Quelle assunzioni che fanno discutere: è polemica sui nuovi arrivi a Palazzo Zanca

Quelle assunzioni che fanno discutere: è polemica sui nuovi arrivi a Palazzo Zanca

Quelle assunzioni che fanno discutere: è polemica sui nuovi arrivi a Palazzo Zanca

giovedì 07 Gennaio 2010 - 09:38

Due dirigenti e un funzionario. Da Taormina approda Famà (possibile destinazione l’Urbanistica), da Barcellona nuovi innesti per la Polizia Municipale: il neo vice Crisafulli e il suo secondo La Rosa. Per Calabrò violati i regolamenti, per la Federazione della Sinistra «il sindaco interpreta le leggi a modo suo. E dei sindacati non c’è notizia»

Fanno discutere gli ultimi tre arrivi registrati a Palazzo Zanca. Tre arrivi ai “piani alti” della scala gerarchica della macchina burocratica comunale. I nomi sono ormai noti: Carmelo Famà, fino a ieri capo dell’Ufficio tecnico del Comune di Taormina, Marco Crisafulli, comandante della Polizia Municipale di Barcellona Pozzo di Gotto, e il suo vice Carmelo La Rosa. Tre arrivi che solo in parte corrispondono ai tre posti “vacanti” di dirigente sui quali qualche settimana fa era scoppiata una polemica, innescata da Felice Calabrò del Pd e dai Comunisti italiani. Solo l’arrivo di Famà, in mobilità esterna, può essere considerato una delle tre assunzioni. Le altre due avverranno per concorso pubblico, come stabilito dal sindaco in una sorta di soluzione “ibrida” dopo le polemiche di cui sopra. Crisafulli e La Rosa in realtà sono giunti a Messina tramite la corsia preferenziale dei poteri speciali conferiti al sindaco Giuseppe Buzzanca per l’emergenza viabilità, poteri rinnovati da pochi giorni. Il primo arriva a Palazzo Zanca per ricoprire l’incarico di dirigente e la carica di vicecomandante della Polizia Municipale, col grado di tenente colonnello; il secondo sarà ufficiale di ottavo livello in regime di comandato come commissario capo.

Per Crisafulli, 42 anni, si tratta di un ritorno a casa: qualche anno fa, infatti, gli era stata concessa l’aspettativa per lasciare Palazzo Zanca e ricoprire a Barcellona l’incarico di comandante. Oggi torna “promosso” rispetto a quando andò via da Messina. Due arrivi che contano alla Polizia Municipale e che farebbero tornare a pensare ad un cambio della guardia tra i vigili urbani di Messina. Nei mesi scorsi più volte si era vociferato di un possibile passaggio di Calogero Ferlisi dal comando del Corpo alla guida dell’ufficio Contenzioso di Palazzo Zanca. Un trasferimento non gradito più di tanto, motivo per cui le posizioni sono rimaste cristallizzate. E oggi? In teoria non dovrebbe cambiare nulla, ma la situazione sembra in continua evoluzione.

L’altra “new entry”, Carmelo Famà, 50 anni di Roccalumera, non è un arrivo qualunque. A Taormina è stato uno dei protagonisti “burocratici” dell’espansione edilizia del centro jonico, per oltre vent’anni è stato figura di spicco nelle stanze di Palazzo dei Giurati ed ha avuto un ruolo chiave nell’iter per il nuovo Piano regolatore taorminese. Sulla base di questo curriculum, non è escluso che Famà vada a occupare la poltrona lasciata vuota da Manlio Minutoli, andato in pensione, all’Urbanistica, ma anche qui tutto resta ancora da vedere.

Di certo c’è che Famà, Crisafulli e La Rosa sono arrivati. Con tanto di polemiche, dagli stessi autori di quelle di qualche settimana fa. Secondo Felice Calabrò, capogruppo al Comune di “Genovese Sindaco” (Pd), ci sarebbero molti vizi formali e regolamentari nella decisione del sindaco di assumere in mobilità esterna Famà. «Non è dato sapere dove, quando e per quanto tempo sia stato pubblicizzato l’avviso pubblico di mobilità attraverso il quale l’Amministrazione ha avviato le procedure per ricoprire un posto di dirigente tecnico. Nel caso in esame pare che nessuno avviso sia stato pubblicato, se non all’albo pretorio del Comune: forse è per tale ragione che solo un’istanza sia pervenuta a Palazzo Zanca, quella dell’ing. Carmelo Famà». L’esponente del Pd sostiene anche che siano stati violati il regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi del Comune e il Decreto legislativo 150/2009 circa la progressione di carriera dei pubblici dipendenti, decreto che indica come via preferita la crescita professionale degli stessi all’intero dell’Ente di appartenenza.

Non sono stati più teneri Antonio Bertuccelli e Alfredo Crupi della Federazione della Sinistra. Entrambi parlano di «spregiudicata disinvoltura con la quale il sindaco Buzzanca, non tenendo conto delle vigenti leggi, persiste nel predisporre atti ad hoc al fine di consentire assunzione di personale con procedure diverse rispetto alle norme regolamentari, interpretando a modo suo la legge sulla mobilità». Nel mirino non solo l’assunzione di Famà ma anche quelle di Crisafulli e La Rosa. «Ammesso e non concesso – affermano i due – che tali operazioni di transumanza di personale pubblico siano state effettuate nei regolamenti, ci sarebbe da pensare che il sindaco considera i dipendenti comunali degli emeriti incompetenti. Infatti, invece di promuovere alla dirigenza funzionari del Comune si ostina a rivolgere la sua attenzione a dirigenti di altri comuni. Sappiamo bene che in realtà l’amministrazione comunale è ricca di rilevanti professionalità e quindi pensiamo che i veri motivi di tale comportamento siano ben altri». La stoccata finale ai sindacati: «Stupisce che in tale contesto non si abbiano notizie di reazioni sindacali: invitiamo le organizzazioni dei lavoratori a far sentire la loro voce, anche perché altrimenti i loro rappresentati potrebbero pensare che possano esserci connivenze dettate da scambi di favore con l’Amministrazione o da legami di amicizia o parentela con i nuovi arrivi al Comune di Messina».

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