Ansaldo Patti unisce la sinistra: «Io candidato indipendente. Al ballottaggio con Genovese»

Ansaldo Patti unisce la sinistra: «Io candidato indipendente. Al ballottaggio con Genovese»

Redazione

Ansaldo Patti unisce la sinistra: «Io candidato indipendente. Al ballottaggio con Genovese»

sabato 10 Maggio 2008 - 12:51

Il Pdci appoggerà il candidato sindaco di Prc, Lega Autonomie locali, Pendolari dello Stretto, Ecologia sociale. Verso una candidatura anche alla Provincia, si fa il nome di Nunziante Rosalia

Finalmente la sinistra messinese sembra aver trovato un percorso comune. Non è ancora ufficiale, ma con ogni probabilità Rosario Ansaldo Patti sarà il candidato sindaco non solo di Prc, Lega Autonomie Locali, Pendolari dello Stretto ed Ecologia sociale, ma anche del Pdci, che stamattina non era presente alla conferenza stampa svoltasi a Palazzo dei Leoni per “lanciare- la corsa a Palazzo Zanca di Patti, ma che darà appoggio con una propria lista. Non ancora definita, invece, la candidatura per Palazzo dei Leoni, sul cui nome si sta ancora lavorando e probabilmente in serata ci sarà la fumata bianca. Tra i “papabili- Nunziante Rosalia, direttore dell’Opg di Barcellona Pozzo di Gotto.

Tornando alla conferenza stampa, il segretario provinciale di Rifondazione Filippo Giunta ha colto l’occasione per fare chiarezza sulle notizie dei giorni scorsi su spaccature interne al partito. «Il dibattito apertosi nel Circolo cittadino – afferma – non è stato momento di divisione o lacerazione, ma di confronto democratico e trasparente. E visto che, a quanto leggo, il centrodestra decide tutto al Bar Giolitti di Roma, credo che il nostro sia un esempio di democrazia. Avevamo proposto Mantineo perché rispondeva al progetto che avevamo, successivamente non c’è stata nessuna contraddizione né alcun passo indietro. Trovo del tutto naturale che con Rosario Ansaldo Patti si trovasse piena sintonia per riallacciare il dialogo. In questo progetto si mettono insieme quei movimenti che rappresentano ciò che di positivo si è sviluppato in questi ultimi tempi in città. Con i Comunisti italiani c’è stata una discussione che ha avuto momenti difficili, qualche malinteso e passaggi che non ho condiviso, ma è una discussione aperta, democratica, e penso che anche il Pdci convergerà sulla candidatura di Rosario Ansaldo Patti con una propria lista».

Daniele Ialacqua, segretario cittadino del Prc, punta il dito contro gli avversari: «Siamo alternativi ovviamente al centrodestra, che presenta gli impresentabili, a D’Amore e Briguglio, facce pulite che però si sono prestate alla strumentalizzazione dell’Mpa, ma anche al centrosinistra, perché noi vogliamo essere “opposizione costituente-. Lanciamo un modello che vede Messina “bene comune- e non merce di scambio. Quattro i punti cruciali del programma: legalità, territorio (no al Ponte, mantenimento delle Zps), lavoro e qualità della vita (questione rifiuti, aumento degli spazi verdi)».

Giuseppe Restifo della Rete Ecologia sociale sottolinea l’importanza delle ricerche svolte dal Cnr, e in particolare gli ultimi risultati ottenuti sui «pannelli fotovoltaici biologici», ribadendo come la questione delle energie rinnovabili sia parte integrante del programma. Pietro Interdonato, in qualità di presidente del Comitato Pendolari dello Stretto, lancia un chiaro messaggio: «C’è chi fa politica perché pensa che gli spetti per via genetica, noi vogliamo essere i Davide che vincono contro Golia. Vogliamo avviare una rivoluzione delle facce pulite contro quei poteri forti che, come la società di cui fa parte l’ex sindaco, hanno monopolizzato il mare, tanto che l’Authority li ha definiti “predatori-».

Il candidato sindaco Ansaldo Patti spiega che la sua “rottura dei carichi- che aveva portato al ritiro della candidatura era dovuta al terremoto elettorale del 13 e 14 aprile e alle divisioni createsi successivamente, perché il suo intento, fin dal principio, era di «agglomerare la sinistra anche a Messina, e questa testardaggine è stata premiata». Poi chiarisce: «Sono un candidato indipendente, non faccio parte di alcun partito ma è chiaro che il mio cuore batte a sinistra». Quindi attacca: «Ci vuole una bella faccia tosta perché Buzzanca e Ricevuto si presentino. A Genovese, invece, dico che molte cose non mi sono piaciute, in particolare il “manuale Cencelli- troppo spesso utilizzato, l’aver piazzato i segretari di partito in giunta, il taglio dei ponti con la società civile. In queste città si può e si deve pensare in grande, soprattutto per un’opportunità che non possiamo farci sfuggire: l’area integrata dello Stretto, una questione nata negli ’70. Voglio chiarire una cosa: non andrò mai a chiedere nulla, io i posti di sottogoverno o in giunta li ho sempre respinti, e le notizie circolate sono assolutamente prive di fondamento. Cosa faremo se si andrà al ballottaggio? Certo non possiamo aiutare il centrodestra, quindi non negherò il mio appoggio a Genovese».

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