Tra i creditori del Comune tanti dipendenti: un piano per pagare i debiti

Tra i creditori del Comune di Messina ci sono tantissimi dipendenti. Sia lavoratori attualmente in servizio, sia ex dipendenti ormai in pensione che da tempo aspettano di ricevere le somme che spettano loro. Debiti che Palazzo Zanca ha accumulato negli anni e che nel 2014 sono stati inseriti nel Piano di riequilibrio insieme a tutte le altre partite debitorie che il Comune ha collezionato nel tempo. Nelle ultime settimane però si sono aperte delle strade nuove che potrebbero rappresentare la fine della lunga attesa per molti di questi dipendenti comunali: si tratta di una sorta di piano per con cui il Comune potrebbe smaltire una parte dei suoi debiti fuori bilancio, quelli cioè legati ai creditori sotto i 50 mila euro, e che finalmente porterebbe nelle tasche di questi lavoratori ed ex lavoratori le somme che aspettano.

La giunta Accorinti ha messo nero su bianco precisi indirizzi che adesso il Dipartimento Risorse Umane dovrà recepire per offrire questa possibilità a chi vorrà incassare i propri soldi. Alla base ci saranno delle transazioni e chi le accetterà potrà chiudere la propria partita.

I crediti vantanti dai dipendenti sono crediti di lavoro e fondamentalmente di natura retributiva, interessi e rivalutazione compresi. Questi crediti, qualora oggetto di transazione, potrebbero essere immediatamente e prioritariamente trasmessi al consiglio comunale per il loro riconoscimento e conseguentemente liquidati e pagati, potendo godere della copertura offerta da un fondo di quasi 14 milioni di euro.

Sarà dunque il Dipartimento Risorse Umane a doversi occupare della stipula di tutti gli accordi transattivi per l’estinzione in via anticipata, rispetto all’approvazione del Piano di riequilibrio, della massa debitoria nei limiti della capienza del fondo a disposizione.

Ecco i criteri che la giunta ha indicato agli uffici per procedere alle transazioni:

– per i debiti maturati su contenziosi proposti dai propri dipendenti e censiti nel Piano di riequilibrio, applicare una riduzione pari al 5% del totale di sorte capitale, interessi e rivalutazione, calcolati fino alla data di sentenza, ad eccezione delle spese legali eventualmente dovute con rinuncia agli interessi maturati dopo la data della stessa;

– per i debiti maturati su contenziosi riferiti al pagamento del TFR, proposti da dipendenti già in pensione, applicare una riduzione pari al 5% dell’importo maturato quale sorte capitale, rivalutazione ed interessi, calcolata fino alla data di collocamento a risposto (ultimo giorno lavorativo), e la rinuncia totale agli interessi maturati dalla data di collocamento a risposo e fino alla data di sottoscrizione dell’accordo transattivo.

Quindi pagamento immediato, nella ipotesi di abbattimento del dovuto di un importo pari al 5%, pagamento alla approvazione del piano, nella ipotesi di pagamento totale del debito.

Un lavoro che si innesta nel percorso che l’assessore Enzo Cuzzola ha voluto avviare sia ul fronte del Piano di riequilibrio sia su quello del personale. E proprio sul personale, è Cuzzola a spiegare come sta continuando la riorganizzazione della “macchina comunale”. «Nella Giunta dei giorni scorsi si è provveduto ad approvare alcuni provvedimenti che segnano un percorso epocale verso quel modello di gestione di tipo “manageriale”, che l’Amministrazione Accorinti vuole costruire. Dopo aver ridisegnato il “funzionigramma”, con un lavoro non certo semplice di analisi e proposta, da parte della Direzione Generale, i cui punti emergenti sono la soppressione del Dipartimento Economato e Provveditorato, che diventa un Ufficio del Dipartimento Servizi Finanziari, e la creazione del “nuovo” ed ormai indispensabile Dipartimento Servizi Informatici».

L’assessore spiega che questa riorganizzazione, non certo semplice, ha permesso di varare le modifiche regolamentari per dare finalmente avvio alla procedura per la costituzione delle Posizioni Organizzative e delle Alte Professionalità, che dovrebbero, a questo punto, essere conferite a partire dal prossimo primo gennaio.

Francesca Stornante