Il deputato interviene a margine dell'ufficializzazione del passaggio dall'Udc al Pdl di Nino Reitano. Che precisa: «Il ricorso sull'incompatibilità di Ardizzone non è stato respinto: deciderà la corte costituzionale»
Come se non bastasse il “duello- politico ormai decennale tra il presidente dei deputati Pdl Carmelo Briguglio e l’attuale sindaco Giuseppe Buzzanca (e il suo referente, il senatore Mimmo Nania), da oggi entra a far parte del gruppo chi la sua battaglia personale la sta portando avanti contro il vicesindaco, Giovanni Ardizzone dell’Udc, con un ricorso che tende a dimostrare una presunta incompatibilità tra le cariche di deputato regionale e, appunto, “secondo cittadino- di Messina. Parliamo di Nino Reitano, ex assessore provinciale e primo dei non eletti nell’ultima tornata elettorale, che con la conferenza stampa tenutasi stamani all’hotel Royal ha ufficializzato il passaggio dall’Udc al Pdl, corrente Briguglio appunto.
Un cambio di casacca che era nell’aria, soprattutto dopo la delusione per le scelte operate dal suo partito, e in particolare dal suo referente, l’on. Pippo Naro, che gli preferì altri nomi, a suo dire con meno esperienza, da indicare al presidente della Provincia Ricevuto. Una scelta che Reitano non esitò a definire «umiliante», e che si può considerare il preludio alla decisione di lasciare il partito. Nel mezzo mettiamoci pure il ricorso presentato da Reitano nei confronti di Ardizzone (quota D’Alia), sollevando la questione posta dalla legge regionale 22 del 2007 sull’incompatibilità tra i parlamentari Ars e gli amministratori locali (una sorta di deja-vu: qualche anno fa un altro “brigugliano-, Pippo Currenti, presentò il ricorso che causò la decadenza di Buzzanca da deputato regionale).
«La posizione dell’on. Briguglio – spiega Reitano – è la sola che consenta un dibattito politico sereno, e in questo momento non è poco. Ci sono poi le qualità personali dell’onorevole, in particolare il suo dinamismo e una capacità d’ascolto rara». Sulla vicenda Ardizzone Reitano si mostra indispettito per la notizia che il ricorso sia stato respinto: «Il giudice ha solo sospeso il giudizio in attesa che la corte costituzionale si pronunci sulla legittimità della legge 22/2007. Il che è molto diverso».
Con Briguglio non si può non tornare sul consiglio comunale di ieri, dedicato al lungo dibattito su Gianfranco Scoglio, e soprattutto sulla decisione di Buzzanca di snobbare l’invito a dare spiegazioni in aula: «Il sindaco è libero di decidere, ma credo che quando ci sono questioni così importanti il rispetto per l’assemblea politica vada privilegiato. Fa sempre bene un primo cittadino a dare disponibilità a partecipare a un dibattito, anche perché potrebbe solo facilitarne il percorso. Le posizioni di supponenza non servono mai».
Sull’argomento dicono la loro anche i due consiglieri comunali che fanno riferimento a Briguglio, Nello Pergolizzi e Claudio Canfora. «Ieri il consiglio comunale – afferma Pergolizzi – ha dato un ulteriore segnale di aver preso coscienza delle proprie competenze e del proprio ruolo. E’ emersa una sofferenza quasi unanime per la posizione ricoperta da Scoglio, per la quale si chiede l’intervento di Buzzanca». Se l’intervento non dovesse esserci, aggiunge Canfora, «è chiaro che ogni delibera proposta da Scoglio verrà sottoposta ai raggi X». Pergolizzi va oltre: «Difficilmente le delibere di Scoglio potranno trovare il sostengo della maggioranza del consiglio, che ieri ritengo abbia delegittimato l’assessore e la sua attività»
(nelle foto Briguglio, Reitano e Pergolizzi)
