Il Deputato regionale del Pdl è nuovamente primo cittadino di Messina a distanza di cinque anni
Giuseppe Buzzanca riparte da dove aveva finito: arriva a Palazzo Zanca con l’auto blu, ma stavolta era la sua. Ci perdonerà, il nuovo sindaco, questa battuta, che serve a sdrammatizzare una maratona elettorale che ha sfiancato tutti, dai diretti interessati a noi cronisti. Oggi arriva la prima certezza, ovvero che alle 18.01 Buzzanca viene proclamato nuovo sindaco di Messina. Tutto il resto è, o sarà, storia.
Il Deputato regionale del Pdl, prima di fare il suo ingresso nell’aula consiliare, attraversa i corridoi del Comune accompagnato dalla moglie Daniela e da una scia di collaboratori e simpatizzanti. Prima un applauso, poi la lettura dei dati ufficiali: 1402 i voti che gli hanno permesso di superare il quorum ed essere eletto ancora una volta primo cittadino di Messina. A conclusone la stretta di mano con i componenti della commissione di verifica e un in bocca al lupo dal magistrato che la presiede Ferdinando Licata.
Le prime dichiarazioni sono all’insegna della famosa “pacificazione-: «Genovese mi ha assicurato “televisivamente- la sua collaborazione, collaborazione che ho avuto modo di richiedere anche agli onorevoli regionali del Pd Rinaldi e Picciolo, i quali mi hanno detto sì per il bene di Messina, senza alcun inciucio». Ciò si collega strettamente al “Laboratorio Messina-, «uno dei primi strumenti di cui mi avvarrò, che divideremo in settori e per il quale stanno crescendo le adesioni». Il Ponte? «Può cambiare le cose – afferma Buzzanca – ma si deve fare in modo che sotto di esso nasca qualcosa di importante», magari con la collaborazione istituzionale di Reggio Calabria, «che potrà nascere anche attraverso l’Agenzia territoriale dello Stretto». La macchina comunale «non va stravolta ma vanno trovati i “fannulloni-», e infine, quando chiediamo a Buzzanca un commento sulla lentezza e sui problemi delle operazioni elettorali, il nuovo sindaco si limita ad alzare il sopracciglio con un’espressione a metà tra il perplesso e il “che ci posso fare?-.
L’ultimo saluto è riservato all’ormai ex commissario Gaspare Sinatra, pronto a farsi trovare sull’uscio per salutare il “suo successore-, quasi come a voler dire “sai quanti sono i problemi, ora tocca a te!-
S.Caspanello – E.Rigano
