Ripercorriamo le tappe che hanno contraddistinto i dissidi tra i due e portato alle accuse dei giorni nostri. Con Pergolizzi che rincara la dose: «L'Istituzione? Viste le nomine del sindaco, meglio sopprimerla»
Storia di correnti, di scontri, di accuse reciproche, di dispetti elettorali, di ricorsi e controricorsi, di un amore mai sbocciato e di un partito che si avvia verso nuove leadership. Il duello politico tra l’attuale sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca e il presidente dei deputati alla Camere del Pdl Carmelo Briguglio, inaspritosi nei giorni scorsi con le accuse lanciate da quest’ultimo (che ha chiesto le dimissioni di Ricevuto alla Provincia e criticato l’operato del sindaco), ha radici piuttosto antiche e segue tante e intricate tappe, che abbiamo deciso di ripercorrere per chiarire come e perché si sia giunti a questo punto.
La prima frattura nasce circa dieci anni fa, nel dicembre 1998: Briguglio, insieme a Silvano Arbuse, battezza la corrente della Destra sociale a Messina, vicina ad Alemanno e Storace e più lontana dalle posizioni del leader provinciale dell’epoca Mimmo Nania. Nel 1999 Buzzanca si candida alle Europee, con la benedizione di Nania, ma Briguglio appoggia Nicola Cristaldi di Trapani. La mancata elezione del barcellonese susciterà i primi veri screzi tra i due.
Nell’agosto 1999 lo scontro si inasprisce a Palazzo dei Leoni, dove Buzzanca è presidente della Provincia. Chiamati al voto sul bilancio, i due consiglieri della corrente Briguglio, Fleres e Russo, votano l’emendamento del centrosinistra che taglia 1,5 miliardi di lire all’Aapit. I due vengono sospesi dal partito, Briguglio chiede le dimissioni di Nania. A novembre da Roma arriverà però il contrordine: Fleres e Russo vanno reintegrati. Ma il colpo di scena arriva nel maggio del 2000: Fleres e Russo vengono nuovamente sospesi, stavolta dal Comitato di garanzia del partito.
Nuovo episodio nel marzo 2000: gli articolisti occupano l’aula consiliare della Provincia, guidati dal consigliere comunale di area Briguglio Giovanna Crifò, accusata di “strumentalizzazione- da Buzzanca e i suoi consiglieri provinciali di riferimento. Nello stesso giorno Briguglio, a Palazzo Zanca, prende le distanze dalla giunta Leonardi passando di fatto all’opposizione. Il dialogo è interrotto, è a giugno Briguglio lancia la propria candidatura alla segreteria provinciale del partito. Nel frattempo a S. Teresa di Riva Nania gli “soffia- la roccaforte del circolo territoriale.
Lo scontro si “congela- momentaneamente in occasione della campagna elettorale per le politiche dell’aprile 2001, lanciata a Messina da Storace, e che porterà Nania al Senato e Briguglio alla Camera. Un patto di non belligeranza che si rafforza nel febbraio 2002, quando La Russa presenta a Messina la sua nuova corrente, “ignorata- sia da Nania che da Briguglio, ma soprattutto a marzo, quando Buzzanca viene eletto all’unanimità presidente provinciale di An, appoggiato anche dallo stesso Briguglio. La “pax- arriva fino alle amministrative del 2003, viene rotta a S. Teresa di Riva ma non a Messina, dove Buzzanca viene eletto sindaco.
A novembre, però, la Corte d’appello elettorale dichiara decaduto Buzzanca: un mese dopo Briguglio esce allo scoperto, dichiarando di non essere mai stato favorevole alla candidatura a sindaco dell’ex presidente alla Provincia, invitandolo a riflettere sull’opportunità di andare avanti con i ricorsi, e nell’agosto del 2004 chiede ufficialmente le dimissioni di Buzzanca e la sua rinuncia a proseguire l’azione giudiziaria. Contrasti, nel frattempo, sono emergono anche in provincia, a Rometta e soprattutto a Barcellona, dove sindaco è Candeloro Nania.
Nania, Buzzanca e Briguglio vengono uniti, un anno dopo, dal “pollo-: i tre, infatti, lo degustano insieme a Piazza Cairoli come segnale distensivo in pieno periodo di “psicosi da Aviaria-. An è lanciata verso le elezioni che vedono Luigi Ragno contendere a Genovese il trono di Palazzo Zanca e vuole mostrarsi compatta. Ragno, però, perderà, in consiglio l’ala maggioritaria di An è proprio quella che fa riferimento a Briguglio, ma il vero scontro frontale arriverà nel giugno 2006. Dopo le elezioni politiche, che confermano Nania e Briguglio in parlamento, arrivano le regionali. Buzzanca viene eletto deputato regionale, ma ancora la condanna per peculato d’uso porta alla sua decadenza. Il ricorso viene presentato da Pippo Currenti, ex vicesindaco di Giardini Naxos, vicinissimo a Briguglio, il quale commenterà: «Un grande risultato, raggiunto nel rispetto delle regole, della legalità e delle istituzioni».
Nuova tregua nel 2007, quando Buzzanca viene confermato presidente provinciale di An e Briguglio appoggia, insieme all’ala maggioritaria del partito, la candidatura di Candeloro Nania a Barcellona. Nel 2008 si torna a votare con politiche, regionali e amministrative. E proprio su quest’ultimo fronte si riforma la frattura, in realtà mai sanata. Mentre a Messina Briguglio sostiene la “fuga in avanti- di Buzzanca e Ricevuto, è a Taormina che si genera la crisi. Il deputato aennino si candida a primo cittadino sostenuto da tutto il centrodestra tranne una lista, quella di riferimento Nania-Buzzanca, che appoggia il candidato Mpa Passalacqua (il quale poi vincerà le elezioni).
Così una volta eletti Buzzanca e Ricevuto ignorano la corrente Briguglio nella composizione delle loro giunte, nonostante il secondo avesse designato Giuseppe Laface in campagna elettorale. Laface presenta ricorso (non andato a buon fine), con Briguglio che non risparmia accuse nei confronti sia di Ricevuto che di Buzzanca. Il preambolo ai fatti noti di questi giorni. Non può stupire, infatti, che una delle spine del fianco dell’amministrazione comunale non sia nell’opposizione ma nella maggioranza, con il consigliere di riferimento di Briguglio, il vicecapogruppo del Pdl Nello Pergolizzi. Quest’ultimo non si è sottratto al recente dibattito sul futuro dell’Istituzione, con l’ennesima frecciatina: «L’Istituzione potrebbe essere mantenuta – ha dichiarato – se gestita da un Cda di persone competenti e all’altezza. Ma alla luce delle nomine recentemente effettuate dal sindaco, nessuna delle quali mi pare in grado di invertire la tendenza nei vari enti, la strada migliore diventa quella di trasferire le competenze all’assessorato».
(nelle foto: Buzzanca e Briguglio; Nania; Pergolizzi)
