causata dall’organizzazione del cantiere, dal mancato rispetto delle norme di sicurezza. La pensa così la Procura di Messina che alla fine degli accertamenti della Polizia sul caso dell’operaio morto mentre collocava le zanzariere in una palazzina in ristrutturazione, nel villaggio Pace, ha formalizzato le ipotesi di accusa di omicidio colposo e violazione delle normative sul lavoro per due persone.

Il provvedimento siglato dal pubblico ministero Annalisa Siliotti è stato notificato a Maurizio Traina, titolare dell’impresa, ed al responsabile della sicurezza Antonio Mencaroni, difesi dagli avvocati Nino Cacia e Giovanbattista Freni.

Stralciata la posizione del committente dei lavori, che non compare nella conclusione inchiesta, malgrado gli fosse stato notificato a suo tempo un avviso di garanzia. La sua posizione va probabilmente verso l’archiviazione.

Gli accertamenti hanno infatti escluso il malore e riconducono la caduta del 49enne dal secondo piano all’assenza di dispositivi di sicurezza preventivi delle cadute dall’alto appunto, che i responsabili del cantiere avrebbero tolto prima della fine lavori.

Marchetta era diventato nonno da pochissimo. Quel maledetto pomeriggio stava montando una zanzariera. Una operazione semplice, in teoria. L’ultima della sua esistenza.