Campagna e la nuova Atm: "Nella follia di macinare km hanno ignorato i conti"

Campagna e la nuova Atm: “Nella follia di macinare km hanno ignorato i conti”

Francesca Stornante

Campagna e la nuova Atm: “Nella follia di macinare km hanno ignorato i conti”

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sabato 11 Agosto 2018 - 05:26

Il nuovo presidente dell'Atm nominato da De Luca spiega quale sarà il modello di rilancio dell'azienda trasporti ma descrive una situazione gravissima dal punto di vista economico finanziario.

L’obiettivo è il rilancio dell’azienda. Non quello portato avanti dall’assessore Gaetano Cacciola e dall’ex direttore e presidente Giovanni Foti, ma un percorso nuovo e diverso che però nelle intenzioni vuole puntare solo all’efficienza e ai servizi. A dirlo è il nuovo presidente dell’Atm nominato dal sindaco De Luca, Pippo Campagna, che però snocciola tutti i primi dati negativi scovati in questi primi giorni di lavoro in Atm.

«Non voglio entrare in polemica con l’ex assessore Cacciola, ma mi sono ritrovato sulla scrivania un verbale dei revisori dei conti in cui mi si dice che al 31 dicembre 2017 abbiamo debiti con l’erario per 49 milioni di euro. E la cosa ben più grave è che 40 milioni di questi debiti sono stati prodotti dal 2013 al 2017. Poi ci sono quasi 17 milioni di debiti con i fornitori, altri 5,5 milioni di euro di debito con la società che fornisce energia elettrica, 220 cause con i dipendenti che creano un potenziale debito da contenzioso, e questi sono solo i primi dati che abbiamo avuto la possibilità di trovare leggendo le prime carte. Siamo di fronte ad una situazione veramente drammatica dal punto di vista economico-finanziario».

Campagna rimprovera alla precedente gestione di aver guardato solo al potenziamento dei servizi e dell’offerta di trasporto pubblico, ignorando però bilanci e conti: «Un Cda avrebbe dovuto porre più attenzione alla parte economico-finanziaria.

Nella follia di produrre km è stato sforato il tetto massimo che la Regione ci rimborsa, quindi sono stati macinati km che non ci verranno mai pagati, costringendo l’azienda ad avere un numero maggiore di personale, sborsando quindi risorse per gli interinali e in queste settimane anche per gli straordinari. Sarebbe stato utile invece rivedere il piano di esercizio in estate e questo sarebbe servito per fare rimessaggio dei mezzi e per garantire ai dipendenti le dovute ferie.

Vorremmo che si prendesse coscienza che la situazione che ci stiamo trovando non è delle migliori. Forzare l’attività dell’azienda macinando solo km non è stata una scelta ottimale. La Regione rimborsa 4,2 milioni di km annui, noi siamo a 4,4.

Proprio per questo il presidente e il nuovo Cda hanno messo a punto il nuovo piano di esercizio che entrerà in vigore dal 16 agosto e che taglia il 30% dei servizi attualmente offerti all’utenza: «Non sono state soppresse linee importanti. Le corse ci sono, abbiamo modificato e ridotto la frequenza di alcuni passaggi e allo stesso tempo abbiamo cercato di garantire le corse notturne e quelle diurne verso la zona nord che in questo periodo sono particolarmente affollate. Stiamo anche puntando a reperire più verificatori da mandare a bordo, perché chi sale sul bus deve capire che deve pagare il biglietto».

Campagna vuole dire chiaramente che comunque l’azienda è pubblica e tale resterà. Nessun intento di privatizzare il servizio di trasporto pubblico locale, ma solo un’azione mirata al risanamento economico e al rilancio totale.

«Da settembre ci sarà un piano di esercizio totalmente nuovo che eliminerà tutte le linee che appaiono come dei doppioni, soprattutto quelle che si muovono sulla dorsale. Ci sono troppi bus che dai villaggi si dirigono tutti verso il Cavallotti, mentre dobbiamo cambiare il sistema introducendo il sistema a pettine utilizzando il tram, fino a quando ci sarà. Nel frattempo potremo fare anche una ricognizione sul personale, capire realmente quanti autisti mancano, fare un atto di interpello tra i dipendenti comunali per vedere se qualcuno vuole transitare in Atm come autista, riqualificare gli attuali verificatori della Ztl perché stiamo lavorando per informatizzare tutta la sosta a pagamento.

Di certo c’è che si chiude il rapporto con la Temporary e dunque con i 44 interinali. Per il nuovo bando ancora aperto con la Tempor ci siederemo per capire cosa si può fare perché siamo già certi che non abbiamo bisogno di 75 autisti, così come aveva deciso la vecchia governance. Che poi – si chiede Campagna- come avrebbero pagato ben 75 autisti interinali se la situazione finanziaria è questa che ci siamo trovati di fronte?».

Sul fronte del rilancio economico c’è già l’intenzione di continuare sulla strada che era già stata intrapresa dall’amministrazione Accorinti, e cioè di patrimonializzare lo stabile di via La Farina che di fatto è sempre stato del Comune quando però nel tempo fu l’Atm a versare le maggiori somme per il mutuo.

Nel calderone ci sono diverse idee, dal ripristino degli scuolabus e alla possibilità di far effettuare all’Atm il servizio di trasporto disabili, in sinergia quindi con i servizi sociali. Ma tutto passa dai numeri.

«Spererei di sbagliarmi ma la situazione appare chiara nella sua gravità. Le prossime settimane ci serviranno per capire cosa si può fare e in che modo. Intanto partiamo con la riduzione dei servizi, una scelta che riteniamo imprescindibile».

Un messaggio Campagna lo lancia ai sindacati, dopo gli scontri e la giornata di faccia a faccia avuta ieri con tute le sigle: «Con i sindacati intendiamo avviare un rapporto serio e costruttivo, anche a loro abbiamo rappresentato la situazione attuale e speriamo di poter avere al più presto un quadro ancor più chiaro».

Francesca Stornante

Un commento

  1. … Nella “follia” di garantire un servizio pubblico appena decente, macinando chilometri, hanno speso. Ma per l’appunto avere un servizio pubblico decente a Messina è pura follia! Ma ora è arrivato il normalizzatore. Chi non può a piedi e chi può in coda.

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