Il nuovo sondaggio di Tempostretto. Buzzanca si dimette per candidarsi all’Ars: cosa ne pensate?

La prossima settimana Buzzanca si dimetterà da sindaco per candidarsi all’Ars.

A Palazzo Zanca arriverà l’ennesimo commissario che guiderà il Comune fino alle amministrative del 2013.

E’ questo il tema del nuovo SONDAGGIO DI TEMPOSTRETTO.

Ai lettori chiediamo di esprimere il loro giudizio sulla decisione del sindaco di lasciare anticipatamente Palazzo Zanca per candidarsi all’Ars.

Buzzanca quindi lascia la poltrona da primo cittadino in anticipo di 9 mesi rispetto alla scadenza naturale del mandato e lo fa per riprendersi un’altra poltrona, quella di deputato regionale, dalla quale è stato dichiarato decaduto lo scorso 26 giugno.

Proprio in quei giorni, appena due mesi fa, Buzzanca aveva ribadito che il suo principale interesse era Messina.

“Ho sempre detto che avrei scelto al momento opportuno- dichiarava a fine giugno- finora ho portato avanti una battaglia di principio tenendo conto della volontà espressa dai messinesi nelle urne e portando a termine il programma che ha ottenuto il loro consenso elettorale”.

Frase che ha ripetuto più volte negli ultimi 2 anni durante la telenovela del doppio incarico, che si è conclusa con la decadenza da deputato sancita dall’Ars e caratterizzata da una lunga serie di ricorsi e sentenze, tra Tar, Tribunali e Corte Costituzionale.

Sin dal principio Buzzanca ha ribadito di aver tutto il diritto di portare avanti la sua battaglia ma di aver messo al primo posto la carica di sindaco di Messina, unica carica che gli è rimasta dal 26 giugno fino alla prossima settimana quando sarà una sua personale decisione e non una sentenza a spingerlo alle dimissioni.

Il paradosso è che, dopo aver a lungo combattuto per il doppio incarico, sottolineando che la poltrona da sindaco era la priorità, dopo essere rimasto appunto nell’unica poltrona ritenuta prioritaria, trascorsi neanche due mesi decide di lasciarla.

E il secondo paradosso è che lo farà per candidarsi nuovamente all’Ars e riprendersi quella poltrona che ha sempre dichiarato “venir dopo il ruolo di sindaco”.

E’ chiaro che nessuno può imporre ad un politico di tarparsi le ali e non seguire le sue ambizioni personali, ma è altrettanto vero che Messina dopo due commissariamenti alle spalle (tra l’altro piuttosto recenti) ha tutto il diritto di volere un sindaco a tempo pieno e per tutto il mandato.

Buzzanca ha motivato il perché di questa decisione, legandola alla svolta a sinistra dell’Udc. “Non ci sono più le condizioni politiche che c’erano nel 2008”. Quattro anni fa infatti la maggioranza era diversa, ed oltre all’Udc c’era anche l’Mpa in giunta. Adesso, dopo la svolta Crocetta la coalizione, che aveva perso per strada l’Mpa va sfaldandosi.

In teoria, però, seguendo questa tesi, anche Ricevuto dovrebbe trarre analoghe considerazioni, ma evidentemente ogni Palazzo fa storia a sé e se Buzzanca non intende più governare con i centristi passati con Crocetta, nel Palazzo di fronte si va d’amore e d’accordo.

Del resto in questi 4 anni non sono state proprio rose e fiori tra Pdl e Udc al Comune ma forse una riunione di maggioranza sarebbe stata utile anche per capire chi dovrebbe davvero dimettersi o uscire dalla giunta.

Qualunque sia l’interpretazione che si vuol dare alle dimissioni e qualunque sia il giudizio su questi 4 anni d’amministrazione, il sondaggio di Tempostretto vuol invitare i lettori ad esprimersi sulla decisione di Buzzanca.

Il sindaco si dimette per candidarsi all’Ars. Cosa ne pensate?

E’ una decisione condivisibile? E’ una fuga dalle responsabilità o una scelta opportuna? E’ stato utile nell’amministrare Messina o è una liberazione per la città? E’ un’opportunità politica ? Avrebbe fatto meglio a restare sindaco come ha più volte dichiarato?

Messina in 8 anni si avvia al terzo commissariamento, una media che vede un ugual numero di sindaci e commissari (Buzzanca- Sbordone-Genovese-Sinatra- Buzzanca-commissario X).

E’ giusto a questo punto chiedersi quale sia la scelta migliore per la città.

Non si può pensare che un commissario, il migliore possibile nel mondo, possa sostituire un sindaco, perché pur amministrando bene non è e non sarà mai un politico. Un Comune ha bisogno di un sindaco che faccia scelte politiche nell’interesse e per il bene della città. Potranno essere condivise o contestate ma questa è la democrazia. Una gestione commissariale non è un’amministrazione votata dagli elettori in base a un programma. Un sindaco è il primo cittadino e non a caso si usa questo termine. Un commissario è un alto dirigente inviato dalla Regione per amministrare fino alle prossime elezioni. E per quanto potrà far bene l’unica cosa di cui ha bisogno e diritto Messina è di un sindaco, a tempo pieno e per tutta la durata del mandato.

Rosaria Brancato