“Oida” e “La magia della radio”. Se il teatro "alternativo" s'impone

“Oida” e “La magia della radio”. Se il teatro “alternativo” s’impone

Tosi Siragusa

“Oida” e “La magia della radio”. Se il teatro “alternativo” s’impone

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lunedì 05 Dicembre 2022 - 08:30

"NutrimentI Terrestri" e "Mana Chuma Teatro" in due rassegne memorabili a Messina

MESSINA – Come di consueto, riservo parte notevole del mio ristretto “tempo libero” per così dire, alla frequentazione in special modo di spettacoli teatrali, cittadini e non.

Rilevo, con vera letizia, che l’offerta anche del mese di novembre (e quella di dicembre) così come è già accaduto per quelli di settembre e ottobre, sia stata davvero ricca, espressione di variegata appartenenza, con il fil rouge del legame con il nostro territorio e della elevata qualità.

Devo allora, per dovere di cronaca, menzionare le due rassegne, che hanno tenuto banco anche nel decorso mese “NutrimentINPeriferia”, curata dall’Ass. “Nutrimenti Terrestri” e “Epic”, a cura di “Mana Chuma Teatro”, la prima con sostegno dell’Amministrazione Comunale e fondi statali Fus e in collaborazione con Associazioni Culturali, la seconda in interazione con Rete Latitudini e Te—–atro dei 3 Mestieri

Due “mise en espace” hanno in ispecie catturato la mia attenzione e si sono imposte per le peculiari costruzioni, certo differenti, ma accostabili in ragione dei riferimenti a universi sfaccettati e cari all’immaginario collettivo…intendo discutere di “OIDA” e di “LA MAGIA DELLA RADIO”, portate in scena rispettivamente per Nutrimenti e Epic.

Nella piece per prima menzionata, un rito sociale, traducibile con” Ho visto dunque so” ,con sottotitolo ” un rito musicale teatrale”, nel contesto della ottimale e familiare ricezione del Teatro Annibale Maria di Francia, immenso afflato ha suscitato la presenza sul palcoscenico di cinque performatori di eccellenza, che hanno prodotto suoni riproducenti la voce umana….senza impiego di strumenti musicali, danzato e interpretato con stringatezza appropriata, parte delle Baccanti, con attenta rivisitazione del testo euripideo … Interessante l’atmosfera di coralità richiamata, che ha evocato sensazioni (per confronto solo immaginato. attraverso lo studio) e ricondotto alle manifestazioni grandiose nei Teatri antichi.

Teatri all’aperto, punto di snodo di incontri nella Polis, rito di un popolo, che in tali contesti si radunava per vivere insieme importanti momenti, che assumevano valenza sacrale.

Per tali occasioni si liberavano i detenuti, ad es. ritenendo le rappresentazioni aver valenza educativa e funzione altamente sociale.

Ecco, a simili contesti è stato fatto stati rimando, per assonanza, dalla piece citata, eccellente sul piano della sperimentazione di nuovi percorsi e linguaggi legati all’antico.

L’adattamento del testo è stato di Beercock.

I nomi degli artisti, che meritano menzione, i seguenti: Sergio Beercock ,Naomi Adeniji, Julia Jedlikowska, Jean-Mathieu Mariee Alfred Sobo Blay, e viene in risalto la multiculturalità della loro provenienza che fa il paio con la multidisciplinarietà dell’opera performativa in parola.

La regia ha fatto capo a Giuseppe Provinzano e Beercock, le luci e le sonorità a Gabriele Gugliara, il movimento scenico a Simona Argentieri, i costumi a Silvia Pirrotta. Una Produzione Progetto Amuni-Babel.

Quanto alla performance La magia della radio, Produzione Teatro del Pane e Centro Teatrale da Ponte, la stessa ci ha trasportati, con sapiente alternanza fra le rispettive sezioni, con recitativo e musicali, nel mondo ancora affascinante della Radio foriero di costanti emozioni, che nel passato ha avuto massima rilevanza, essendo unico mezzo di trasmissione di informazioni, costituendo intrattenimento, sempre di spessore e momento di innegabile approfondimento. Radio, rimasta meno contaminata dai vulnera della modernità, scollata come è dall’immagine, con un fulcro più puro, formato da parole e musica.

E se, solo a titolo esemplificativo, la mente va immediatamente alle notizie in ambito militare, alle preziose comunicazioni rese con tale dispositivo durante la Seconda guerra mondiale (Radio Londra docet), che tenevano gli ascoltatori incollati (e avvinti) all’apparecchio per la ricezione di dati della massima valenza, riferiti alla possibilità di sopravvivere alla barbarie di quei momenti, altre facili citazioni si sprecano, conducendoci via via nella ex Jugoslavia, a New York, nell’universo di Bertholt Brecht e nel regno di Linus, fino al fortunato format di Alto Gradimento

La presenza c/o la Chiesa di S. Maria Alemanna, scelta per la mise en scene, di Massimo Cirri, nome di alta risonanza, che ha colto nel segno nella compiuta divulgazione, in uno anche cronaca appassionata dell’esperienza in radio, e giustamente ha costituito elemento arricchente e di gran richiamo…e infatti segnalo la presenza di pubblico, copiosa e partecipativa.

Gli intermezzi musicali, ben modulati, di Hanky Panky Band, con rimando a sonorità note nelle diverse epoche tratteggiate, hanno impreziosito lo spettacolo, al quale le drammatizzazioni di Mirko Artusi e Salvatore Arena hanno conferito il tocco finale di perfezione espressiva e linearità.

Ideazione del testo, pregevolissima di Massimo Cirri e Mirko Artuso, con medesima co-direzione , quasi in trasparenza (e sottolineo la validità di tale approccio registico)

In conclusione, ancora due rappresentazioni ragguardevoli, meritorie nell’intento di ampliare gli orizzonti dello spettatore trasportandolo in un altrove reso con pennellate da sapienti e visionari esperti di arti visive pittoriche.

L’innegabile livello elevato non ha mai intaccato, caricandole di pesantezza, la scorrevolezza e la comunicatività delle due rappresentazioni.

Un plauso, dunque, per queste stagioni teatrali, che lungi dall’essere e porsi quali “alternative” tout court, si sono ormai imposte quali elementi connotanti e di immensa valenza nel panorama dello spettacolo cittadino.

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