In questi primi giorni da timoniere della città, il deputato regionale ha dimostrato di avere la grande abilità di “calibrare” i suoi interventi a seconda del contesto in cui parla, della platea che ha di fronte e dell’interlocutore principale a cui le sue parole sono indirizzate
Finita la campagna elettorale, il neo sindaco Cateno De Luca ha cambiato completamente toni e modi, diventati nel giro di poche ore da insolenti ad istituzionali. De Luca sa perfettamente che adesso non rappresenta solo sé stesso, ma un’intera comunità di cittadini. In questi primi giorni da timoniere della città, il deputato regionale ha inoltre dimostrato di avere una grande abilità, che si esplica nella capacità di “calibrare” i suoi interventi a seconda del contesto in cui parla, della platea che ha di fronte e dell’interlocutore principale a cui le sue parole sono indirizzate. In pratica, la capacità di dire ciò che è guusto (o conveniente) dire in quel preciso momento e in quel preciso luogo.
De Luca ha dimostrato questa sua capacità già il giorno della sua proclamazione in Sala Consiglio, quando rivolgendosi ai consiglieri ha detto di essere pronto a consegnare, a chi fosse interessato, deleghe di amministrazione attiva con l’assegnazione di un determinato settore. «Se lo Statuto del Comune non lo prevede, lo cambieremo », ha anche specificato. In altre parole, De Luca vorrebbe affidare ad uno o più rappresentanti dell’Organo di indirizzo e controllo funzioni esecutive, cancellando quella linea che separa il controllore dal controllato. La proposta del neo sindaco sa tanto di esca per far abboccare i consiglieri e facilitare quelle «consultazioni» (stile presidente della Repubblica) che dovrebbero portare alla sottoscrizione del famoso contratto di governo della città auspicato da De Luca, il quale non avendo neanche un consigliere vuole garantirsi un minimo di stabilità politica in Aula consiliare.
Ai consiglieri, e qui emerge quell’abilità camaleontica di cui parlavano all’inizio, non ha però detto quello che è andato ripetendo sia in campagna elettorale che nelle ore e nei giorni successivi alla sua elezione, e cioè che vuole eliminare le commissioni consiliari permanenti e abolire così i gettoni presenza. De Luca non ha mai chiarito se vuole sostituire i gettoni di presenza con l’ indennità di funzione , possibilità prevista dalla legge, o se vuole che i consiglieri svolgano la propria attività a costo zero.
Ma torniamo alla sua capacità di dire ciò che più giusto e conveniente dire a seconda delle occasioni. Quel che è accaduto nel Salone delle Bandiere durante il passaggio di fascia con il suo predecessore è emblematico.
De Luca non solo ha incassato con un mezzo sorriso, beffardo, i colpi inferti da Renato Accorinti che ha manifestato dubbi su quanto promesso dal neo sindaco in campagna elettorale («e adesso vediamo se realizzerà il casinò, il tram volante e ridurrà a 5 i dirigenti») ma anche porto l’ltra guancia rendendo merito a quanto fatto dall’ex giunta. Una domanda però sorge spontanea: come possono coesistere le parole di apprezzamento dell’operato di Accorinti e dei suoi assessori con i primi atti e le prime dichiarazioni d’intenti del nuovo sindaco?
Nei primi tre giorni alla guida del Comune di Messina, De Luca ha ridimensionato il ruolo del super burocrate Antonio Le Donne, che Accorinti ha voluto fortemente a Palazzo Zanca e ha difeso fino alla fine; ha annunciato di voler procedere con una gara europea per affidare ai privati la gestione dei rifiuti, in netta rottura con la linea dell’amministrazione Accorinti; ha messo in dubbio la bontà e l’efficacia del Protocollo d’intesa firmato dal Comune con il Ministero della Difesa ed il Ministero della Giustizia per quel che riguarda la realizzazione del secondo Palazzo di Giustizia; ha detto di voler realizzare con atti concreti quella rivoluzione promessa da Accorinti nel 2013, lasciando capire che sia rimasta solo sulla carta; ha fatto sapere, nell' intervista doppia di Tempostretto, di «voler azzerare tutto ciò che ha fatto l’assessore De Cola, perché a noi non piacciono le visioni lobbistiche del territorio».
Nei primi giorni da sindaco di Messina, Cateno De Luca ha fatto capire chiaramente di voler smontare tutta l’impalcatura messa su dall’amministrazione Accorinti, cambiando completamente rotta nei settori strategici. Eppure ieri, nel Salone delle Bandiere, ha fatto i complimenti all’ex sindaco e agli ex assessori. Chapeau…
Danila La Torre

Scusate… ma come potevate pensare che fosse “un’educanda delle orsoline”? Uno che è stato Consigliere Comunale di Fiumedinisi, Sindaco di Fiumedinisi, Deputato Regionale, aldilà degli schieramenti, Sindaco di S. Teresa ed è il Fondatore di una realtà di Patronato e Fiscale a livello Nazionale. Ma daaai… facciamo i seri. Non lo conosco ma sono convinto chi i babbi con Lui si devono nascondere. Secondo la mia sensibilità, sarà il Sindaco del rilancio della città.
Pura cortesia ….