Alloggi popolari di San Filippo, è di scena la “guerra fra poveri-

Alloggi popolari di San Filippo, è di scena la “guerra fra poveri-

Redazione

Alloggi popolari di San Filippo, è di scena la “guerra fra poveri-

mercoledì 07 Gennaio 2009 - 13:46

Gli abitanti di via Bisignano a Palazzo Zanca, ma quelle case andranno a Fondo Fucile e Fondo Saccà. Nonostante Rione Taormina. L'assessore Rao: «Solo scelte tecniche». Intervento di Previti

Tre zone, tre aree da risanare, tre gruppi di cittadini che attendono una casa. Ma anche tre diversi ambiti di risanamento, con una sola destinazione, “contesa- da tutti ma che potrà accontentare pochi: i sessanta alloggi popolari di San Filippo. Così dopo gli abitanti di Fondo Fucile e Fondo Saccà, anche quelli di via Bisignano e Asilo Nido hanno fatto visita a Palazzo Zanca, in occasione della riunione della III commissione consiliare sul risanamento. E le risposte che hanno avuto non sono state poi così confortanti.

Le case di San Filippo, infatti, dovrebbero andare in parte a Fondo Saccà (35 alloggi) e in parte a Fondo Fucile (25), rispettivamente al primo e al secondo posto delle graduatorie dell’Ambito D e dell’Ambito E. Una “spartizione- che però non risolve il problema, e anzi ne crea di ulteriori: i baraccati di via Bisignano contestano il fatto di essere anche loro al primo posto di un Ambito, quello F, mentre c’è da superare anche lo scoglio burocratico di Rione Taormina, attualmente primo nell’Ambito E. Un passaggio che dovrebbe però essere risolto con la dichiarazione di emergenza abitativa per Fondo Fucile.

Quella che si prospetta è, ad ogni modo, l’ennesima guerra fra poveri che si consumerà sul tema del risanamento. Troppi abitanti per troppe poche case. L’assessore al risanamento Pippo Rao, che ha preso parte alla riunione della III commissione insieme alla dirigente Maria Canali, assicura: «L’amministrazione farà solo scelte tecniche, non clientelari come accaduto in passato. Per gli abitanti di via Bisignano c’è un progetto esecutivo da 4 milioni di euro per 46 alloggi per il quale attendiamo solo l’integrazione al finanziamento dalla Regione. Tutti protestano, ma su quegli alloggi di San Filippo non erano state fatte scelte in passato».

Sulla questione interviene anche il presidente del Consiglio comunale Pippo Previti: «L’idea di realizzare incontri periodici, conferenze di servizi o cabine di regia tra Comune e Iacp rilanciata dall’assessore al risanamento Pippo Rao non può che essere condivisa, nonostante essa sia stata già proposta più volte nel tempo e poi dopo pochi mesi regolarmente naufragata. Ma questa necessaria e rinnovata richiesta di sinergie tra i due Enti non può dipendere – sostiene Previti – esclusivamente dai politici di turno (che possono cambiare) ma deve essere condivisa permanentemente tra gli uffici ed i responsabili di essi, proprio per risolvere sollecitamente le varie problematiche legate al risanamento ma anche per per evitare fallimentari epiloghi, come è avvenuto gli ottanta alloggi destinati ai lavoratori dipendenti di Villafranca e Saponara, o per gli alloggi ex ITIN di San Giovannello o per gli 88 alloggi di Fondo De Pasquale a Fondo Basile».

Previti aggiunge che «la pubblica denuncia presentata già un anno fa (gennaio2008) dallo scrivente, allora vice presidente provinciale del Movimento Cristiano Lavoratori, nella quale venivano elencate una serie di inadempienze da parte dei tecnici, rimane ancora oggi in tutta la sua attuale drammaticità. Ottantotto famiglie di Fondo De Pasquale a cui sono state date in custodia ,si sperava per un breve periodo, gli alloggi a loro destinati, si sono in buona parte trasferiti definitivamente pur mancando ancora l’elettricità, le aree di pertinenza non asfaltate e non ancora liberate dal pericolo delle lamiere, che possono abbattersi sulle strade con grave rischio per la privata e pubblica incolumità. Più volte ne è stata sollecitata la rimozione. Ma l’elemento più grave è che per colpa di qualcuno (progettista,tecnico??), che non ha previsto lo spostamento di un tombino delle acque bianche, non si è potuto realizzare uno stabile di 12 alloggi che andava a completare il corpo di fabbrica oggi esistente nella cui parete ovest fanno bella vista i forati ormai da più di un anno».

«I danni agli appartamenti costruiti – conclude Previti – sono notevoli (infiltrazioni di acqua piovana e umidità diffusa) e forse non scopriremo mai chi li pagherà. Oggi le pagano, purtroppo, quelle famiglie custodi di alloggi senza luce. Si realizzi quindi una cabina di regia con incontri settimanali; si rafforzi l’ufficio risanamento con ulteriore personale e sia dato il giusto riconoscimento economico, attraverso, se occorre, lavoro straordinario o specifici progetti obiettivo. Mentre i tecnici si attivino per e far realizzare quello che manca. Pasqua si avvicina».

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