Fasce di inedificabilità ai margini dei torrenti. Il Genio Civile stringe la cinghia

Garantire l’obbligo di mantenimento di distanze libere dagli argini dei corsi d’acqua. E’ questo l’obiettivo del Genio Civile, in particolare del suo ing. capo, Leonardo Santoro, che ha emanato nuovi indirizzi applicativi in merito.

“Una necessità – afferma Santoro – che scaturisce dall'accertata diffusa deroga a tale norma che negli anni ha comportato una serie di effetti aberranti. Tra questi, l'adozione di strumenti urbanistici che sancivano tale deroga come prassi e la conseguente realizzazione di manufatti a ridosso degli argini, privi pertanto di alcuna fascia di rispetto o munita del vincolo di inedificabilità per vincolo idraulico, con conseguente aumento delle condizioni di esposizione al rischio esondazioni per molti centri abitati”.

Santoro ha illustrato contenuti e finalità dell’atto nel corso di un incontro che si è svolto presso la sala congressi del Genio Civile. “Si tratta di un radicale diverso approccio culturale e progettuale – riprende -, che richiede la condivisione di tutte le componenti della società civile che operano per la tutela e la salvaguardia ambientale, dunque le associazioni ambientaliste, dei costruttori e dei professionisti. Mi spiace che si siano presentati solo i Verdi e l’Ordine degli Ingegneri, che tra l’altro hanno anche espresso diversità di vedute. Sarebbe servita, ad esempio, la presenza dei rappresentanti dell’Ordine degli Architetti, che hanno competenze in maniera di pianificazione urbanistica. Ad ogni modo, tutti sono d’accordo ad operare per evitare che in futuro si verifichino situazioni come quelle create finora, visto che i margini di sicurezza di dieci metri spesso non sono stati rispettati, sia nei piani regolatori sia nella realizzazione degli edifici”.

Il dirigente del Genio Civile ha mostrato una serie di slide per portare diversi esempi in merito ed evidenziato le linee guida nell’ambito delle quali intende muoversi, che possono essere racchiuse in quattro profili: “Anzitutto per l’approvazione dei piani regolatori generali e particolareggiati e per i piani di lottizzazione verranno applicate le fasce minime di inedificabilità; poi ci occuperemo dell’aspetto urbanistico perché abbiamo notato che soprattutto nella zona jonica ci sono fabbricati a ridosso dei margini che rischiano persino di allagarsi; per i nuovi fabbricati sarà previsto il vincolo di inedificabilità assoluta; anche per i torrenti coperti, infine, bisogna garantire le distanze minime. Ho riportato una serie di sentenze della Cassazione che lo attestano – conclude Santoro -. Naturalmente bisogna considerare il tessuto edilizio già esistente, il problema è più complesso. Nel corso dell’esercitazione di protezione civile realizzata dal Comune di Messina la scorsa settimana, abbiamo chiesto un sopralluogo all’interno dei torrenti Gazzi e Giostra, tramite le rampe realizzate dal Genio Civile nel 1996. Il Comune non è riuscito ad aprire quelle di Gazzi, e dovrà farlo al più presto, mentre a Giostra abbiamo appurato che le rampe sono agibili. E’ necessario fare interventi di pulizia con cadenza annuale, per evitare quello che, ad esempio, successe nel 1997 a Gazzi, dove gli impalcati esplosero perché la parte sottostante si era riempita di materiali”.

(Marco Ipsale)