Il sindaco è a metà del suo percorso con la fascia tricolore. Ha deciso di riunire le forze sociali, le associazioni e le realtà professionali il 7 febbraio per fare il punto della situazione. E presto, come faceva la Dc, potrebbe portare in ritiro i propri assessori. Al centro dei dubbi: l’alleanza con l’Udc
Giuseppe Buzzanca è al giro di boa. A metà di un percorso iniziato nel giugno 2008 e destinato a concludersi, salvo colpi di scena (che in politica è meglio non escludere), nel giugno 2013. Giunto a metà strada, il sindaco ha deciso di fare il punto della situazione. E di farlo da una parte con le forze sociali della città e dall’altra con le forze politiche che sin qui lo hanno sostenuto. Ma che devono dire con chiarezza cosa vogliono fare da grandi. Partiamo dal confronto con “la città”. Buzzanca ha inviato una lettera a varie forze, associazioni e realtà professionali, invitando tutti ad un confronto che dovrebbe tenersi la mattina del 7 febbraio a Palazzo Zanca, partendo dalla «volontà dell’amministrazione di attivare ogni utile iniziativa di confronto per addivenire a politiche di governo che possano recuperare risorse per una reale espansione socio-economica». Destinatari dell’invito, Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confcommercio, Confesercenti, Confagricoltori, Confartigianato, Confindustria, gli Ordini, le Consulte e i Collegi professionali, Unci, Sada Casa, Unionquadri artigiani e commercianti, Confocooperative, Cna e Ance. Tutti attorno a un tavolo per dire cosa è stato, cosa dovrà essere e come dovrà essere della nostra città.
Non meno importante sarà il confronto politico che Buzzanca intende tenere con i partiti che lo hanno fini qui appoggiato e dunque con gli assessori della sua giunta. Una sorta di conclave, di quelli che piacevano tanto ai sindaci della vecchia Dc, un “ritiro spirituale” ospitato dai Padri Rogazionisti, in cui il sindaco vorrà sentirsi dire dai suoi alleati se davvero può considerarli alleati. Le perplessità sono rivolte a qualche scontento del Pdl ma soprattutto, inutile negarlo, all’Udc. La convention di Fli con il pieno appoggio garantito da Gianpiero D’Alia (insieme a Lo Monte dell’Mpa) a Fini e ai suoi “contro” il Pdl hanno reso ancor più schizofrenica la linea politica del partito di Casini, che continua a trincerarsi dietro alla foglia di fico della “coerenza” rispetto alla campagna elettorale del 2008, quando l’Udc era già contro Berlusconi e con Buzzanca. Ma dal 2008 ad oggi di cose ne sono cambiate, e parecchie. Buzzanca vuole chiarezza, l’Udc non vuole addossarsi la responsabilità di far cadere l’Amministrazione comunale, da qui una situazione di stand-by politico che forse al sindaco potrebbe non stare più bene. Una cosa è certa: senza l’Udc, il Pdl si ritroverebbe con numeri risibili in consiglio comunale. E la stabilità della fascia tricolore addosso al sindaco verrebbe meno. Gli scenari possibili sono tanti, chissà se il ritiro spirituale servirà a fare chiarezza.
Intanto stasera a Palazzo Zanca si terrà una riunione del Pdl (assessori, deputati, consiglieri), presieduta da Buzzanca e richiesta insistentemente dal parlamentare Nino Beninati, che ha di fatto lamentato uno scarso coinvolgimento del partito nella fase di elaborazione del Piau e del Piano Strategico -Messina 2020-.
