L'Ance: «A Messina i project financing hanno fallito»

L’Ance: «A Messina i project financing hanno fallito»

Redazione

L’Ance: «A Messina i project financing hanno fallito»

venerdì 23 Gennaio 2009 - 08:35

Dopo lo stop all'iter per i cimiteri, dura nota dell'associazione dei costruttori edili, che ritiene «valido» il sistema del progetto di finanza ma «obsoleto» il modo di pensare di alcuni esponenti politici

«Nessun project financing concepito nel Comune di Messina ha completato il proprio iter». E’ quanto afferma l’Ance Messina, Associazione Nazionale Costruttori Edili, in una dura nota che segue la ferma presa di posizione espressa dal consiglio comunale, che due giorni fa ha bocciato il procedimento del project sui cimiteri.

L’Ance Messina «registra il dato statistico che vede l’assoluta impossibilità di portare a compimento un qualsivoglia procedimento di questo tipo nella nostra città. Nel corso degli ultimi 15 anni, infatti, in numerose occasioni si è tentato, da parte di tutte le amministrazioni comunali che si sono succedute, di utilizzare l’apporto di capitale privato per realizzare opere di interesse pubblico. I risultati sono stati davvero sconfortanti: nessun project concepito nel Comune di Messina ha completato il proprio iter e ciò soprattutto per l’assenza di qualsiasi tipo di negoziazione che potesse rendere equilibrato il rapporto tra l’interesse della parte pubblica e il giusto profitto dell’investitore privato».

L’associazione, da par suo, «ha sempre sostenuto la validità del project financing in quanto consente la realizzazione di importanti strutture a servizio del territorio senza impegnare esclusivamente le risorse pubbliche, circostanza che dovrebbe essere considerata in modo favorevole, soprattutto in periodi di grave crisi economica come quello che stiamo vivendo. L’Ance Messina ritiene che, forse, nella città dello Stretto, alla fine, prevalga sempre un concetto dell’economia troppo legato al predominio ed al controllo della “mano pubblica-, frustrando, in tal modo, qualunque iniziativa privata che intenda seguire percorsi altrove considerati normali e virtuosi, ma che qui, nella migliore delle ipotesi, divengono oggetto di “conversazioni da salotto- o alimentano voci di corridoio e veleni».

La conclusione che ne trae l’Ance è che «evidentemente, a Messina, termini come project financing, Prusst, PIAU, oppure concetti come quello della programmazione negoziata alla base dei finanziamenti europei, restano confinati quasi nell’ambito dell’esotico e comunque rimangono ostici per quel sistema, costituito da una parte della macchina amministrativa e burocratica e da alcuni esponenti politici, che rimane legato a metodi di gestione ormai obsoleti. L’Ance Messina ormai da tempo, sulla scia di quanto sostenuto dall’intera organizzazione nazionale dei costruttori edili, crede che anche nella nostra città sia giunto il tempo di concretizzare uno sforzo comune che coinvolga le forze imprenditoriali, sindacali, commerciali, culturali, scientifiche, politiche e amministrative affinché il territorio non perda nemmeno una delle occasioni di sviluppo che possono essere colte nei più diversi ambiti. Continuare in questo sistematico gioco al massacro in cui finiscono per prevalere sempre i piccoli interessi di bottega, spingerà anche quei pochi imprenditori locali superstiti, a seguire i tanti, troppi giovani che ogni giorno continuano a lasciare la nostra terra per cercare la propria realizzazione altrove».

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