Atm. Ancora fuochi: l'Or.Sa. risponde al Dg Conte

Atm. Ancora fuochi: l’Or.Sa. risponde al Dg Conte

Redazione

Atm. Ancora fuochi: l’Or.Sa. risponde al Dg Conte

martedì 13 Gennaio 2009 - 13:33

Dopo la nota di ieri del Direttore Generale, oggi controreplica al tritolo del segretario provinciale del sindacato autonomo Maurizio Riposo. E' scontro aperto tra le parti a colpi di comunicati…

Capodanno è passato da dodici giorni, ma i fuochi d’artificio all’Atm continuano e come. Niente rumori e giochi di luci però, né tantomeno le “silurate- sono tese a festeggiare l’arrivo del 2009, un anno che appare cruciale per il futuro dell’azienda. “Scontri- a colpi di comunicati, da una parte i sindacati, dall’altra il Direttore Generale dell’Atm Claudio Conte, che ieri ha risposto ad una prima missiva rivoltagli domenica dalle sigle, rivolgendosi anche al gruppo consiliare Risorgimento Messinese, che sempre ieri aveva sollecitato un ricambio ai vertici, ma non solo…

Oggi è nuovamente il turno dei sindacati, che ribattono alle affermazioni del Dg (in basso articolo correlato) con un comunicato firmato dal segretario provinciale dell’Or.Sa. Maurizio Riposo. «E’ ormai conclamato lo stato confusionale in cui versa il Direttore Generale dell’Atm, non passa giorno che giornali, siti e forum online, ai quali partecipa in tempo reale rubando spazio prezioso al risanamento dell’Atm (chiaro riferimento all’intervento di Conte sul nostro sito nella giornata di domenica scorsa), non siano pieni di sue interminabili missive, tutte uguali, mirate a procurarsi un’improbabile immagine casta che dovrebbe scagionarlo da ogni responsabilità per il fallimento dell’azienda. In tanti anni di attività sindacale non ci era mai capitato di dover trattare il risanamento di un’azienda a mezzo stampa. Il Dg dimostra, ancora una volta, di sconoscere totalmente le corrette Relazioni Industriali, parla solo con i giornalisti, evita il confronto ufficiale con il sindacato e si lascia andare a dichiarazioni tali che se in Atm, come in ogni azienda pubblica degna di tal nome, esistesse un comitato etico, passerebbe buona parte del suo tempo a giustificare le ripetute cadute di stile che ledono all’immagine dell’Azienda. Evitiamo di ribattere ogni punto del farneticante comunicato di ieri, ci limitiamo a denunciare lo stato di “stress- del Direttore».

Ma il contrattacco si fa poi comunque più acceso e diretto: «Ecco cosa dichiara il Dg ad un noto quotidiano online – il nostro – dopo la denuncia unitaria di tutte le sigle sindacali, relativa ad alcuni permessi e presenze sospette durante i 14 giorni di protesta: -…Riscontro alcune dimenticanze. Il Sindacato non chiarisce di essere venuto in possesso dei tabulati delle presenze a loro semplice richiesta rivolta al sottoscritto addirittura per le vie brevi. Non ho esitato un solo istante, benchè la richiesta confliggesse palesemente con le più elementari regole della privacy…-. Ci sia consentito di restare basiti di fronte alla dichiarazione del massimo dirigente di un’azienda pubblica – continua Riposo – che ammette candidamente alla stampa di aver, deliberatamente, violato la privacy di 700 lavoratori; i dipendenti che si sentono lesi da tale illecito ne trarranno le giuste conclusioni e la proprietà comunale farebbe bene a prendere atto del pericoloso stato di non governo che vige in Atm» .

«Per quel che riguarda le sterili accuse rivolte a questo sindacato, ci limitiamo a far rilevare che l’Or.Sa. è da tempo nel mirino del Direttore Conte per averne chiesto le dimissioni in seduta Comunale, alla presenza del Sig. Sindaco e dell’Assessore Capone, dichiarando senza mezzi termini che il direttore del fallimento è il soggetto meno adatto da individuare per il risanamento. Fu proprio in quell’occasione che l’Ingegnere, al cospetto delle istituzioni cittadine, cercò di scagionarsi parlando per la prima volta della famigerata “cogestione politico/sindacale-, guardandosi bene dal fare i nomi dei responsabili ma ammettendo, fra l’altro, che solo l’OrSA poteva considerarsi estranea a tale “cogestione- per il semplice motivo che nei periodi indiziati la sigla sindacale non era presente in azienda (esistono i verbali). Quando parla di “manovra a tenaglia- a suo danno, da parte della politica e del sindacato, infangando altresì il buon nome di un rappresentante dei cittadini di sancita onestà intellettuale che l’OrSA si onora di aver avuto al suo interno, il Direttore Generale forse dimentica di essere stato per 15 anni a capo di un’azienda carrozzone che allo stato dell’arte presenta un buco in bilancio insanabile, fuori da ogni logica gestionale, che sta trascinando alla rovina l’Atm, il trasporto pubblico e il futuro di 700 famiglie messinesi. In realtà diverse “dell’allegra- Messina, altro che manovra a tenaglia, l’ing.Conte, insieme agli amministratori che si sono susseguiti, dovrebbe rendere concretamente conto ai cittadini, ai lavoratori, alla politica, al sindacato e all’Autorità Giudiziaria della mala gestione delle risorse collettive, dei decennali rossi in bilancio, senza nascondersi dietro i consumati rimbalzi di responsabilità e le facili accuse distribuite a destra e manca evitando accuratamente di specificare i nomi dei responsabili».

Per il sindacato, prima di chiedere pubblicamente al Commissario Manna il licenziamento dei dipendenti che hanno condotto la protesta per rivendicare il diritto al salario, il Direttore Conte doveva chiedersi cosa ha saputo fare per garantire i salari e mettere i lavoratori nelle condizioni di andare a lavorare. «Come si possono accusare di “assenza arbitraria- i lavoratori che hanno garantito il servizio per tre mesi senza percepire il salario maturato? Il Direttore forse ambiva ad un servizio senza costo del lavoro sine die per recuperare i debiti accumulati in 15 anni di direzione? Egli stesso si è commosso durante la protesta nell’assistere a scene drammatiche di padri di famiglia in lacrime che minacciavano gesti insani, oggi non esita a puntare il dito sugli stessi lavoratori, è veramente triste mandare al macello 700 colleghi per tutelare l’immagine di se stessi ….».

«Ci asteniamo da ogni giudizio morale che resterebbe nell’ambito del soggettivo, ma non possiamo esimerci dal chiedere al Direttore Generale che propone licenziamenti a mezzo stampa, quale sanzione andrebbe equamente applicata ad una strapagata dirigenza che: presenta oltre 30 milioni di deficit in bilancio, da anni non riesce a fornire un trasporto urbano degno di tal nome, è l’ultima nella classifica nazionale con 0,16 autobus ogni mille abitanti, in una città che secondo le stime nazionali dovrebbe avere 250 bus in linea riesce a garantirne appena una quarantina, cannibalizza mezzi nuovi comprati con soldi pubblici per procurarsi i pezzi di ricambio, non riesce a garantire i salari, è riuscita a perdere il perfino il contratto d’appalto con l’università… e ci fermiamo qui perché continuare sarebbe come sparare sulla Croce Rossa».

Riposo chiede a Conte anche un confronto pubblico. «Visto che comunica a mezzo stampa e non risponde alle richieste d’incontro, siamo disposti a confrontarci pubblicamente per sapere che fine ha fatto il Piano di Produzione, cosa si sta facendo per migliorare il parco automezzi e cosa per mettere in linea i tram fermi da anni in deposito, quando saranno pagati i salari già in ritardo di 15 giorni, quando saranno riconosciute le giuste indennità indebitamente omesse nelle buste paga dei nuovi autisti. Di chi è la colpa di tutto questo? Dei lavoratori che si sono assentati arbitrariamente? Dell’indefinita cogestione politico/sindacale? Dell’OrSA? Del Consigliere Carreri? Del Sindaco? Di tutti tranne che della Direzione Generale che a colpi di comunicati stampa procura un capro espiatorio per ogni occasione. Sarebbe opportuno occuparsi delle emergenze piuttosto che fornire ai cittadini nuove puntate dell’indecorosa telenovela. Siamo coscienti che l’avvento in ATM di un sindacato come l’OrSA, abbia rotto consolidati equilibri che hanno retto per anni l’allegro carrozzone a spese dei cittadini, non è certo la raffica di comunicati e velate calunnie che potrà sbarraci la strada verso la verità e la giustizia che continueremo imperterriti a perseguire nell’interesse dei tanti lavoratori onesti che ci onoriamo di rappresentare, il D.G. Conte e gli altri attori dello sfascio vedranno questo sindacato in prima linea fin quando i nomi dei responsabili non salteranno fuori insieme ad un credibile piano di risanamento dell’azienda».

L’Or.Sa. anticipa infine che eviterà di alimentare ulteriori “dibattiti a distanza-, utili solo a chi cerca “popolarità e consensi per ricostruirsi un’immagine in vista del giudizio finale-. «Per il momento ci riserviamo di trasmettere alla Segreteria Generale dell’OrSA Trasporti – scrive Riposo in conclusione – la sequela di incresciosi eventi, a questo punto la vertenza ATM merita attenzione nazionale. Non è semplice come si pensa liberarsi di questo sindacato per tornare a gestire silenti “cogestioni- gradite a tutti, soprattutto quando c’è di mezzo il futuro di 700 lavoratori e la dignità di una città troppo spesso derisa a causa della “discutibile- gestione della cosa pubblica. Al Signor Sindaco di Messina invieremo l’incredibile la stessa sequela di comunicati, accuse e messaggi virtuali inseriti nei forum cittadini dal Massimo Dirigente dell’ATM. Sarà il Primo Cittadino a decidere se sussistono ancora le condizioni per lasciare l’azienda in mano a chi dimostra giornalmente di aver perso il timone».

Un altro “bengala- in attesa dell’ennesima risposta al tritolo? Nei prossimi giorni dovrebbe arrivare la nuova replica di Risorgimento.

E il futuro dell’azienda?

(foto Dino Sturiale)

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