L'ingegnere Messina, responsabile del progetto, in commissione parla di numeri: "Forse l'acquisto dei mezzi elettrici non ha il giusto appeal ma c'è ancora tempo"
MESSINA – Il progetto MuoviMe, con cui il Comune di Messina grazie a fondi del ministero dell’Ambiente, non decolla. Eppure alla base dell’iniziativa ci sono dei bonus che vengono stanziati (dietro convenzione con l’ente per cui si lavora o si studia) a favore di chi ha l’intenzione di acquistare bicilette elettriche e monopattini per poter circolare in città nei tragitti da casa a lavoro, scuola o università, senza così rischiare di avere problemi di traffico e parcheggi, favorendo anche l’ambiente.
Del progetto si è parlato molto e l’iniziativa non può che essere lodevole, soprattutto perché a disposizione della cittadinanza ci sono 1.100 “istanze”, 800 per l’acquisto di bici e 300 per i monopattini, con un rimborso che può salire fino a 565 euro. Una cifra, quindi, non da poco. Eppure le domande presentate dai messinesi sono poche, appena un centinaio. A dichiaralo è stato l’ingegnere Messina, rup del progetto MuoviMe, ospite della seduta odierna della prima commissione consiliare, presieduta da Salvatore Papa.
La seduta era stata richiesta dal consigliere Giuseppe Schepis, in quota Basile, che in premessa ha spiegato: “Questo progetto è qualcosa di innovativo, visto che la città elargirà bonus per acquisto di bici elettriche e monopattini. Volevo capire i numeri delle richieste e se si possa allargare il bonus a categorie diverse, non per forza legate al lavoro ad esempio”. Il progetto è stato presentato tre mesi fa ed è partito ufficialmente dal 18 novembre.
Le parole del Rup: “C’è tempo fino a dicembre”
L’ingegnere Messina ha così replicato: “MuoviMe prevede diverse iniziative. In questo caso, quello dei bonus, non si può allargare la maglia ad altre categorie di utenti perché è stato il ministero a mettere queste condizioni. L’obiettivo è eliminare gli spostamenti sistematici, cioè quelli dei lavoratori dipendenti o degli studenti maggiorenni. La platea era specifica per questo, perché parliamo di donne e uomini che si muovono sempre allo stesso modo. Ma la platea è ampia anche perché chiunque può convenzionarsi col Comune, anche il singolo negozio con due commesse può farlo e alcuni lo hanno fatto. Sono stati convenzionati uffici, negozi, gli studenti universitari”.
Poi il problema delle basse richieste: “Dalla parte dell’utenza non c’è stato appeal. Avevamo preventivato 800 bonus per bici più 300 monopattini, ma ad oggi risultano appena 100 istanze in totale. Abbiamo una proroga dei termini per partecipare fino al 31 dicembre 2025”. C’è ancora tempo, quindi, per presentare la domanda e poter aderire a MuoviMe. Oltre all’ingegnere Messina, in aula è stato ospite il dirigente del dipartimento Servizio manutentivi Pietro Certo, insieme a Santi Nicita del Servizio mobilità.
Questo è il risultato delle bici a Messina, na grandissima s…, chissà se lo capiranno che da noi le bici non interessano, come non interessa la ciclabile sempre. deserta.
L’idea in sé non era male.
Per lo scarso riscontro andrebbe forse ringraziato quel ministro lungimirante che ha imposto assicurazione, frecce e targa per i monopattini?
Chissà, magari sbaglio
I numeri, stavolta, parlano in modo sincero. Interesse basso, perché bici e monopattino NON possono sostituire mezzi come auto e moto (oltre bus e tram, se fossero puntuali e ralidi), per impegni di lavoro e non.
Sono utili sono per il tempo libero e se c’è bel tempo.
PS: Messina, ricordiamolo, è una città lunga e con le colline.
Ancora questi non lo hanno capito che monopattini e biciclette non ci interessano…
Dopo due mesi aspetto ancora che mi venga concesso il bonus.
Tutta la documentazione è stata regolarmente inviata all’inizio del mese di dicembre 2024!!!
Più chiaro di così.
Messina é fatta da salite….. e discese….. e parcheggi.
La presunzione di Mondello e Basile che rifiutano il confronto.
Le ciclabili sono deserte.
Questo é un fatto innegabile che gli costerà caro alle prossime elezioni.
Certo, “da noi ” … unico caso al.mondo , città e cittadini speciali etc etc ..
Ma per piacere..
I cambiamenti necessitano di tempo, sopratutto dove il senso civico é ai minimi e ci si ostina a criticare a prescindere ogni forma di cambiamento .
IL problema principale è che in questa città mancano i giovani. Certo a sessant’anni e con problemi cardiaci non posso “scalare” la Via Tommaso Cannizzaro per raggiungere la circonvallazione in bici, e come me tanti altri anziani.
I giovani di buona volontà sono scappati a lavorare altrove, come spesso scritto anche da questa testata, chi deve utilizzare le bici e le piste ciclabili? i 100 che hanno chiesto i bonus e gli altri 100 che già avevano la bicicletta. Mi pare che i numeri siano impietosi e lo spreco di denaro pubblico evidente.
Instaurare la dittatura delle bici e dei parcheggi, con la forza, criminalizzando il cittadino, non ha dato grandi frutti , ai posteri l’ardua sentenza,