3174 firme di cittadini per l’isola pedonale. “MilleVetrine” si appella al Consiglio comunale

“L’associazione Mille Vetrine richiede la pedonalizzazione permanente di via dei Mille nel tratto compreso tra via Tommaso Cannizzaro e via Nino Bixio, sostenuta da migliaia di cittadini messinesi, di cui 3174 spontaneamente lo hanno sottoscritto presso i negozi di via dei Mille associati Mille Vetrine con nome, cognome, documento di riconoscimento e firma autografa”. E’ il testo di una breve lettera, con allegate le 3174 firme, che l’associazione “Mille Vetrine” ha inviato al sindaco Renato Accorinti ed alla presidente del Consiglio comunale, Emilia Barrile.

La raccolta è partita all’indomani del 29 luglio, giorno in cui il Consiglio comunale decise di cancellare l’isola pedonale e di limitarsi all’allargamento di piazza Cairoli. Sulla base di quella decisione, il Tar ordinò di fatto, il 7 novembre, la chiusura dell’isola, che avvenne dieci giorni dopo. Molti consiglieri si dichiararono subito disponibili a modificare nuovamente il Piano Generale del Traffico Urbano, con l’obiettivo di costituire una nuova isola pedonale già a partire dalle festività natalizie. Nulla di tutto ciò: solo ieri e solo il gruppo dei Democratici Riformisti ha dato una risposta alla nuova proposta presentata dall’assessore Cacciola e le idee non convergono.

L’impressione è che, di questo passo, per il ritorno dell’isola passerà ancora del tempo. “Mille Vetrine”, però, non vuole più attendere e chiede una risposta immediata, favorevole o contraria, e, nell’ipotesi negativa, di motivare il parere e aprire il dibattito. Questa la richiesta presentata stamane, in conferenza stampa, dal presidente Giambattista Arrigo e da altri componenti dell’associazione. “Il Consiglio comunale – ha affermato Arrigo – deve rappresentare la volontà dei cittadini che in migliaia hanno manifestato in tutti i modi di essere favorevoli all’isola pedonale di via dei Mille. Sono stati rappresentati, invece, solo quei pochi commercianti contrari. Chiediamo allora di ridiscutere una decisione che ha declassato la città, fortemente peggiorata rispetto a poco tempo fa. Siamo delusi ed indignati anche perché ci vogliono ignorare come se fossimo degli appestati. A una domanda, riteniamo ci debba essere una risposta. Ci sono altre emergenze? Ma il Consiglio deve lavorare, se è il caso, anche 12 ore al giorno, per ascoltare le istanze dei cittadini”.

Non si tratta solo di isola pedonale ma l’idea è quella di realizzare un centro commerciale naturale, cambiando il volto di via dei Mille, rendendolo più bello e moderno. “Per farlo, serve l’approvazione prima del Consiglio comunale e poi della Regione – prosegue il presidente di ‘Mille Vetrine’ -. Abbiamo fatto la richiesta tempo fa ma il Consiglio non ci ha mai risposto. L’amministrazione ci ha invece dato parere favorevole e invitato a produrre la documentazione necessaria, ma senza isola pedonale non ha più senso. Eppure ci serve solo l’autorizzazione, a tutto il resto penseremmo noi. La nostra intenzione è quella di riunirci in consorzio per captare finanziamenti, coinvolgendo anche la facoltà di Economia che ci possa fare da guida per creare un’unica grande realtà commerciale. Siamo stati attaccati anche per la mancanza di arredi ma senza approvazione definitiva di più non si poteva fare. A tal proposito, le bici fioriere sono state apprezzate dall’arma dei Carabinieri, che ce le ha richieste in prestito e noi le diamo volentieri. La legge regionale che prevede la possibilità di costituire centri commerciali naturali stabilisce dei criteri ben precisi. Su tutti, quello dell’esistenza di attività commerciali preesistenti costituite in associazione. Siamo gli unici ad avere chiesto questa possibilità e vogliono escludere proprio noi che tra l’altro non pretendiamo l’esclusività. Anzi, con la disponibilità dell’arch. Pino Falzea (è il presidente della Fondazione Architetti nel Mediterraneo, ndr), abbiamo pensato ad un concorso di idee aperto agli studi di architettura per realizzare anche un progetto pilota, che possa essere replicato altrove”.

Per questo, “Mille Vetrine” sposa in pieno la proposta dell’assessore Cacciola, che prevede un’isola pedonale in tre step. “Non entriamo nel merito dell’isola pedonale in viale San Martino o in via Giordano Bruno, invece altri entrano nel merito dell’isola in via dei Mille, che quasi tutti i commercianti presenti vogliono – ha spiegato Arrigo -. Confcommercio dice che i contrari sono 150 o addirittura 200. Non si capisce come sia possibile visto che le attività commerciali nel tratto pedonalizzato di via dei Mille sono 86. In quella lista di contrari c’erano commercianti di Provinciale, Montepiselli e persino Faro Superiore. Gli operatori che fanno parte di ‘Mille Vetrine’ sono 47 ma alcuni hanno anche più attività. Le categorie merceologiche sono 37 e non ci sono meccanici o carrozzieri che ovviamente non potrebbero lavorare. I contrari sono solo una quindicina e di alcuni rispettiamo anche le esigenze. In particolare di chi si trova nelle trasversali, perché il passaggio è in via rettilinea e non verso strade dove poi l’isola finisce. Stiamo quindi pensando ad alcune attrazioni da situare proprio nelle perpendicolari ma ci vorrà del tempo per farlo e per questo approviamo l’idea dell’amministrazione comunale di aprire, per il momento, le strade che incrociano via dei Mille. Il problema è che molti sono contrari storicamente a prescindere. Basti pensare che, quest’anno, dal giorno dopo l’istituzione dell’isola hanno lamentato cali delle vendite, paventando chiusure e licenziamenti. Col tempo si è visto che aumentava il numero di chi frequentava l’isola, che è stata cancellata proprio nel momento in cui bisognava raccogliere i frutti di un anno intero. Il vero calo delle vendite l’abbiamo avuto con la riapertura al traffico”.

Arrigo conclude dividendo i contrari in due categorie: “Possiamo comprendere le lamentele di chi si trovava nella parte limitrofa all’isola perché si pensava che via dei Mille avesse attratto tutti i clienti. Che sia aumentata l’attrattività è vero, ma c’era la possibilità anche per loro di captare questi flussi, che invece ora sono spariti. Via dei Mille non è esaustiva, anche perché ha un target diverso rispetto a quello delle vie limitrofe, dove ci si può recare se si cerca qualcosa di diverso. Tra i contrari all’interno dell’isola, invece, c’era molta confusione. Capiamo le esigenze di chi vende materassi, perché deve trasportarli. Non capiamo, sinceramente, chi vende abbigliamento per bambini, che prefigura scenari di gravidanze tutte a rischio, con donne incinte tutte impossibilitate a muoversi, e nonne 60enni tutte acciaccate. Alcune piccole attività contrarie potrebbero invece avere più visibilità. Altri non erano contrari all’isola in sé, ma chiedevano correzioni. E sul fatto che bisogna affrontare le criticità siamo d’accordo anche noi”.

(Marco Ipsale)