"Notte di danni e paura, dopo tre mesi il Villaggio S. Michele rimane a rischio"

“Notte di danni e paura, dopo tre mesi il Villaggio S. Michele rimane a rischio”

Carmelo Caspanello

“Notte di danni e paura, dopo tre mesi il Villaggio S. Michele rimane a rischio”

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giovedì 30 Gennaio 2020 - 11:50

Il torrente continua a fare paura, Giandomenico La Fauci e Lorena Fulco (OraMessina) riaccendono i riflettori sulla delicata questione: "Dopo il sopralluogo del Comune, il nulla..."

MESSINA – “Dopo il sopralluogo il nulla. A tre mesi dalla spaventosa notte che ha seminato danni e paura (era il 3 ottobre 2019), il villaggio S. Michele resta a rischio. Il torrente continua a fare paura”. A riaccendere il riflettori “sull’ennesimo disastro sfiorato”, sono Giandomenico La Fauci e Lorena Fulco (OraMessina, rispettivamente consigliere comunale e consigliera della V Circoscrizione).

Quanto accaduto aveva indotto l’Amministrazione comunale con in testa il sindaco, Cateno De Luca, ad indire un tavolo tecnico in seguito alla criticità emerse da un sopralluogo, il 5 ottobre (nella foto). “Poi il silenzio. L’apparenza – sottolineano gli esponenti di OraMessina – non ci interessa più, come la politica urlata o le lunghe sedute vuote di contenuti politici e amministrativi. Quando servono i fatti per cittadini in difficoltà, ecco che vorremmo un’amministrazione presente e attiva”.

La Fauci e Fulco fanno riferimento agli “interventi urgenti messi in calendario per tamponare la situazione e, successivamente, risolverla del tutto. Dopo il tavolo tecnico, infatti, è stata esitata un’ordinanza che a oggi non è stata rispettata o eseguita. Gli interventi che erano stati promessi da De luca dovevano essere di immediata applicazione. Invece, ci duole dirlo, il tutto è rimasto arenato in un nulla di fatto che crea distanza tra la cittadinanza e chi amministra questa città. Diventa difficile per chi vive in quelle zone comprendere quali motivi abbiano indotto il sindaco a presentare un elenco di interventi che non sono stati eseguiti secondo calendario”.

I consiglieri comunale e di circoscrizione entrano nel merito e nei dettagli di quanto promesso. “Dovevano essere installati degli impianti semaforici per meglio decongestionare il traffico – spiegano – dopo il bando, però, non è giunta una successiva comunicazione.

“Perché gli interventi minori non sono stati eseguiti?”

Pur comprendendo i ritardi dettati dalle questioni burocratiche, si fa fatica a capire per quale motivo tutti gli altri interventi minori non siano stati eseguiti. Il traffico della zona, infatti, è aumentato in maniera esponenziale negli ultimi anni per via dell’apertura regolare degli svincoli di Giostra. Questo comporta, quindi, la necessità di una manutenzione continua. Se tale bisogno si scontra con quello emergenziale, ecco che il disastro è fatto. La pavimentazione non è stata ricostruita: restano profonde le buche presenti, prima coperte con un po’ di asfalto ma poi subito saltate proprio per la grande quantità di traffico presente. Non è stata ripristinata l’illuminazione nella zona, cosa che comporta un grave pericolo per un’area densamente popolata. Senza se e senza ma, come ama dire il sindaco De Luca – aggiungono La Fauci e Fulco – adesso è il momento di passare dalle promesse non mantenute ai fatti reali e concreti”.

Il sopralluogo e le dichiarazioni di De luca

“Messina – disse De Luca ai cittadini il 5 ottobre, durante il sopralluoto – ha decine di villaggi che sorgono nelle adiacenze di torrenti e non possono essere lasciati in balia della burocrazia che se da una parte vieta qualsiasi intervento negli alvei, dall’altra non propone soluzioni alternative compatibili con il naturale deflusso delle acque. La nostra è una battaglia che va combattuta per il Torrente San Michele, ma non solo. La combattiamo per tutti i torrenti e i villaggi della città”. Le soluzioni erano state individuate “in un progetto inserito in graduatoria regionale per quasi 8 milioni di euro”.

I cittadini: “Non possiamo aspettare l’ennesimo dramma”

“Sapevamo tutti – è il coro unanime della gente che in quei luoghi vi risiede – che alle prime piogge qualcosa sarebbe accaduto e puntualmente la prima giornata di pioggia autunnale ci ha donato una quasi tragedia. Non vogliamo e non possiamo aspettare di vivere l’ennesimo dramma…”.

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