Debiti fuori bilancio, inadempienze e mancati incassi: ecco tutte le criticità di Palazzo Zanca

Debiti fuori bilancio, inadempienze e mancati incassi: ecco tutte le criticità di Palazzo Zanca

Danila La Torre

Debiti fuori bilancio, inadempienze e mancati incassi: ecco tutte le criticità di Palazzo Zanca

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martedì 13 Settembre 2016 - 22:34

Il Collegio dei revisori si è espresso sul rendiconto. Il parere è favorevole ma anche questa volta sono necessarie alcune correzioni da parte della giunta Accorinti. Scorrendo l’elenco delle criticità, viene fuori l’immagine di un ente tutt’altro che virtuoso, che da un lato continua a produrre debiti e dall’altro non riesce ad incassare le somme dovute

Il bilancio consuntivo 2015 può adesso arrivare in Consiglio Comunale. Il Collegio dei revisori dei conti, composto da Federico Basile e Giuseppe Zingales (e ancora orfano del presidente dopo le dimissioni di Zaccone) , ha esitato il parere, che è già stato depositato all’Ufficio di Presidenza e alla Segreteria Generale di Palazzo Zanca. Contestualmente è arrivata anche la diffida da parte del commissario ad acta Antonio Garofalo nei confronti dell’Organo consiliare.

Come orma prassi in quel di Palazzo Zanca, il parere è favorevole me l’elenco delle criticità è come sempre molto lungo. Anche questa volta i revisori sollecitano la giunta Accorinti ad effettuare una modifica, relativamente ai parametri strutturali .

Ecco in sintesi le criticità ed irregolarità non sanate puntualmente elencate da Basile e Zingales nelle 85 pagine di relazione:

1. Mancato rispetto del termine previsto per l'approvazione del rendiconto 2015

2. Erroneo calcolo dei parametri obiettivo. Ferma restando la diversa interpretazione sul famigerato parametro 6 concernente il rapporto spesa del personale/spesa corrente (per i revisori andrebbero conteggiate in bilancio anche le spese del personale delle partecipate) a pesare negativamente è l’erroneo calcolo dei parametri n. 1 2 e 5. L'Organo invita l'Ente a modificare le tabelle dei parametri.

3. Anticipazioni di tesoreria. I revisori scrivono che l'anticipazione di tesoreria per l'anno 2015, a differenza di quanto accaduto nell'esercizio 2014, non è stata totalmente restituita alla data di chiusura dell'esercizio ed evidenziano come il costante utilizzo degli anticipi di tesoreria, per quanto entro i limiti stabilita dalla legge, rappresenta una grave criticità dell'Ente: «oltre al conseguente maggior onere finanziario sopportato, palesa la difficoltà a rendere liquidi i propri crediti ovvero ad averli sovradimensionati, se la riscossione avviene con regolarità, quando addirittura non siano interessati ambedue i casi»… Tale criticità è stata più volte evidenziata anche dalla Corte dei Conti sezione di controllo per la Regione

4. Debiti fuori bilancio: i revisori ricordano che in base al disposto del comma 714 L.208/2015 (Finanziaria 2016) e stata data la possibilità agli Enti di rimodulare il Piano di riequilibrio entro la data del 30.09.2016. «Durante le fasi di verifica del bilancio consuntivo 2015, l'Organo di Controllo ha richiesto, un'attestazione di insussistenza, ovvero formazione di nuovi debiti fuori bilancio alla data del 31.12.15, che non hanno trovato copertura nel suddetto Piano di Riequilibrio pluriennale. Dalla valutazione della documentazione fornita e già oggetto di valutazione da parte degli uffici della Ragioneria, è emerso che i nuovi debiti fuori bilancio censiti ammontano ad € 3.554.261,28. Volendo tralasciare la valutazione della mole di debiti esposti nel Piano di riequilibrio pluriennale presentato ed oggetto di rimodulazione…il Collegio rileva la presenza di debiti fuori bilancio derivanti dalla gestione 2015 per importi consistenti ed invita I'Ente a vincolare eventuale avanzo 2015 disponibile, alla copertura dei nuovi debiti censiti».

5. Servizi a domanda individuale: Esattamente come nel corso del 2014, anche nel 2015 non è stato rispettato il vincolo di copertura dei costi per servizi a domanda individuale, il quale non può essere inferiore al 36% per via dell'adesione alla procedura prevista dal D.L. 174/12 concernente la presentazione del Piano di riequilibrio pluriennale. Basile e Zingales ricordano che la fattispecie è già stata oggetto di sanzione da parte del Prefetto di Messina.

6. Rapporti con le società partecipate: II rapporto con le società partecipate continua ad essere la causa di gravi criticità, con pesanti ripercussioni sugli equilibri economico-finanziari dell'Ente. Per vedere le principali criticità rilevate società per società leggi articolo a parte.

7. Piano triennale di contenimento delle spese: Ancora una volta il Collegio evidenzia che l'Ente non ha adottato il piano triennale per individuare le misure finalizzate alla razionalizzazione dell'utilizzo dei propri beni. Ciò rappresenta – puntualizzano i revisori dei conti – una criticità in quanto tale adempimento, oltreché previsto dalla norma, consentirebbe all'Ente di ottimizzare e ridurre considerevolmente alcune voci di spesa, con ovvi benefici derivanti dalla possibilità di impiegare le risorse che si renderebbero disponibili.

8. Verifiche sugli adempimenti degli obblighi fiscali: Il Collegio dei revisori rileva che anche nell'esercizio 2014, l'Ente non ha inviato nei termini prescritti Ia dichiarazione dei sostituti d'imposta modello 770/15. «Da una verifica effettuata presso gli uffici competenti si legge testualmente – è emerso che le ragioni sono connesse all'inadeguatezza del sistema integrato che gestisce I'elaborazione dei cedolini paga dei dipendenti, che non risulta essere interfacciato con il software di elaborazione del modello suddetto. Si invita l'Ente a provvedere senza ulteriori rinvii, al fine di evitare inutili sanzioni per i ritardi rispetto alle scadenze di legge».

9. Proventi da sanzioni codice della strada: L'Ente invece di migliorare peggiora la sua capacità di riscossione dei relativi residui, passando da una percentuale per il 2014 del 9,19% al 8,73% per Il 2015.

10. Nota informativa: L’'Organo di revisione rileva la grave criticità, già evidenziata nei precedenti esercizi concernente nel costante disallineamento dei dati fra quanto certificato dall'Ente e quanto invece fatto dalle partecipate, evidenziando scostamenti consistenti per i quali la Ragioneria non ne motiva, come richiesto dalla norma, le ragioni.

11. Utilizzo della piattaforma PCC: Comunicazione ritardi nei pagamenti – L'Ente, come evidenziato nel paragrafo dedicato, non ha adottato le procedure previste per il corretto utilizzo della Piattaforma per Ia Certificazione dei Crediti ai sensi del comma 4 dell'art. 7 bis del D.L. 35/2013, non avendo trasmesso le comunicazioni concernenti i pagamenti avvenuti oltre i termini previsti della legge.

12. Disallineamento con Piano di Riequilibrio Pluriennale annualità 2015, vedi articolo a parte per approfondimento.

13. Reiterati richiami della Corte dei Conti: Basile e Zingales rammentano le tante e costanti bacchettate da parte della magistratura contabile, che da anni vigila su quanto avviene al Comune di Messina.

A conclusione della lunga relazione, l'Organo di Revisione, evidenziata la necessità di rettificare i parametri di deficitarietà strutturale esprime parere favorevole per l'approvazione del rendiconto 2015 ed invita I'amministrazione a vincolare eventuale avanzo di amministrazione, resosi disponibile, all'accantonamento per la copertura dei debiti fuori bilancio maturati, previo completamento della fase di censimento da parte dei dirigenti.

Scorrendo l’elenco delle criticità, viene fuori l’immagine di un ente tutt’altro che virtuoso, che da un lato continua a produrre debiti e dall’altro non riesce ad incassare le somme dovute.

Danila La Torre

20 commenti

  1. I Revisori segnalano che il Bilancio è zeppo di criticità. Quasi nessuna delle prescrizioni è stata rispettata e “l’ente continua a produrre debiti ed è incapace di incassare i crediti”. Malgrado ciò il parere è favorevole. Mah! Misteri della contabilità.

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  2. I Revisori segnalano che il Bilancio è zeppo di criticità. Quasi nessuna delle prescrizioni è stata rispettata e “l’ente continua a produrre debiti ed è incapace di incassare i crediti”. Malgrado ciò il parere è favorevole. Mah! Misteri della contabilità.

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  3. Oggi la rassegna stampa è iniziata con la notizia del possibile blocco dei servizi per alcune delle partecipate di Roma.
    A causa delle gravissime condizioni nelle quali versano le casse della capitale si è persino paventata l’ipotesi di probabile default.
    Straordinario come la verità (perché di verità si tratta sia nel caso di Messina che in quello di Roma) venga gridata con forza solo in alcuni momenti, e taciuta in altri.
    Se a Messina gli anni trascorsi a palazzo Zanca rendono Accorinti politicamente coinvolto nella vicenda, non mi spiego come possano farlo i pochi mesi di Virginia Raggi a Roma.
    In entrambi i casi sembra di assistere alla medesima scomparsa delle responsabilità di chi li ha preceduti.

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  4. Oggi la rassegna stampa è iniziata con la notizia del possibile blocco dei servizi per alcune delle partecipate di Roma.
    A causa delle gravissime condizioni nelle quali versano le casse della capitale si è persino paventata l’ipotesi di probabile default.
    Straordinario come la verità (perché di verità si tratta sia nel caso di Messina che in quello di Roma) venga gridata con forza solo in alcuni momenti, e taciuta in altri.
    Se a Messina gli anni trascorsi a palazzo Zanca rendono Accorinti politicamente coinvolto nella vicenda, non mi spiego come possano farlo i pochi mesi di Virginia Raggi a Roma.
    In entrambi i casi sembra di assistere alla medesima scomparsa delle responsabilità di chi li ha preceduti.

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  5. A parer mio, la Raggi (ed il suo movimento ancor più di lei) ha la colpa di NON avere ancora iniziato a governare la città di Roma.
    Quando (?) la capitale avrà una giunta allora inizieranno le musiche di accorintiana memoria: l’aria più celebre è “la colpa è di quelli che c’erano prima”. Onestamente non si può non dire che è vero.
    Dopo tre anni o più i romani si renderanno conto che la loro onesta amministrazione è composta da dilettanti allo sbaraglio, la città sta peggio di prima, ,,, bla bla bla.
    Riconosciamo almeno al nostro sindaco di essere stato il primo in questa epocale avventura di dilettante allo sbaraglio!!! Agli amici romani consiglio di osservare la città dello stretto per capire cosa li aspetti…

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  6. A parer mio, la Raggi (ed il suo movimento ancor più di lei) ha la colpa di NON avere ancora iniziato a governare la città di Roma.
    Quando (?) la capitale avrà una giunta allora inizieranno le musiche di accorintiana memoria: l’aria più celebre è “la colpa è di quelli che c’erano prima”. Onestamente non si può non dire che è vero.
    Dopo tre anni o più i romani si renderanno conto che la loro onesta amministrazione è composta da dilettanti allo sbaraglio, la città sta peggio di prima, ,,, bla bla bla.
    Riconosciamo almeno al nostro sindaco di essere stato il primo in questa epocale avventura di dilettante allo sbaraglio!!! Agli amici romani consiglio di osservare la città dello stretto per capire cosa li aspetti…

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  7. Ritengo, a mio modesto avviso che, fra i tanti mali, bisogna scegliere quello minore = TUTTI A CASA. VERGOGNA

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  9. Visto l’abbondanza quotidiana di cattive notizie di inadempienze che di ritardi mal gestione strafottenza e caos,visto che Messina non e’ piu’ in grado di sfornare nuova classe politica che abbia dignita’ ritegno e dico un pochino d’amore per la citta in cui vivono loro e i loro figli,chiedo umilmente scusa ai sindaci Buzzanca, Genovese…insomma quelli di prima per averne parlato male e prego loro di ritornare ad amministrare questa citta’,saluti.

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  10. Visto l’abbondanza quotidiana di cattive notizie di inadempienze che di ritardi mal gestione strafottenza e caos,visto che Messina non e’ piu’ in grado di sfornare nuova classe politica che abbia dignita’ ritegno e dico un pochino d’amore per la citta in cui vivono loro e i loro figli,chiedo umilmente scusa ai sindaci Buzzanca, Genovese…insomma quelli di prima per averne parlato male e prego loro di ritornare ad amministrare questa citta’,saluti.

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  11. Continuo a sentire pronunciare con disprezzo il termine “dilettanti allo sbaraglio”.
    La scelta risulta obbligata per chiunque non voglia regalare altri cinque anni ai professionisti (della truffa).
    I dilettanti sono stati costretti a fare un lavoro non loro, perché i signori professionisti ci tradiscono da 30 anni.
    Non è una colpa essere dilettanti se non si hanno alternative.
    Non è arroganza o presunzione, è solo la via obbligata alla quale ci hanno costretto i politici di professione, mettendoci con le spalle al muro.
    Il dilettantismo dei cinque stelle poi è sulla bocca di tutti,cime una litania.
    Dategli tempo e poi giudicate.
    Troppi processi a priori.

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  12. Continuo a sentire pronunciare con disprezzo il termine “dilettanti allo sbaraglio”.
    La scelta risulta obbligata per chiunque non voglia regalare altri cinque anni ai professionisti (della truffa).
    I dilettanti sono stati costretti a fare un lavoro non loro, perché i signori professionisti ci tradiscono da 30 anni.
    Non è una colpa essere dilettanti se non si hanno alternative.
    Non è arroganza o presunzione, è solo la via obbligata alla quale ci hanno costretto i politici di professione, mettendoci con le spalle al muro.
    Il dilettantismo dei cinque stelle poi è sulla bocca di tutti,cime una litania.
    Dategli tempo e poi giudicate.
    Troppi processi a priori.

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  13. Il concittadino DA, elettore nostalgico del PARTITO DEMOCRATICO o FORZA ITALIA o FRATELLI D’ITALIA, o come diavolo si chiamano, come dire di MARINO, ALEMANNO, BUZZANCA, o dei sindaci indagati o in galera dei partiti politici da lui votati pervicacemente, si serve di RENATO sindaco e del Comune di Messina per dare ai romani un’idea di cosa li aspetterà durante il mandato della RAGGI del M5S. Non sarà facile convincere DA a cambiare opinione, a liberarsi dalle catene che lo legano al passato, al terzo Novecento, quando anno dopo anno gli eredi della DC e del PCI si sono trasformati in comitati elettorali di gente senza scrupoli, che hanno devastato Messina e ancora di più Roma Capitale, e prima ancora Napoli, l’elenco è lungo.

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  14. Il concittadino DA, elettore nostalgico del PARTITO DEMOCRATICO o FORZA ITALIA o FRATELLI D’ITALIA, o come diavolo si chiamano, come dire di MARINO, ALEMANNO, BUZZANCA, o dei sindaci indagati o in galera dei partiti politici da lui votati pervicacemente, si serve di RENATO sindaco e del Comune di Messina per dare ai romani un’idea di cosa li aspetterà durante il mandato della RAGGI del M5S. Non sarà facile convincere DA a cambiare opinione, a liberarsi dalle catene che lo legano al passato, al terzo Novecento, quando anno dopo anno gli eredi della DC e del PCI si sono trasformati in comitati elettorali di gente senza scrupoli, che hanno devastato Messina e ancora di più Roma Capitale, e prima ancora Napoli, l’elenco è lungo.

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  15. DANILA in possesso del parere, a questo proposito la invito a metterlo in rete, non da le cifre dei revisori, in particolare quelle riferite ai PARAMETRI di deficit strutturale. Nel rendiconto della Giunta, il ragioniere generale sui dati dei dirigenti calcola per il PARAMETRO 2 in €56.455.226 i RESIDUI ATTIVI non riscossi, sono i crediti non pregressi ma di competenza del solo 2015, cioè i tributi dei titoli 1+3 delle entrate (NOI MESSINESI) pari al 42,16% delle entrate ACCERTATE dei medesimi titoli di €133.899.350, non si somma il trasferimento statale del Fondo di Solidarietà. La legge pone come valore limite < 42%, lo sforamento è dello 0,16%, cioè di €214.238 di tributi non pagati da NOI MESSINESI e DIRIGENTI incapaci di riscuoterli.

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  16. DANILA in possesso del parere, a questo proposito la invito a metterlo in rete, non da le cifre dei revisori, in particolare quelle riferite ai PARAMETRI di deficit strutturale. Nel rendiconto della Giunta, il ragioniere generale sui dati dei dirigenti calcola per il PARAMETRO 2 in €56.455.226 i RESIDUI ATTIVI non riscossi, sono i crediti non pregressi ma di competenza del solo 2015, cioè i tributi dei titoli 1+3 delle entrate (NOI MESSINESI) pari al 42,16% delle entrate ACCERTATE dei medesimi titoli di €133.899.350, non si somma il trasferimento statale del Fondo di Solidarietà. La legge pone come valore limite < 42%, lo sforamento è dello 0,16%, cioè di €214.238 di tributi non pagati da NOI MESSINESI e DIRIGENTI incapaci di riscuoterli.

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  17. I revisori dei conti hanno delle perplessità anche sul PARAMETRO 5, in equilibrio per la Giunta. Il parametro in questione si preoccupa di monitorare la presenza di AZIONI ESECUTIVE contro Palazzo Zanca, per limitare gli effetti destabilizzanti sulla gestione di COMPETENZA del bilancio. L’Avvocatura calcola in €32.925 il valore di questi procedimenti, il Ragioniere Generale lo rapporta poi al valore di confronto, i €202.562.589 della spesa corrente, ottenendo un parametro in equilibrio pari allo 0,02%, infatti il valore limite di legge è < 0,5%. La legge accetta azioni esecutive contro il Comune fino a €1.012.812 (lo 0.5% della spesa corrente), l'Avvocatura ne dichiara €32.925 non creduti, non sanno sommare gli avvocati o i revisori?

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  18. I revisori dei conti hanno delle perplessità anche sul PARAMETRO 5, in equilibrio per la Giunta. Il parametro in questione si preoccupa di monitorare la presenza di AZIONI ESECUTIVE contro Palazzo Zanca, per limitare gli effetti destabilizzanti sulla gestione di COMPETENZA del bilancio. L’Avvocatura calcola in €32.925 il valore di questi procedimenti, il Ragioniere Generale lo rapporta poi al valore di confronto, i €202.562.589 della spesa corrente, ottenendo un parametro in equilibrio pari allo 0,02%, infatti il valore limite di legge è < 0,5%. La legge accetta azioni esecutive contro il Comune fino a €1.012.812 (lo 0.5% della spesa corrente), l'Avvocatura ne dichiara €32.925 non creduti, non sanno sommare gli avvocati o i revisori?

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  19. La perplessità dei revisori sul PARAMETRO 1 è quella che desta più preoccupazione, il parametro misura l’EVENTUALE valore NEGATIVO del risultato contabile di gestione in termini di valore assoluto al 5% delle entrate correnti, per inciso a queste si somma pure l’avanzo di amministrazione destinato alle spese di investimento. Per la Giunta questo risultato è POSITIVO pari a €16.458.021, quindi il termine tecnico utilizzato nella scheda è NON APPLICABILE per calcolare il parametro, si intende in equilibrio. Devo dedurre che i revisori NON CREDONO al risultato POSITIVO anche di un centesimo di euro, come si dice in queste casi SONO STRANITO.

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  20. La perplessità dei revisori sul PARAMETRO 1 è quella che desta più preoccupazione, il parametro misura l’EVENTUALE valore NEGATIVO del risultato contabile di gestione in termini di valore assoluto al 5% delle entrate correnti, per inciso a queste si somma pure l’avanzo di amministrazione destinato alle spese di investimento. Per la Giunta questo risultato è POSITIVO pari a €16.458.021, quindi il termine tecnico utilizzato nella scheda è NON APPLICABILE per calcolare il parametro, si intende in equilibrio. Devo dedurre che i revisori NON CREDONO al risultato POSITIVO anche di un centesimo di euro, come si dice in queste casi SONO STRANITO.

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