Attesa per Casini a Messina: voce di un Udc spaccato con in testa il “Partito della Nazione”

Attesa per Casini a Messina: voce di un Udc spaccato con in testa il “Partito della Nazione”

Attesa per Casini a Messina: voce di un Udc spaccato con in testa il “Partito della Nazione”

giovedì 23 Settembre 2010 - 23:28

Domani il leader centrista sarà in Fiera insieme al presidente Buttiglione. Sempre più marcata la frattura con i cuffariani, che negano le trattative con Berlusconi ma prendono sempre più le distanze dalla linea nazionale che guarda ai moderati del Pd e non solo. E D’Alia…

C’è attesa tra i simpatizzanti centristi per il congresso dell’Udc che si terrà domani mattina alle 10 alla Fiera di Messina, e al quale parteciperanno, tra gli altri, il leader del partito Pier Ferdinando Casini e il presidente Rocco Buttiglione. Al congresso, ovviamente, presenzieranno il senatore Gianpiero D’Alia, il deputato nazionale Pippo Naro e il deputato regionale, Giovanni Ardizzone. La segreteria del partito, con in testa commissario e vicecommissario, è in fermento per l’organizzazione dell’evento dal quale potrebbero emergere importanti novità politiche. Per l’occasione è previsto l’arrivo di diversi iscritti provenienti della provincia, tanto che è stato istituito un servizio bus con partenza dai principali centri del territorio.

Particolarmente atteso l’intervento di Pier Ferdinando Casini, che in chiave politica potrebbe dare indicazioni sull’ormai evidente spaccatura con l’ala siciliana-cuffariana, che ha manifestato la propria opposizione all’ennesimo governo Lombardo e resta più vicina a Berlusconi che al Pd, con cui invece il leader del partito sembra aver aperto un dialogo (almeno con la parte più al centro). Approccio che parrebbe ben avviato anche sul locale, con l’asse Genovese-D’Alia che starebbe già pensando ad un possibile matrimonio elettorale per il dopo Buzzanca (Ardizzone candidato?). Senza dimenticare l’Mpa.

Allargando nuovamente il raggio, le dimissioni da segretario regionale di Saverio Romano rappresentano emblematicamente la situazione interna all’Udc. Lo stesso Romano ha dichiarato qualche giorno fa alla stampa: «Casini mi vuole spingere fuori dal partito il più presto possibile. Io gli dico che deve pazientare. Non mi faccio intimidire. Non sono pronto a lasciare il partito e spero che non mi caccino anche se sono stato delegittimato nella mia terra dove si è dato vita a un governo del ribaltone. Quindi proseguo la battaglia nel mio partito, che è una battaglia di democrazia». Non solo, Romano ha anche rinunciato al suo “posto” nel comitato nazionale dei garanti del “Partito della Nazione”, l’embrione del terzo polo centrista che potrebbe godere dell’ok di una parte del Pd, dell’Api di Rutelli e perfino dei finiani. Anche non direttamente ma solo come alleati esterni. Una linea che, dopo quanto accaduto in Sicilia con il Lombardo quater, l’area Cuffaro-Mannino-Romano non condividerebbe più. Questa corrente è stata accusata nei giorni scorsi di stare dialogando sottobanco con Berlusconi. Lo stesso Romano ha smentito, ma non è escluso che gli uomini di riferimento votino la fiducia che il premier presenterà in Parlamento quando sul piatto ci saranno i cinque punti (fisco, federalismo, sicurezza, sud e giustizia) per proseguire l’opera di Governo.

La partita sembra ancora aperta, mentre la squadra di D’Alia (ormai leader in Sicilia), della quale fa parte il vicecommissario provinciale di Messina, Matteo Francilia, guardaa già oltre: «Ormai dobbiamo pensare esclusivamente alla formazione di un nuovo soggetto politico centrista quale il Partito della Nazione – afferma il rappresentante della zona jonica – che rappresenterà il Partito su cui costruire la nuova classe politica dirigente italiana. In un momento in cui i cittadini italiani subiscono giornalmente una politica povera di contenuti, con il PdL prigioniero della politica nordista di Bossi, a cui il sud non interessa affatto, ed il Pd che non è altro che un partito fantasma ormai smembrato al proprio interno, vittima del giustizialismo di Di Pietro, si deve puntare ad un progetto politico che prende le distanze da una politica immorale basata sulle chiacchiere, sui pettegolezzi e sulle veline, affrontando i veri problemi della nazione. I cittadini – conclude Francilia – hanno bisogno di una classe politica che stia a stretto contatto con le realtà locali, di un partito che punti sui giovani e che si confronti giornalmente sulle problematiche dei propri territori di riferimento». (Emanuele Rigano)

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