Sotto esame da parte di Pergolizzi e Melazzo (Pdl) i commi 27, 28 e 29. I consiglieri invitano l'amministrazione a fare chiarezza

Quale futuro per le società partecipate? Se lo chiedono i consiglieri Nello Pergolizzi e Giuseppe Melazzo che, prendendo in esame i commi 27,28, 29 dell’art. 3 della legge finanziaria 2008, in merito alle condizioni e ai requisiti necessari per il mantenimento di suddette società, interroga l’amministrazione comunale per sapere quali soluzioni adottare.

Presupposto determinante ai fini dell’esistenza di tali società, si legge nel comma 27, è che “gli enti locali non possono costituire società aventi per oggetto attività di produzione di beni e di servizi non strettamente necessarie per il perseguimento delle proprie attività istituzionali, né assumere o mantenere direttamente o indirettamente partecipazioni, anche di minoranza, in tali società-. A ciò si aggiunge che l’assunzione di nuove partecipazioni e il mantenimento delle attuali, debba essere motivata dall’organo competente “ motivata in ordine alla sussistenza dei presupposti di cui al comma 27- ed inoltre, si esplicita nel comma 29 “ entro diciotto mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, le amministrazioni di cui all’art. 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, nel rispetto delle procedure ad evidenza pubblica, cedono a terzi le società e le partecipazioni vietate ai sensi del comma 27-.

Provvedimenti legislative la cui esistenze, con annesse scadenze, da cui i Comune di Messina non sembra dunque poter “sfuggire- e di fronte ai quali i due consiglieri chiedono all’amministrazione quali siano le società partecipate interessate e quale l’attuale situazione di quelle interessate all’applicazione delle disposizioni in oggetto.