Il Conservatorio "A.Corelli” ha un nuovo presidente: Giuseppe Ministeri

Il Conservatorio “A.Corelli” ha un nuovo presidente: Giuseppe Ministeri

Il Conservatorio “A.Corelli” ha un nuovo presidente: Giuseppe Ministeri

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lunedì 25 Luglio 2016 - 22:10

L’incarico avrà durata triennale. Ministeri, che subentra a Pippo Terranova, ha tanti progetti e tante idee da portare avanti. Il suo sogno è quello di organizzare l'evento AFAM a Taormina, a giugno prossimo, dopo il G7

«Dal 29 luglio e per la durata di un triennio il dott. Giuseppe Ministeri è nominato Presidente del Conservatorio di musica "A.Corelli” di Messina». Si conclude così il decreto n. 586 del Miur che porta in calce la firma della ministra Stefania Giannini ed affida al giovane produttore teatrale messinese la presidenza dell’importante istituzione musicale della nostra città.

«Onorato per essere stato individuato dalla Ministra, grato col Consiglio Accademico che mi ha proposto. Spero davvero di essere all'altezza del prestigioso incarico. Chiederò un sostegno ai precedenti illustri Presidenti, ai docenti tutti, agli studenti, vera anima della nostra Istituzione. Il Conservatorio ha bisogno di tutti». Queste le prime parole di Ministeri, che era già consigliere del Corelli ed adesso diventa il più giovane presidente delle 54 Istituzioni musicali pubbliche italiane. A lui spetterà la rappresentanza legale, la gestione del CDA, la nomina di altri organi. E poi, con l'intero CDA, dovrà occuparsi di bilanci, locali, sicurezza, personale e altre questioni amministrative.

Ministeri ha già le idee chiare su progetti e obiettivi futuri: «Vorrei cercare – spiega – di continuare a lavorare su alcune questioni a cui si è molto dedicato il mio predecessore, che ringrazio tanto, l'amico Peppuccio Terranova: il fondo Saitta, l'essere protagonisti nella nascitura Cittadella della Cultura, promuovere una grande manifestazione, il volume sulla storia del Conservatorio. Tuttavia, non compete al Presidente occuparsi della programmazione didattica e della produzione artistica, bensì al Direttore e al Consiglio accademico, organi che ho potuto già constatare lavorano assai bene. A me e al CDA tutto, semmai, da questo punto di vista, spetta "assecondare", monitorare e ove possibile appoggiare tali decisioni».

Per quanto riguarda la didattica e produzione artistica, il neo presidente del Corelli punta in particolare ad arrivare alla fine del suo mandato a quota 1000 studenti. «Oggi – afferma – siamo a circa 700/750. Ho già appoggiato, per quello che ho potuto, la nascita di nuovi corsi di studio, come quelli su canto pop e tecnico del suono, che ci pongono all'avanguardia a livello nazionale. Dobbiamo rafforzare le collaborazioni già in atto, come quelle con la Filarmonica Laudamo, con gli altri Conservatori siciliani, con i quali è necessario un raccordo e per questo proporrò una riunione per i primi di Settembre».

E’ inoltre intenzione di Ministeri «promuovere sempre più i nostri fiori all'occhiello, ovvero l'Orchestra a fiati, il gruppo Jazz e le tante nostre altre eccellenze; migliorarci sul programma Erasmus; collegarci ed esserci sempre nelle manifestazioni di carattere nazionale e internazionale; rilanciare il rapporto con l'Universita', perché in fondo…siamo l'Universita' della Musica».

Il “sogno” da realizzare nei prossimi 12 mesi è quello di portare l'evento AFAM a Taormina, a giugno prossimo, dopo il G7. «Quando parliamo di AFAM –continua – ci occupiamo del comparto che interessa tutti i Conservatori, Accademie, Istituti, 130 Istituzioni culturali complessivamente, 14.000 dipendenti circa, quasi 90.000 iscritti. Potete ben immaginare quanto sarebbe importante fare questo Evento qui da noi in Sicilia, sarà il primo atto al momento del mio insediamento nella Conferenza nazionale dei Presidenti».

Le idee al neo presidente del Corelli di certo non mancano , ma è consapevole delle difficoltà che incontrerà: «Ci annunciano una riforma del nostro settore, senza che la precedente riforma (1999) si sia conclusa. C'è una questione, a livello nazionale, che ho sempre ritenuto essere il problema dei problemi, ovvero il rapporto con le ex Province regionali oggi divenute Città metropolitane, alle quali siamo legate, argomento su cui prima o poi dovrà pur essere fatto un chiarimento. Dobbiamo intercettare risorse da privati e tornare a farci riconoscere qualcosa da MIUR e Regione».

L’incarico ricevuto dal Miur “obbliga” Ministeri, per ragioni di compatibilità, a lasciare la presidenza dell’associazione teatrale DAF: «Lascerò la Presidenza, ma certo non smetterò di occuparmi delle mie attività. In questi anni abbiamo svolto un lavoro straordinario, si è formato un gruppo di lavoro affiatato, con grandi competenze, certamente più importanti delle mie. Adesso tocca a loro, sopratutto ai giovanissimi, ai ventenni, darsi da fare, hanno qualità ed età giusta per emergere definitivamente».

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