Buzzanca avverte: «La riforma sanitaria non può essere approvata»

Buzzanca avverte: «La riforma sanitaria non può essere approvata»

Redazione

Buzzanca avverte: «La riforma sanitaria non può essere approvata»

lunedì 05 Gennaio 2009 - 09:07

Il piano Russo approderà a breve all'Ars, dove è deputato il sindaco: «Non basta “tagliare- per risolvere i problemi. Non si abbandoni l'idea del centro di eccellenza di oncologia a Messina»

«Così com’è, la riforma della sanità non può essere approvata». E’ Giuseppe Buzzanca, sindaco di Messina e deputato regionale, a sganciare l’ennesima bomba nel conflitto politico di lunga data che si sta svolgendo a Palermo tra parte del Pdl e il presidente della Regione Raffaele Lombardo. E non è un caso che tornino a parlare, insieme a Buzzanca, il vicepresidente vicario dell’Ars Santi Formica e altri cinque deputati di An, dopo il doppio “boicottaggio- risalente ai tempi dell’elezione del presidente dell’assemblea.

Lombardo sa che la riforma del sistema sanitario, suo cavallo di battaglia, sarà il banco di prova più importante per questa sua prima fase al governo siciliano, tanto che nel suo messaggio natalizio ha avanzato l’ipotesi che da troppi elementi della maggioranza non sia stata digerita la nomina per quel settore del magistrato Massimo Russo, l’assessore che ha predisposto la riforma. Così dopo le polemiche dei giorni scorsi, che hanno visto in prima fila anche l’ex presidente Totò Cuffaro, che sta vedendosi smantellato buona parte di quel sistema da lui stesso messo in piedi, ecco le dichiarazioni del sindaco di Messina, condivise da Formica e dagli altri deputati Alessandro Aricò, Salvino Caputo, Livio Marrocco, Salvatore Pogliese, Vincenzo Vinciullo.

Così Buzzanca: «Alla vigilia del voto all’Ars sulla riforma sanitaria, è opportuno puntualizzare che senza gli adeguati e necessari aggiustamenti, il piano presentato dall’assessore regionale alla sanità, Massimo Russo, non può essere approvato. Pur condividendo lo spirito al quale il piano si ispira (lotta agli sprechi, al malaffare, alla cattiva organizzazione ed al clientelismo, etc…), giova ricordare che non è pensabile che la ripartizione territoriale dell’offerta sanitaria privilegi alcune province ed aree geografiche penalizzandone altre. Non è altresì immaginabile che si tenti, attraverso la criminalizzazione delle strutture private, di far passare il concetto che basta “tagliare- per risolvere i problemi. Ne verrebbe fuori una sanità “strabica- con l’incentivazione di qualche megastruttura e la penalizzazione dell’offerta territoriale. Le strutture sanitarie ospedaliere devono infatti interfacciarsi con le realtà geografiche infrastrutturali ed orografiche del nostro territorio, che è assolutamente disomogeneo ed è per questo che necessita di risposte differenziate e modulate».

«La logica del risparmio – aggiunge Buzzanca – deve, in primis, tenere conto del fatto che in Sicilia spendiamo per la sanità meno delle altre regioni italiane. Si tratta quindi di orientare la spesa verso una produttività del sistema sanitario, eliminando le sacche di malaffare, di clientelismo e privilegiando finalmente le competenze anche attraverso il taglio dei doppioni (tanto auspicati dai “baroni-della medicina), per offrire finalmente ai cittadini l’eccellenza ed eliminare le migrazioni sanitarie in altre parti del Paese. Per quanto riguarda poi Messina, – ha concluso il sindaco – occorre ribadire il no forte alla ventilata possibilità di abbandonare l’idea del Centro di eccellenza in oncologia, così come bisogna privilegiare quelle eccellenze esistenti nel campo delle strutture private, come l’ortopedia, che rappresentano in Sicilia l’unico settore della sanità che offre opportunità ricettive a pazienti provenienti da altre regioni. Appare poi inderogabile la previsione di istituire un polo di eccellenza nel settore riabilitativo, vista la presenza del Neurolesi, peraltro unica IRCS siciliana».

(nelle foto Buzzanca e Russo)

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