Approdo di Tremestieri sottoutilizzato: secondo OrSa e Sasmant la vera ragione dell’invasione dei tir in città

Approdo di Tremestieri sottoutilizzato: secondo OrSa e Sasmant la vera ragione dell’invasione dei tir in città

Approdo di Tremestieri sottoutilizzato: secondo OrSa e Sasmant la vera ragione dell’invasione dei tir in città

martedì 11 Gennaio 2011 - 08:37

I sindacati considerano un palliativo i provvedimenti emanati del sindaco per liberare il centro dal transito dei mezzi pesanti e chiedono l’istituzione di un tavolo tecnico con i sindacati «per la valutazione e/o integrazione delle ordinanze» firmate da Buzzanca

I problemi legati all’attraversamento del gommato pesante in città esistono da decenni e nessuno li può negare.

Per affrontare quella che è divenuta negli anni un’emergenza cronica di Messina , il sindaco Giuseppe Buzzanca ha recentemente emanato, in virtù dei poteri speciali in materia di viabilità, una serie di provvedimenti (vedi articolo correlato)atti ad arginare lo sbarco e, dunque, il passaggio continuo dei tir per vie principali della città.

Ma proprio l’ordinanza disposta dal primo cittadino è oggetto di critica da parte del sindacato autonomo OrSa e del S.A.S.Ma.N.T.

«I provvedimenti emanati dal Sindaco di Messina per liberare il centro della città dal transito dei Tir – si legge in una nota – destano parecchie perplessità perché non affrontano le vere ragioni che hanno determinato l’aumento di Tir in città negli ultimi mesi».

Secondo le sigle sindacali, infatti, «la causa principale del ritorno dei Tir in città è la mancata restituzione alla piena operatività degli approdi di Tremestieri. Questo eccessivo ritardo nella riparazione dei danni della mareggiata del Novembre 2008 ha precise responsabilità. Il mancato ripristino delle opere di protezione e la messa in sicurezza dell’ambito portuale – continua il documento- ha determinato una sottoutilizzazione degli approdi di Tremestieri che oggi riescono ad assorbire solo il 55% del traffico totale di Tir».

L’Orsa e il S.A.S.Ma.N.T. spiegano che «gli approdi di emergenza inaugurati ad aprile 2006 avrebbero dovuto assorbire il 50% del traffico totale di Tir e che grazie all’impegno degli addetti ed in particolare alla professionalità dei Comandanti e degli equipaggi, si era riusciti a far traghettare da Tremestieri quasi il 90% del gommato pesante. Oggi, per le responsabilità di chi non è stato in grado di far eseguire gli interventi necessari a riportare alla piena operatività Tremestieri, questa percentuale è scesa al 55%. E’ ovvio – sottolinea ancora il sindacato – che la differenza del 45% di TIR che non possono traghettare da Tremestieri entrano in città per traghettare da Rada San Francesco e dalla Stazione Marittima. Si tratta di circa 300.000 camion l’anno, con la proporzione, è bene ricordarlo, che ad ogni camion imbarcato alla Stazione marittima ne passano 6 verso Rada S. Francesco».

I due sindacati sono inoltre convinti che esiste un’altra causa effettiva dell’assedio dei Tir al centro città. «Dal molo Norimberga vengono scaricati quotidianamente da 200 a 250 automezzi pesanti e altri 250 Tir vengono caricati, in orari – 09 e 20 – che creano enormi disagi ai cittadini messinesi. Si tratta, per dare un’idea di 9 km ininterrotti di automezzi pesanti che in una fascia oraria concentrata di poche ore, opprimono la città. Nessun provvedimento risulta sia stato preso per limitare i danni prodotti da questa quotidiana invasione di Tir.

Si tenta invece di far credere all’opinione pubblica – concludono OrSa e S.A.S.Ma.N.T. – che la colpa del ritorno dei Tir in centro città sia delle navi di RFI che scaricano alla Stazione marittima si e no 20 Tir nelle 24 ore e che comunque, per l’impossibilità di utilizzare Tremestieri, sono costrette ad approdare a Messina».

Alla luce di quanto “denunciato-, i due sindacati di settore chiedono «l’istituzione di un tavolo tecnico in sede Comunale, comprensivo delle rappresentanze sindacali, per la valutazione e/o integrazione delle ordinanze emanate dal Sindaco di Messina dotato di poteri speciali per le procedure inerenti l’emergenza mobilità».

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