Operazione "Chirone", fari sui medici. VIDEO

Operazione “Chirone”, fari sui medici. VIDEO

Mario Meliado

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martedì 23 Marzo 2021 - 13:14

Operazione "Chirone", il ruolo dei medici e i rapporti con il clan Piromalli nell'inchiesta sulle infiltrazioni delle 'ndrine nell'Asp di Reggio Calabria

Condizionamenti dell’intera Sanità del territorio metropolitano. Questo il quadro che emerge dall’operazione “Chirone” condotta dai carabinieri del Raggruppamento operativo speciale, guidato dal generale Pasquale Angelosanto. Sequestrate tre aziende per un controvalore da 8 milioni di euro: Centro analisi Minerva, Mct distribution&service e Lewis Medica.

In particolare, contestati i rapporti di corruttela che sarebbero stati allestiti dalla famiglia Tripodi – considerata organica alla potente cosca gioiese dei Piromalli – e da soggetti imprenditoriali organici alla ‘ndrina, collusi o in qualche modo ricollegabili ai Piromalli verso funzionari in forza all’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria. L’indagine s’è sviluppata a cavallo tra il 2017 e il 2018 (nel marzo del 2019 l’Asp 5 sarebbe stata poi commissariata per infiltrazioni mafiose), il fatturato illecito per l’acquisizione di prodotti medicali da parte delle imprese “sponsorizzate” dai Tripodi si sarebbe aggirato in quel periodo sui 400mila euro.

I funzionari dell’Asp e di vari ospedali territoriali, dal canto loro, venivano remunerati con regalie o con un vero e proprio “pizzo” sugli ordinativi, del valore – ha riferito in conferenza stampa lo stesso procuratore distrettuale Bombardieri – che oscillava tra il 2,5 e il 5% dell’importo della singola fornitura considerata, spesso effettuata dichiarando «infungibili» i prodotti sanitari oggetto dell’acquisto e in questo modo aggirando ogni procedura d’appalto vera e propria.

Risultano peraltro anche cointeressenze col mondo della politica (su scala calabrese e nazionale, com’è stato precisato dagli inquirenti).

Sul fronte ‘ndranghetistico, considerati elementi di particolare rilievo i medici Giuseppantanio e Francesco Michele Tripodi (quest’ultimo, genero del decano della potente cosca Piromalli, “don Mommo” Piromalli – classe 1918), fratelli, deceduti entrambi per motivi di salute nel 2018, e Fabiano Tripodi, figlio di Francesco Michele, tra gli arrestati nell’operazione odierna.

Tra i nomi eccellenti della società civile coinvolti nell’inchiesta “Chirone” Salvatore Barillaro, già direttore sanitario dell’Asp per la Tirrenica reggina, ai domiciliari anche con l’accusa d’associazione a delinquere di stampo mafioso e – tra gli indagati a piede libero – il ginecologo Nino Coco, già primario di Ginecologia all’ospedale territoriale di Polistena e direttore del Dipartimento interaziendale materno infantile dell’Asp di Reggio, presidente del Comitato nazionale di etica dell’Associazione ostetrici ginecologi ospedalieri italiani, molto attivo politicamente già nel coordinamento provinciale di Scopelliti Presidente e successivamente nella Lega, per la quale è stato candidato alle Regionali del gennaio 2020 nella circoscrizione provinciale di Reggio Calabria.

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  1. C’è poco, o addirittura niente, da commentare…

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