Truffe UE a Caltagirone, tra gli arrestati anche tortoriciani

Truffe UE a Caltagirone, tra gli arrestati anche tortoriciani

Redazione

Truffe UE a Caltagirone, tra gli arrestati anche tortoriciani

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sabato 21 Febbraio 2015 - 17:38

L'operazione Reaping ha fatto luce su false attestazioni su terreni agricoli: una truffa da quasi 3 milioni di euro. Nove persone ai domiciliari.

C’é la longa manus dei tortoriciani dietro l’ultima truffa ai danni dell’Unione Europea scoperta dalla Guardia di Finanza a Caltagirone.

Al culmine dell’inchiesta “Reaping” sono andate ai domiciliari nove persone: i cugini Gianluca e Davide Faranda, rispettivamente 34 e 32 anni, tortoriciani; lo zio Giuseppe Natale Spasaro, sessantenne di Galati Mamertino; Orazio Acciarito (44) di Lentini; Mario Oliva (51) di Vizzini; Maria Rosita Conti Taguali (38) di Bronte; Liliana Giuseppina La Ferlita (33) e Sebastiano Licciardino (65) di Militello in Val di Catania. L’accusa è per tutti di associazione per delinquere finalizzata all’illecita percezione di aiuti Comunitari all’agricoltura.

Attraverso false attestazioni sui terreni, avrebbero percepito illecitamente qualcosa come 2,7 milioni di euro.

L’inchiesta porta la firma del neo procuratore capo Giuseppe Verzera, messinese. Per molti anni pubblico ministero nella sua città, conosce bene gli affari dei tortoriciani.

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