Caso Scoglio, pesantissima “arringa- di Trischitta: «Non ha dignità politica, cerca solo incarichi»

Caso Scoglio, pesantissima “arringa- di Trischitta: «Non ha dignità politica, cerca solo incarichi»

Redazione

Caso Scoglio, pesantissima “arringa- di Trischitta: «Non ha dignità politica, cerca solo incarichi»

venerdì 23 Gennaio 2009 - 10:58

Il consigliere del Gruppo Misto sull'assessore ai Lavori pubblici: «E' politicamente zero. Perché è scomparso in campagna elettorale? Avrebbe vinto comunque: se fosse stato eletto Genovese sarebbe diventato city manager…

Come si poteva facilmente prevedere, si infiamma il dibattito in Consiglio comunale sul cosiddetto caso Gianfranco Scoglio, l’assessore ai Lavori pubblici raggiunto, nei mesi scorsi, da avviso di garanzia nel’ambito dell’inchiesta sulla convenzione per gli stadi San Filippo e Celeste. A Nicola Barbalace, firmatario insieme a Giorgio Caprì e Felice Calabrò dell’ordine del giorno, tocca l’introduzione del dibattito: «L’ordine del giorno non ha niente di personale, non è strumentale ma risponde a ragioni di opportunità politica. L’opposizione aveva chiesto un segnale forte al primo cittadino: sottraendosi al dibattito Buzzanca ha dimostrato di non avere l’autorevolezza per essere il sindaco della città di Messina, ne prenda atto». Da qui la richiesta di votare l’ordine del giorno «per dare un segnale forte alla città».

I veri siluri, però, arrivano da uno scatenato Pippo Trischitta, che da qualche settimana è transitato dal Pdl nel Gruppo Misto: «Mi dispiace che il consiglio comunale perda tempo a parlare di qualcuno che non meriterebbe un dibattito a lui dedicato, qualcuno che ha percepito in tanti anni oltre 600mila euro senza concludere mai niente, qualcuno che è politicamente zero. Se fossi Scoglio non saprei dove sedermi, qui in aula, lui non ha un’idea politica ma ha solo l’idea di come realizzare i propri interessi, non ha un concetto di dignità politica ma di ricerca di incarichi. Sull’avviso di garanzia non entro in merito, ma ad esempio nel caso Cazzaniga lo ritengo il maggiore responsabile del fallimento della trattativa, perché non esiste che a trattare per conto del Comune vada chi ha interessi nel gruppo Franza, con la moglie consulente per il project financing stadi. La mia non è una questione politica nei confronti dell’amministrazione, perché su Scoglio sono intervenuto già diverse volte in passato».

Trischitta è un fiume in piena: «C’è un dato di fatto: Scoglio è una persona che in campagna elettorale è scomparsa. Perché non è mai venuto a nessuna riunione, perché non si è mai visto? Perché lui avrebbe vinto in ogni caso. Mentre i consiglieri giravano per tutta la città a cercare voti per il sindaco, lui se ne stava a Mortelle a farsi il bagno, tanto avrebbe vinto comunque: se fosse stato eletto Genovese sarebbe diventato city manager… Non posso accettare che una persona ambivalente venga a fare l’assessore di una giunta che io ho sostenuto. Ricordo che lui quando Buzzanca decadde disse che era politicamente finito».

E ancora: «Ha presentato due progetti sulle Zone Franche Urbane, entrambi peraltro bocciati, uno per Messina e una per Barcellona. Come si fa? E’ come se io difendessi in un tribunale due controparti. Per chi ha realizzato il progetto migliore? Per nessuno, perché non è competenza sua presentare progetti, sono stati tutti bocciati, non ce n’è mai stato uno approvato. Altro caso, la Stu: il problema non è che il fratello di Scoglio è presidente del collegio sindacale, il problema è che parliamo di un progetto presentato da Scoglio stesso e che il fratello è stato nominato da un’amministrazione di sinistra. E poi chi sono i soci della Stu? Un gruppo di amici che si sono ritrovati a gestire un’opera colossale. Infine il Ponte: come fa a essere assessore ai Lavori pubblici uno che si è sempre dichiarato contrario a quest’opera? Se dovesse entrare a far parte del comitato dei poteri speciali, con quale autonomia si ritroverebbe ad operare? Se oggi siamo qui a parlare di Scoglio è perché lui ci ha sfidati. E che ora mi denunci pure…».

La prima difesa d’ufficio arriva da banchi “inattesi-, quelli dell’opposizione. Paolo Saglimbeni prima riserva una stoccata a Buzzanca: «Se il sindaco non decide, allora va sfiduciato. Non abbiamo altri mezzi. Dimostri di avere ancora una maggioranza che lo sostiene. Le Zfu? Il progetto di Messina è stato bocciato perché questa città paga la scelta di un sindaco non gradito alla sua maggioranza». Poi alza lo scudo su Scoglio: «Le poche cose che sono state realizzate, invece, sono frutto del lavoro di Scoglio, una serie di progetti che hanno portato risorse a Messina. Scoglio qualcosa l’ha prodotta, qual è l’alternativa?». E il dibattito continua…

(nelle foto Scoglio e Trischitta)

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