Atm. Calabrò (Pd): «La nomina di La Corte è illegittima. Il sindaco ha scavalcato il Consiglio comunale e “dimenticato” la Giunta»

Atm. Calabrò (Pd): «La nomina di La Corte è illegittima. Il sindaco ha scavalcato il Consiglio comunale e “dimenticato” la Giunta»

Atm. Calabrò (Pd): «La nomina di La Corte è illegittima. Il sindaco ha scavalcato il Consiglio comunale e “dimenticato” la Giunta»

sabato 13 Febbraio 2010 - 10:33

Un decreto presidenziale del 1986 attribuisce la qualità di Commissario Straordinario dell’Azienda Speciale alla Giunta Municipale. Il capogruppo del Pd al Comune accusa, quindi, il primo cittadino di aver “abusato” dei suoi poteri speciali

Il commissario straordinario dell’Atm, Cristofaro La Corte, ricoprirebbe l’incarico illegittimamente.

A porre dubbi in merito, fondati su precise disposizioni normative, è il capogruppo del partito democratico al Comune, Felice Calabrò.

Tuttavia, il bersaglio dell’attacco sferzato dall’esponente politico a suon di legge non è il commissario La Corte ma colui il quale ne ha deciso l’investitura, ovvero il sindaco, Giuesppe Buzzanca.

Con Disposizione Commissariale n. 5 del 07.01.2010 – scrive Calabrò – il sindaco Buzzanca, nella qualità di Commissario Delegato ex OPCM n. 3721 del 19.12.2008, ha disposto il rinnovo dell’incarico conferito al Dott. La Corte già nominato, con Disposizione Commissariale n.3 del 19.02.2009, Commissario Straordinario dell’ATM, Azienda Speciale del Comune di Messina”.

Il consigliere di centro- sinistra sottolinea che “per effettuare tale nomina il Commissario Delegato ha disposto la modifica dello statuto vigente dell’ATM, mediante l’introduzione dell’art. 9Bis, in forza del quale “ in caso di emergenza ambientale determinatesi nel settore traffico e/o nel settore trasporto pubblico locale, il Sindaco – Commissario Delegato – può nominare un Commissario Straordinario che eserciterà tutte le competenze del Consiglio di Amministrazione..”

In pratica, “il sindaco – ricorrendo all’esercizio dei poteri speciali connessi alla citata OPCM- ha esautorato ancora una volta il Civico Consesso”, a cui la legge attribuisce “la competenza a modificare il detto statuto”.

E proprio sulla legittimità di tale scelta si concentrano i primi dubbi di Calabrò.

Il sottoscritto – si legge testualmente nel documento- nutre alcune perplessità suffragate, peraltro, dai riferimenti normativi, dal tenore dubitativo del contenuto della stessa disposizione commissariale originaria del 19.2.2009, ove si legge “che, pertanto, non si può escludere a priori dall’area di derogabilità alcuna delle prerogative attribuite dalla legge al Consiglio Comunale;” ed ancora dal fatto che la stessa percorribilità della strada intrapresa sia basata – testualmente “Visto l’appunto espresso in merito in data 16.2.2009 dal Prof. Avv. Aldo Tigano…….” – anche su un appunto, seppur autorevole, sempre di un appunto trattasi.

Prendendo le mosse dai riferimenti normativi – continua Calabrò – è opportuno evidenziare che l’art 4 dell’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri attribuisce al Commissario Delegato il potere di derogare a talune disposizioni normative, in particolare agli artt. 42, 48 e 50 del D.lgs n. 267/2000, norme che afferiscono anche alle competenze del Civico Consesso, però tale potere di deroga soggiace alla necessità di dare immediata attuazione a tutti quegli interventi utili al superamento di problematiche emergenziali e, soprattutto, al rispetto dei principi generali dell’Ordinamento”.

L’esponente del Pd, a questo punto prima, si pone una domanda, interrogandosi “se vi era nel caso in esame la necessaria somma urgenza” e poi si dà anche la risposta: ““E’ lecito e logico rispondere NO, anche perché il sig. Sindaco, nella qualità di primo cittadino, avrebbe avuto tutto il tempo (elezione Giugno 2008 – nomina Febbraio 2009) per dare una guida seria e professionalmente competente alla detta Azienda, che ormai da tempo, come dallo stesso primo cittadino dichiarato, versa in stato di crisi”. Ciò detto, Calabrò tira le somme e afferma “è pacifico che la nomina del dott. La Corte è illegittima, con la conseguenza che tutti gli atti posti in essere dallo stesso sino ad oggi sono viziati da nullità assoluta”.

Ma l’affondo di Calabrò contro il sindaco non si ferma qui e aggiunge “quand’anche, in forza dell’art 4 della citata OPCM del 2007, interpretando la detta norma in maniera molto elastica e permissiva, volessimo riconoscere in capo al commissario delegato il potere di derogare all’art. 42 del D.Lgs. 267/2000 (sulle attribuzioni del Consiglio Comunale), non potremmo tacere che la legge, e precisamente, il D.P.R. 902/1986, art. 25, attribuisce la qualità di Commissario Straordinario dell’Azienda Speciale alla Giunta Municipale. Tale ultima norma, dunque, inderogabile in forza della citata OPCM, costituisce un limite invalicabile, che rende illegittima, e l’attuale nomina del dott. La Corte e la precedente nomina dell’ing. Manna”.

Dopo aver ribadito “l’illegittimità della nomina”, Calabrò non si lascia sfuggire l’occasione di sottolineare anche l’inopportunità di designare Cristofaro La Corte quale Commissario Straordinario, le cui competenze – secondo l’esponente locale del partito di Bersani – “per nulla si conciliano al predetto ruolo tecnico, per di più in una fase, come si vuole sostenere, emergenziale. Se l’iter seguito fosse stato corretto, cosa che non è, comunque sarebbe stato auspicabile nominare quanto meno un tecnico specializzato in trasporti pubblici”.

“In realtà – conclude Calabrò – questa vicenda, in un momento in cui a livello nazionale assistiamo allo sgretolarsi della concezione del commissario/super uomo per ogni evenienza, appalesa, qualora ve ne fosse stato ulteriore bisogno, l’eccessivo uso dei poteri speciali attribuiti al Commissario Delegato, status di cui ormai il Dott. Buzzanca assume con ardita fierezza le vesti”.

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