Occhi puntati sulle procedure per il possibile affidamento del servizio ad una società in house e soprattutto sul reperimento di quelle risorse necessarie per intervenire immediatamente sul territorio. Rao (Pd): “Aspettiamo i risultati in termini di progettualità e di gestione, per i risvolti di un settore fondamentale per la vita dei cittadini”
Il risultato raggiunto è indiscutibile. Basta guardare a qualche anno fa, quando le assemblee dei sindaci dell’Ato idrico 3 venivano continuamente rinviate per la mancanza del numero legale. L’Amministrazione Ricevuto, che sull’avvio del servizio di gestione integrata dell’acqua ha puntato parecchie fiches sul tavolo della credibilità, oggi sorride dopo l’ennesima casella riempita: l’approvazione dei bilanci bloccati dal 2004. Un passaggio, come più volte ribadito, fondamentale per il reperimento di risorse da destinare ai centri in emergenza (vedi correlato in basso), ma anche per l’individuazione della società in house che dovrebbe occuparsi, antitrust permettendo, della gestione del servizio, chiudendo definitivamente la porta in faccia alla privatizzazione.
Dicevamo del dato politico: 71 sindaci presenti che hanno votato nella seduta di ieri, appartenenti a diversi schieramenti, uniti grazie alla particolare opera di mediazione di alcuni assessori, su tutti Petrella, Ventimiglia e Bisignano. E poi il dato amministrativo: l’essere riusciti in questi mesi a votare alcune delibere importanti come la riprogrammazione delle economie; l’aver sbloccato alcuni nodi storici come la nomina dei revisori; il rinnovamento all’interno della STO, ai quali dirigenti sono stati assegnati diversi obiettivi; e per ultimo, appunto, l’approvazione dei bilanci. Ma non c’è tempo per cullarsi su quanto fatto, anche perché Messina, è giusto ricordarlo, è la Provincia più indietro tra quelle siciliane in ottica “gestione della risorsa idrica”. Il cammino è ancora lungo e i passi da compiere sono tanti.
Chiede di guardare avanti il consigliere provinciale del Pd, Pippo Rao, che sottolinea come «i toni trionfalistici usati ieri nel corso dell’assemblea, appaiono paradossali se calati in un contesto nel quale, solo per fare un esempio, fatti di ordinaria amministrazione e di fondamentale importanza, come l’approvazione dei bilanci dal 2004 al 2010 vengono fatti solo oggi».
«Senza parlare dei ritardi accumulati e delle occasioni perdute perché i cittadini della provincia messinese potessero avere un sistema idrico funzionante ed operativo, con l’ausilio di fondi comunitari ed una progettualità che diventando operatività a vantaggio delle nostre comunità facesse fronte alle tante criticità – continua Rao -. In realtà, tranne i notevoli costi di gestione che l’ATO Idrico ha rappresentato a spese dei cittadini, i risultati sono stati veramente pochi. Ecco perché le perplessità espresse tante volte in passato, non possono svanire di colpo per il semplice fatto che l’Assemblea dei Sindaci, con un numero legale finalmente raggiunto, ha fatto quello che da tempo avrebbe dovuto fare. A questo punto ora ci si aspetta i fatti, i risultati, in termini di progettualità e di gestione, per i risvolti di un settore fondamentale per la vita dei cittadini. Il Pd – conclude l’esponente del centrosinistra – non rinuncerà a svolgere il proprio ruolo di controllo, sul territorio con la verifica della fattività promessa delle opere, ma anche sugli atti e la gestione».
Due sono adesso i passaggi sui quali si concentrerà principalmente l’attenzione della segreteria tecnico-operativa: la definizione della programmazione per i finanziamenti nei settori depurativo ed idrico per l’APQ 2007/2013 e l’avvio delle procedure per l’affidamento del servizio alla società in house. (E.Rigano)
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