Il deputato regionale De Leo presenta all'Ars un progetto elaborato dalle associazioni "Nati per la vita" e Il volo"
Rafforzare la cura e l’assistenza nel campo dell’autismo è possibile. L’associazione “Nati per la vita”, presieduta da Salvatore Potenzone, e l’associazione “Il volo”, presieduta da Claudio Cardile, hanno preparato una proposta di legge. In primo piano la necessità d’integrare il Programma regionale unitario per l’autismo adeguandolo, nella parte che è assegnata ai Centri, alle linee guida nazionali sull’autismo. La proposta ha trovato come proponente il parlamentare regionale, Alessandro De Leo (griuppo misto).
Un albo regionale con i professionisti
Spiegano i rappresentanti delle associazioni: “Insieme abbiamo creato un percorso che in diversi mesi ha dato le soluzioni per la cura dei nostri figli, sia in termini di trasparenza sia in termini di facilitazione del percorso programmatico e terapeutico. La proposta prevede delle migliorie necessarie per integrare al meglio quanto già previsto per grandi linee nel Programma, emanato dalla Regione Sicilia nel 2019. Sono tre gli interventi previsti: il primo serve per evitare come spesso avviene, che tutti si propongano come terapisti ed esperti del settore per la cura dell’Autismo, talvolta senza i necessari titoli o master universitari validati, ma in possesso solo di certificazioni di corsi non abilitativi. La proposta di legge prevede la creazione di una lista regionale aggiornabile costantemente, dove sono riportati in elenco tutti i professionisti già iscritti presso i loro albi professionali corredati con tutti i titoli conseguiti”.
Proseguono i due presidenti: “L’albo sarà gestito direttamente dall’assessorato regionale alla Sanità e sarà utile sia al settore pubblico, sia ai privati convenzionati, per trovare le figure con competenze certificate. L’elenco regionale e provinciale sarà consultabile dai privati cittadini per la ricerca del professionista adatto alla cura del proprio caro. Il secondo punto riguarda la supervisione dell’Asp, che di fatto accompagna tutti i nostri figli dalla scoperta della patologia, nel percorso scolastico e a vita”.
In particolare, “diventa fondamentale la figura di un Case manager che coordini da esperto tutte le fasi, dalla certificazione per la valutazione della disabilità, a continuare nel percorso scolastico e dopo. Per questo la proposta di legge prevede questa figura di responsabile, utile anche a evitare possibili sovrapposizioni di terapie o interventi di tipo laboratoriale che possano danneggiare o invalidare il percorso terapeutico. Il terzo punto rivede il superamento degli schemi rigidi e ormai obsoleti delle terapie effettuate nei Centri in
ex articolo 26 sui soggetti autistici: nello specifico la logopedia e la neuropsicomotricità. Queste tipologie di terapie servono solo a una percentuale bassissima di soggetti autistici e tuttavia assorbono il massimo dei budget concessi”.
Il coordinamento del piano terapeutico
Ed ecco un’altra proposta: “Un intervento importantissimo riguarda pure il coordinamento del piano terapeutico. Il Case manager della medicina territoriale coordinerà i percorsi terapeutici, fissando i metodi e gli obiettivi, stabilendo insieme ad un’équipe, che comprende anche la famiglia, quando una terapia debba essere sospesa e cosa deve essere programmato per la continuità terapeutica. E stabilirà anche se il Centro possa dimettere o meno il paziente, valutando se siano stati raggiunti o meno gli obiettivi. La proposta di legge integra in termini ottimali il ruolo delle Asp e del Case manager, con riferimento alle nuove normative nazionali: la legge 66/2017 e successive integrazioni, che ha anticipato di poco metodi e organismi previsti nel decreto legislativo del 3 maggio 2024, n. 62. L’iniziativa rappresenta così un importante passo in avanti per rafforzare l’intero percorso: dalle valutazioni della condizioni di disabilità al progetto di vita e ai vari iter sanitari e socio-sanitari”.
