La bomba ecologica di Portella Arena: venerdì sopralluogo tecnico dell'assessore Amata, ma il progetto di messa in sicurezza è fermo almeno fino a settembre

La bomba ecologica di Portella Arena: venerdì sopralluogo tecnico dell’assessore Amata, ma il progetto di messa in sicurezza è fermo almeno fino a settembre

Redazione

La bomba ecologica di Portella Arena: venerdì sopralluogo tecnico dell’assessore Amata, ma il progetto di messa in sicurezza è fermo almeno fino a settembre

giovedì 21 Agosto 2008 - 10:40

Ardizzone: «Mano pesante contro chi mette a repentaglio la salute pubblica»

Dieci anni sono passati dal sequestro della ex discarica di Portella Arena. L’unico fatto nuovo da allora, a parte l’intervento di consolidamento del piede della collina da parte del Genio civile, è stata la ripresa del conferimento, questa volta abusiva, nel pericolante sito. L’inquietante scoperta della Forestale dei giorni scorsi riapre la ferita mai chiusa della località, tanto amena quanto sfortunata, sulle colline sovrastanti l’Annunziata.

L’assessore all’Ambiente Elvira Amata (nella foto), che ha in carico il pesante fardello del progetto per la messa in sicurezza dell’ex discarica, ha programmato per venerdì un sopralluogo insieme all’esperto del Comune, dottore Croce per fare alcuni rilievi. Il vero freno all’avanzamento del progetto, però, è la richiesta, da parte del Genio civile, di approfondimenti di natura geologica per dare il via libera ai lavori.

La richiesta risale allo scorso aprile, in occasione della conferenza dei servizi convocata dall’ex commissario Gaspare Sinatra, in seguito al sopralluogo del 3 gennaio (ma da gennaio ad aprile che cosa era successo?). poi ancora niente, il cambio di amministrazione, e infine, oggi, la scoperta del conferimento abusivo (che pare vada avanti da diversi mesi).

L’assessore Amata è, comunque, ottimista: «Entro settembre si avranno i dati richiesti dal Genio, a quel punto in tempi brevi si potranno esplicare le operazioni per l’inizio dei lavori». L’assessore chiarisce anche un altro punto oscuro della vicenda: l’ente appaltante dei lavori sarà il Comune, come deciso da Sinatra.

Il progetto, elaborato dalla società -Ph3 Engineering-, con sede proprio all’Annunziata, su incarico di Sviluppo Italia, dovrebbe mettere in sicurezza la stabilità del sito, anzi, «della parte bassa del sito», come specificato dall’assessore Amata. La collina su cui sorge Portella Arena è oggetto di slittamenti continui, che riversano detriti sulla strada provinciale e giù fino a valle (si ricordi la tragedia del settembre 2008, quando un acquazzone di qualche ora produsse un fiume di fango che provocò 3 morti e 1 disperso). C’è chi scommette, però, che per assicurare la stabilità della collina neanche questo sarà sufficiente. È Ciccio Curcio, ex consigliere comunale, nonché ex coordinatore per conto del commissario per l’Emergenza Rifiuti della Regione Sicilia per la Provincia di Messina, che ha dichiarato a Tempostretto.it che la messa in sicurezza promessa da questo progetto è «di cartone».

Il Comune, comunque, ha tutto l’interesse ad andare avanti con questo progetto, sia perché attualmente non ci sono altre opzioni percorse, sia perché i tempi stringono. A dicembre, infatti, scadrà il finanziamento comunitario, ottenuto attraverso il Por Sicilia, per la bonifica del sito. È quest’ultima il vero obiettivo di tutto il percorso amministrativo e operativo: la messa in sicurezza rappresenta una tappa del percorso, indispensabile sia praticamente, sia perché il finanziamento Por sarà erogato solo se il Comune potrà attestare, entro il 31 dicembre 2008, che la messa in sicurezza dell’area è stata portata a termine.

Ma per vedere fatti nuovi sulla strada verso la messa in sicurezza di Portella Arena, come si diceva, bisogna aspettare Settembre (anche perché il responsabile dell’Agenzia regionale Rifiuti ed Acque per la provincia di Messina, Ettore Ragusa, tornerà dalle ferie a fine agosto). Fino ad allora tanto vale concentrarsi sulla scoperta del conferimento abusivo.

Sulla vicenda, il vicesindaco Giovanni Ardizzone, che era stato il promotore del sopralluogo di gennaio, ha dichiarato: «È chiaro che l’area va completamente recuperata al patrimonio cittadino. Atti come questi non possono essere tollerati: ci vuole la mano pesante contro coloro che mettono a repentaglio la salute pubblica».

«Questa patata bollente è un problema della città – ha dichiarato mestamente l’assessore Amata -, ma nessuno si vuole prendere la responsabilità di agire. E così è stato per tanti anni. per questo a Messina i problemi diventano tragedie.»

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