Condanne attenuate in secondo grado per Salvatore Campagna, il messinese coinvolto nell'organizzazione che faceva entrare le ragazze in Italia e poi spingere alla prostituzione

Sconto di pena in appello per il quarantunenne Salvatore Campagna, di Santa Teresa di Riva, coinvolto nell’operazione Bani Bani, l’indagine della Polizia su un giro di prostituzione immigrata. La Corte d’assise d’appello di Messina ha ridotto la condanna a 2 anni e 8 mesi per Campagna, difeso dall’avvocato Pietro Fusca. I giudici hanno anche revocato gli obblighi disposti per Campagna e dissequestrato i beni inizialmente sottoposti a confisca. In primo grado Campagna era stata condannato a 4 anni, alla fine del processo in abbreviato.

Sconto di pena anche per la romena Ileana Mihaela Kovacs, da 12 ad 8 anni. La romena, difesa dall’avvocato PierFrancesco Broccio, era detenuta a Gazzi.

L’indagine della Squadra Mobile di Messina è sfociata nel blitz con 40 arresti nel 2011, tra Messina, la Calabria e la Romania, da dove arrivavano le ragazze.

Campagna era accusato di favoreggiamento dell’immigrazione finalizzata allo sfruttamento, in complicità con le romene che fungevano da ponte tra il paese d’origine e l’Italia, dove le ragazze venivano poi sottoposte in schiavitù. Il processo principale per la tratta delle romene è ancora in corso in primo grado: davanti ai giudici della Corte d’assise stanno sfilando le ragazze vittime della multinazionale del sesso