Lo Bosco all'Autorità Portuale. Leonardi: «Era da escludere un messinese che non fosse Garofalo»

Lo Bosco all’Autorità Portuale. Leonardi: «Era da escludere un messinese che non fosse Garofalo»

Redazione

Lo Bosco all’Autorità Portuale. Leonardi: «Era da escludere un messinese che non fosse Garofalo»

venerdì 26 Ottobre 2007 - 09:02

Cuffaro e Bianchi trovano l'intesa. Il presidente della Provincia: «Vista la situazione creatasi, è una soluzione ottima»

Dunque il dado è tratto. Poco più di un mese fa il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi sanciva il commissariamento dell’Autorità portuale, non ritenendo che i pareri favorevoli del presidente della Regione, di quello della Provincia di Messina e dei sindaci di Milazzo e San Filippo fossero sufficienti per la riconferma del presidente uscente Vincenzo Garofalo, e che evidentemente fosse più rilevante quello del sindaco, oggi decaduto, di Messina Francantonio Genovese, unico rappresentante del centrosinistra tra le istituzioni interessate. In città arrivò Silvio Di Virgilio, aprendo l’ennesimo commissariamento della città. Oggi per una nomina non serve più il parere degli enti locali, basta un’intesa tra Regione e ministero, e l’intesa Cuffaro e Bianchi l’hanno trovata sul classico nome che accontenta tutti: Dario Lo Bosco, docente della facoltà di Ingegneria all’Università di Reggio Calabria, ex presidente dell’Azienda Siciliana Trasporti, consigliere d’amministrazione di Rfi. Dicono che sia uomo vicino, politicamente, al centrodestra, ma amico, al tempo stesso, del ministro Bianchi, ex rettore della stessa Università di Reggio Calabria.

Bypassata ancora una volta la città, ma secondo il presidente della Provincia Salvatore Leonardi, al punto in cui eravamo arrivati può andar bene anche così. «Data la situazione creatasi – afferma Leonardi – questa è una soluzione ottima. Tra l’altro è un docente che da anni si occupa del settore dei trasporti. E’ chiaro che essendoci stato un accordo evidentemente difficile tra un presidente della Regione di centrodestra e un ministro del centrosinistra, questa è anche una soluzione politicamente neutra». Una decisione, però, presa a Palermo e a Roma, come troppo spesso capita per Messina. «Questa purtroppo è la procedura, che in seconda battuta prevede un accordo diretto tra il presidente della Regione e il ministro dei Trasporti. Dunque è una decisione maturata a quei livelli, secondo una legge che credo sia cambiata da poco. Certo, noi avremmo preferito la riconferma dell’ingegnere Garofalo. Ma per lo meno questa decisione consente ad un Ente importante come l’Autorità portuale di uscire da un commissariamento, che non può mai essere la stessa cosa di un’amministrazione ordinaria. Tra l’altro il prof. Lo Bosco è una scelta senz’altro di alto profilo». Ma non è un messinese. «Non è un messinese – prosegue Leonardi – e questo è senz’altro un aspetto negativo. Però, insomma, le responsabilità da questo punto di vista sono precise, e non mi faccia aggiungere altro. Era da escludere che venisse fuori il nome di un messinese che non fosse quello di Vincenzo Garofalo, che a suo tempo aveva trovato una quasi unanimità di consensi». Ed è stato proprio quel “quasi- a determinarne la mancata riconferma di Garofalo, seguendo i crismi di una storia tipicamente messinese.

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