cronaca

Nozze del boss nella chiesa di Falcone, i domenicani di Palermo: “Non sapevamo”

PALERMO – Dopo la notizia delle nozze del boss nella chiesa di Falcone a Palermo, i domenicani rispondono alle polemiche condannando la mafia e spiegando di aver dato l’assenso alla celebrazione sconoscendo lo spessore “criminale” degli interessati.

La precisazione dei domenicani

“Come rettore della chiesa di San Domenico desidero precisare alcuni aspetti di questa vicenda al fine di fare definitiva chiarezza premettendo di essere – insieme con la comunità dei frati domenicani di Palermo – profondamente scosso e addolorato per l’accaduto. Appare evidente come da parte della nostra comunità non ci sia stata nessuna scelta di acquiescenza verso la realtà della mafia o – peggio – di connivenza con essa: non abbiamo avuto contezza delle persone che si sono presentate per chiedere di celebrare il rito religioso nella nostra chiesa, se avessimo saputo per tempo quale realtà essi rappresentavano, non avremmo mai dato seguito alla loro richiesta”, afferma il rettore della chiesa di San Domenico, padre Sergio Catalano, di concerto con il priore del convento padre Giuseppe Sabato.


L’offerta in beneficienza

I religiosi, a proposito dei 400 euro donati dalla coppia, spiegano che “verrà messo a disposizione – così come avviene per tutte le altre offerte che riceviamo – per finalità sociali. Ritengo che questa sia l’unica ‘restituzione’ possibile, in analogia. con quanto avviene per i beni sequestrati alla mafia e destinati alla società civile. In tal senso, per dare un’ulteriore forza simbolica a questa ‘restituzione’, coordinandoci con le autorità, destineremo la somma in questione ad iniziative a sostegno della lotta alla mafia”.

Le nozze d’argento del boss

A mettere in imbarazzo i domenicani sono state le polemiche intorno alla notizia che lo scorso 15 aprile il Tommaso Lo Presti, considerato dagli inquirenti esponente di spicco della mafia cittadina, ha festeggiato le nozze d’argento nella chiesa di San Domenico appunto, che accoglie le spoglie di Giovanni Falcone come quelle di tanti altri siciliani illustri.