La Squadra Mobile smantella organizzazione che introduceva in Italia migliaia di clandestini

La Squadra Mobile smantella organizzazione che introduceva in Italia migliaia di clandestini

La Squadra Mobile smantella organizzazione che introduceva in Italia migliaia di clandestini

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mercoledì 16 Maggio 2012 - 06:24

La Squadra Mobile ha arrestato dieci persone aderenti ad un'organizzazione che faceva giungere in Italia dall'Egitto migliaia di clandestini. Durante le indagini arrestati altri 33 scafisti e rimpatriati 277 clandestini. Ogni immigrato pagava fra 6000 ed 8000 euro per i viaggi della speranza. Intercettati tre sbarchi sulle coste siciliane.

La Squadra Mobile di Messina ha disarticolato una potentissima organizzazione specializzata nel traffico di clandestini dall’Egitto all’Italia.
L’associazione, che aveva base operativa Ad Alessandria d’Egitto, era però quasi del tutto sconosciuta. Per più di dieci anni è riuscita ad operare nelle acque del Mediterraneo senza dare nell’occhio, facendo giungere sulle coste italiane migliaia di clandestini africani ed asiatici. Capo indiscusso è il multimiliardario egiziano Jusef che, grazie alla disgustosa tratta di essere umani, è riuscito a creare un immenso impero economico. Purtroppo Jusef è riuscito a farla franca anche questa volta. Il boss dell’associazione, è infatti una delle quattro persone risultate finora irreperibili. Secondo gli inquirenti potrebbe nascondersi in qualche sperduto villaggio dell’Egitto sotto la ferrea protezione dei suoi uomini più fidati. In manette, invece, sono finite dieci persone, sette egiziane e palestinesi e tre italiane. L’accusa per tutte è d associazione a delinquere, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e sequestro di persona a scopo di estorsione. Fra gli arrestati anche l’uomo che viene considerato il braccio destro di Jusef, il 28enne palestinese Mohamed El Shiek detto Batraman, uno dei scafisti bloccati in flagranza. La Polizia, nel giro di pochi messinesi e grazie alle indagini, è riuscita ad intercettare tre sbarchi sulle coste siciliane. Nel complesso i tre interventi hanno consentito di arrestare 33 persone e di rimpatriare 277 clandestini. L’operazione Rais, coordinata dal procuratore capo Guido Lo Forte e dal sostituto della DDA Giuseppe Verzera, è scattata nell’estate del 2010. Nel luglio di quell’anno la Polizia Stradale di Messina intercettò sull’autostrada Messina-Catania all’altezza di Giardini Naxos un autocarro con 81 immigrati sbarcati la notte precedente sulla spiaggia di San Leone ad Agrigento. Quattro scafisti furono arrestati ma alcuni di loro iniziarono a collaborare con gli investigatori, fornendo preziose indicazioni sull’associazione egiziana. Le intercettazioni telefoniche consentirono poi alla Polizia di scoprire in anticipo quando sarebbero giunte le imbarcazioni dall’Egitto con il loro carico di disperati. In poche settimane furono intercettati tre sbarchi: il primo settembre 2010 a Grotteria a Mare in provincia di RC, il 28 settembre successivo a Ribera, vicino Agrigento ed il 25 ottobre 2010 a Riposto. Sia i clandestini che gli scafisti cominciarono a svelare i raccapriccianti retroscena dei viaggi della speranza. Gli emissari dell’organizzazione si recavano nei più sperduti villaggi egiziani prospettando il viaggio in Italia ed una vita decisamente migliore. Le cifre oscillavano fra 6000 ed 8000 euro a persona. Ma la realtà era molto diversa. Gli immigrati venivano ammassati in veri e propri lager, privati dei documenti e dei soldi e condotti su barconi vetusti ed insicuri. La traversata durava una settimana durante la quale ricevevano solo un bicchiere d’acqua al giorno e due fette di pane ammuffito. Se qualcuno si ribellava veniva picchiato a colpi di bastone. Una volta sbarcati in Italia l’organizzazione faceva in modo che trovassero ad attenderli autocarri, pullman e perfino taxi con i quali raggiungevano le più vicine stazioni ferroviarie. Qui trovavano anche un biglietto per il nord Italia dove solitamente si ricongiungevano con familiari ed amici. Solo al loro arrivo in Italia, ricevuta una telefonata di conferma, i familiari in Egitto pagavano la somma pattuita agli organizzatori del viaggio. E per i clandestini iniziava una nuova vita che spesso era perfino peggiore di quella condotta nel loro paese.
ARRESTATI OPERAZIONE “RAIS”

1. ELSOBHY Mohamed alias MHAMAD Nabil, nato a Beheira (Egitto) in data 22.07.1985, già detenuto;
2. EL SAYED ATTIA EL SOBHY Zakaria, nato in Egitto il 24.01.1970, già detenuto;
3. MOHAMED MOHAMED ABD RABBO Mohamed, nato in Egitto il 13.12.1984, alias EL SHIEK Mohamed nato in Palestina il 13.12.1984, detto Batraman;
4. MOHAMED RABIE ABDEL AAL Mohamed, alias MOHAMED RABIE ABOEL AAL Mohamed, alias MOHAMED RABIE ABEL AAL Mohamed, nato in Egitto l’01.03.1985, già detenuto;
5. MORSI MOHAMED MORSI Monir, nato in Egitto il 30.03.1981 già detenuto;
6. FATHI ABDELKADER Mohamed Shalpy Garpua, nato a Port Said (Egitto) il 21.05.1964, già detenuto;
7. GRECO Massimo, nato a Giarre l’ 08.08.1985, residente a Mascali (CT) in Piazza Sant’Antonio 2/C, già detenuto;
8. GRECO Salvatore, nato ad Acireale (CT) il 18.05.1954, residente a Riposto in via L. Lucio n. 1 sc. C, già detenuto;
9. GHARIB Reda, nata in Egitto il 20.04.1987;
10. FANIZZA Fabio, nato a Giarre il 06.06.1990, residente a Mascali (CT) via L. Capuana n. 8;

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