I presidenti chiedono più risorse per il decentramento e otterranno il 30 per cento del budget per manutenzioni, illuminazione e arredo urbano. Tra i consiglieri comunali forti dubbi sulla manovra che dovrà essere approvata entro il 30 giugno: pesa l’incognita Atm
Come un anno fa, il bilancio di previsione predisposto dall’assessore alle Finanze Orazio Miloro incassa il sì dei presidenti delle sei circoscrizioni. Con un documento firmato stamani anche dal sindaco Giuseppe Buzzanca e dagli assessori Pippo Isgrò (Manutenzioni), Elvira Amata (Arredo urbano) e dallo stesso Miloro, la conferenza dei presidenti circoscrizionali ha condiviso la manovra da oltre 500 milioni di euro. Sottoscrivendo l’accordo che già era stato trovato un anno fa, saltato poi a causa dell’alluvione del 1. ottobre che dirottò tutte le somme previste verso il I quartiere, quello interessato dalla tragedia.
Il 30 per cento del budget previsto per i contratti aperti della pubblica illuminazione e della manutenzione ordinaria, dunque, verrà destinato agli interventi di pronta emergenza direttamente segnalati dalle circoscrizioni con proprio atto deliberativo di indirizzo, che quest’anno dovrà essere esteso anche agli interventi di scerbatura che l’assessorato Arredo urbano sta predisponendo sul territorio cittadino. I presidenti dei quartieri hanno poi concordato sulla opportunità di proporre il ripristino, se possibile anche nel corso del corrente esercizio, di una voce di bilancio che torni ad assegnare alle circoscrizioni, con gradualità, apposite risorse finanziarie, nei limiti comunque delle eventuali maggiori entrate che verranno accertate dall’ente, per consentire una più diretta ed efficace azione decentrata che dovrà, conseguentemente, prevedere una rimodulazione di alcuni servizi di pubblica utilità resi dall’ente, nel rispetto dei principi di economicità ed efficienza, attribuendo alle circoscrizioni sempre più un ruolo istituzionale baricentrico nella gestione del territorio negli ambiti consentiti.
Se i quartieri, dunque, approvano, più dubbiosi sono i consiglieri comunali. Che la manovra dovranno esitarla entro e non oltre il 30 giugno. Nessuno parla ufficialmente, ma nei corridoi di Palazzo Zanca serpeggiano forti perplessità su un bilancio che si fonda, ancora una volta, sul piano di dismissioni (previsti incassi per 19 milioni di euro), e sul quale pesa inevitabilmente l’incognita Atm. La soluzione del “bilancio straordinario”, che posticipa il problema al novembre prossimo, non convince fino in fondo tutti i consiglieri, e anche nel centrodestra si fa strada il dubbio che non sarà semplice raggiungere una maggioranza in aula per votare il documento da cui passa il futuro dell’amministrazione Buzzanca. Così i corridoi dicono che molti telefonini siano “roventi”, in questi giorni. E non solo nelle file del centrodestra.
