Alluvione, i consiglieri comunali chiedono di accedere agli atti. E Bertolaso risponde…

Alluvione, i consiglieri comunali chiedono di accedere agli atti. E Bertolaso risponde…

Alluvione, i consiglieri comunali chiedono di accedere agli atti. E Bertolaso risponde…

mercoledì 18 Novembre 2009 - 14:47

Il Capo della Protezione civile, interpellato dal segretario generale dopo la richiesta di Pergolizzi e Melazzo, afferma che i consiglieri «dovranno dimostrare l’esistenza di un interesse per la tutela di situazioni giuridicamente rilevanti»

«Il sindaco, nella gestione dell’emergenza, pecca di scarsa trasparenza». Ieri sera Nello Pergolizzi, “brigugliano” del Pdl e dunque nemico giurato (politicamente parlando, s’intende) del sindaco Buzzanca, ha ribadito in consiglio comunale già espresso quando in aula era venuto proprio il primo cittadino a relazionare. Alla base di questo suo intervento, le porte sbarrate che lo stesso Pergolizzi e Giuseppe Melazzo (Udc) si sono ritrovati di fronte giorni or sono quando hanno chiesto di accedere agli atti e alle disposizioni del sindaco relative all’Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri, per la quale lo stesso è commissario delegato. Sono più di 25, le disposizioni di cui sopra, ma nessuno ne conosce il contenuto, se non attraverso indiscrezioni e voci di corridoio di “amici degli amici”.

Di fronte ad una ufficiale richiesta di atti presentata dai due consiglieri (i famosi “pierini”, così li chiama il sindaco), il segretario generale Santi Alligo ha risposto che essa «presenta profili di dubbia interpretazione nella misura in cui rivendica l’accesso agli atti adottati dal sindaco nella sua qualità di commissario delegato». Insomma, un conto è l’accesso alle carte interne al Comune, un conto sono le documentazioni relative ad un ordinanza dello Stato. Alligo, dunque, ha sollecitato a sua volta un parere al dipartimento di Protezione civile della presidenza del Consiglio dei Ministri, sottolineando che «la richiesta dei consiglieri nei modi in cui è formulata potrebbe condizionare il normale e ordinario svolgimento dl servizio».

A rispondere e a dirimere la questione ci ha pensato nientemeno che il capo della Protezione civile in persona, Guido Bertolaso: «Il commissario delegato – scrive – ha natura di organo straordinario e temporaneo incardinato nell’amministrazione dello Stato, indipendentemente dalla carica rivestita dal titolare dell’incarico (sindaco, prefetto, ecc.). Da ciò deriva che non risultano applicabili, quanto meno in modo “automatico”, la normativa e la conseguente elaborazione giurisprudenziale relative alle richieste di tal fatta formulate da consiglieri comunali riguardo ad atti adottati dall’amministrazione comunale». Bertolaso specifica che «nella fattispecie, trattandosi di atti adottati da organo dello Stato, devono ritenersi applicabili esclusivamente le norme previste in materia di accesso agli atti dalla richiamata normativa generale, cosicché i richiedenti dovranno dimostrare l’esistenza di un interesse per la tutela di situazioni giuridicamente rilevanti, motivando adeguatamente la richiesta». La richiesta di Pergolizzi e Melazzo, in soldoni, «va ritenuta, in sostanza, finalizzata ad esercitare quel controllo generalizzato dell’operato della struttura commissariale, che la legge ha inteso evitare».

Insomma, con i dovuti accorgimenti e “confezionando” nel modo giusto la propria istanza, i consiglieri potranno prima o poi accedere agli atti commissariali. Ma il punto è: perché non pubblicarli direttamente, trattandosi di documentazioni che, a maggior ragione in una condizione di emergenza, riguardano l’interesse pubblico dell’intera comunità? Dov’è quella trasparenza nel nome della quale si dichiara di volersi muovere? Il Palazzo sarà pure di vetro, ma come detto in altre occasioni, il vetro è troppo spesso oscurato.

(foto Sturiale)

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