Il comitato annuncia "un'estate calda a Messina nel segno della mobilitazione". Occhi puntati su Salvini e Caminiti. E Piantedosi ammette gli errori
MESSINA – “Salvini, c’è posta per te. Domenica a Torre Faro, nei locali dell’ex ufficio postale, si è tenuta un’affollata assemblea del comitato Noponte Capo Peloro per annunciare l’avvio della mobilitazione estiva contro la grande opera. Punto di riferimento della campagna estiva sarà proprio l’ex sede della posta. Qui si organizzeranno incontri, mostre, laboratori di discussione, momenti conviviali, diffusione di materiale noponte e tanto altro. Si preannuncia un’estate calda, anzi caldissima”. Questa la comunicazione del comitato, in presidio permanente per dire “no” al ponte sullo Stretto. In prima fila Daniele Ialacqua e Mariella Valbruzzi. Una particolare attenzione è stata riservata alla questione degli espropri.

Con lo slogan “Siamo tutti espropriandi”, sono state fornite infomazioni sullo stato delle cose e sulle procedure, presenti gli avvocati Carmelo Briguglio e Aurora Notarianni. Nel frattempo, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha ammesso, ai microfoni del Tg2, degli errori: “Probabilmente c’è stato un deficit di comunicazione, che ascrivo anche al contributo della mia personale attività. La nostra volontà di ergere una barriera granitica contro le infiltrazioni della criminalità organizzata ha fatto sì che noi approvassimo le norme in Consiglio dei ministri senza rispettare alcuni circuiti informativi, visto che di solito i provvedimenti adottati in via d’urgenza vengono mandati prima al Quirinale. Abbiamo quindi commesso un errore di metodo”.
Il tour antimafia di Salvini nelle città dello Stretto mentre la sindaca Caminiti chiede l’annullamento della delibera Iropi
Mentre Noponte Capo Peloro avvia il presidio permanente, un altro ministro, il vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini, lancia il “tour antimafia” a Messina e Reggio Calabria. Il tutto “per incontrare le istituzioni e ribadire il massimo impegno per contrastare la criminalità, in occasione della più rilevante opera infrastrutturale immaginata in Europa nei prossimi anni”. Nel frattempo, occhi puntati pure sull’integrazione, per “motivi aggiuntivi”, al ricorso presentato dalla sindaca di Villa San Giovanni, Giusy Caminiti. Il tutto finalizzato a chiedere “l’annullamento della delibera della presidenza del Consiglio dei ministri del 9 aprile scorso”. Al centro della questione politica e legale “il report Iropi, che qualifica l’interesse prioritario alla realizzazione del Ponte come legato alla salute pubblica e alla sicurezza nazionale”.

Quando hanno espropriato per fare lo stadio San Filippo dov’eravate? Quando hanno espropriato per fare la via don Blasco dov’eravate? Vi piace andare allo stadio o ad avere le strade più scorrevoli con la via don Blasco. Ma adesso che tocca a voi fate presidi fissi
Non siamo tutti espopriandi, io non lo sono. Se Renato e gli altri, vogliono protestare, pacificamente, lo facciano, un giorno si è l’altro pure, pure h24. L’importante è che non creino problemi ai lavori del ponte, quella non è più un’azione pacifica, anche perché lede gli interessi di tutti quelli che il ponte lo vogliono. Non può essere che questo tira e molla duri anni, o che come per la. TAV ancora oggi devono andare le forze dell’ordine con gli autoblindo per consentire i lavori. Si discute prima, in tutti gli ambiti, gli innumerevoli ricorsi lo dimostrano, una volta deciso però basta. Protestate a Cairoli ma fate lavorare gli altri. Ci sono. I no ponte come. Ci sono i sì. ponte, messinesi i primi, più messinesi gli altri. Grazie