Il caso “Università di Messina- approda in consiglio provinciale

Il caso “Università di Messina- approda in consiglio provinciale

Redazione

Il caso “Università di Messina- approda in consiglio provinciale

mercoledì 10 Dicembre 2008 - 14:26

Da un articolo 23 del consigliere Galluzzo viene aperto un dibattito in aula. Domani verrà redatto un documento condiviso, che arriverà in aula come odg, per manifestare solidarietà agli studenti

Stamattina seduta del consiglio provinciale dedicata al caso “Università di Messina-. La discussione ha preso il via dopo l’articolo 23 di Pino Galluzzo, capogruppo di Gioventù della Libertà, che ha chiesto l’apertura del dibattito in aula trovando consenso tra i colleghi. L’esponente del centrodestra ha spiegato che l’istituzione del Consiglio provinciale non può non esprimere la propria posizione sui fatti che riguardano l’ateneo cittadino, vista la portata dell’eco mediatico suscitato da trasmissioni tv nazionali. “Avendo registrato in queste ore l’enorme disagio di tantissimi studenti, ritengo doveroso portare a conoscenza del consiglio provinciale tali timori in forma più specifica. Sulle questione che riguardano l’università, gli organi di stampa hanno sollevato un caso prima che si procedesse nelle aule competenti a giudicare-. Secondo Galluzzo il rischio è che il titolo di studio acquisito nel nostro ateneo perda di valore. “Vogliamo e dobbiamo fare in modo che questo non avvenga, perché gli studenti in questo momento sono coloro che subiscono di più. Soprattutto coloro che hanno fatto tanti sacrifici per raggiungere la laurea. Come rappresentante dell’Esecutivo Nazionale del giovanile di An, ho parlato con il Ministro Meloni per capire se è solo una cosa che si ferma a Messina o se è stata scoperchiata una pentola, ed il caso è Italia-.

Quanto sostenuto da Galluzzo, pur se intervallato da qualche botta e risposta piccante tra maggioranza e opposizione incentrato prettamente su aspetti politici e di portata nazionale, ha ottenuto parere positivo dagli altri gruppi in aula. Il primo a dichiararsi d’accordo su questa linea è Passaniti (Pdl), mentre multidirezionale è stato Bartolotta (Autonomisti Mpa) che ha parlato di: respingere la cultura del sospetto che aleggia sull’università di Messina; individuare responsabilità ed eventualmente perseguirle, ma non mortificare la parte sana della università; manifestare solidarietà nei confronti del mondo universitario messinese che viene ingiustamente delegittimato; sottolineare il fatto che nessuno mette in discussione la qualità della formazione universitaria messinese che è di livello medio-alto nel panorama nazionale. Una risposta forte nei confronti dei mass media per far cessare l’attacco e riscoprire l’attacco nei confronti della città è stato invece auspicato da parte del collega di partito Previti.

“La politica dovrebbe trovare soluzioni rispetto alle procedure di avanzamento delle carriere della docenza universitaria e di altre questioni similari. D’accordo con Galluzzo sulla solidarietà agli studenti, ma secondo me se ne faranno poco uso – replica Rao(Pd). Quello che gli studenti ci chiedono e anche e soprattutto che si lavori nelle sedi opportune affinché l’università non dia un titolo di carta più o meno prestigioso, ma possa essere trampolino per il futuro. E per quello che l’attuale Governo sta programmando, soprattutto per i giovani del Sud, sarà sempre più incerto-.

“La mia esperienza da ex studente di Economia e Commercio mi permette di dire che in cinque anni non ho mai riscontrato quello che ho sentito in trasmissioni varie-, spiega Branca. Grioli (Pd) invece: “Dinnanzi ai fatti che sono stati amplificati dalla stampa nazionale, io più che immaginare una classe studentesca che aspetta la nostra solidarietà, me l’aspetto arrabbiata e decisa a volere riconquistare il proprio ruolo. Anche io da studente sono arrabbiato, ma i dati sono evidenti. Non c’è una legge che vieta ai figli dei professori di intraprendere la stessa carriera, di avere lo stesso ruolo, però il 40% delle volte questo avviene. Il modo migliore per fa venire fuori il valore del titolo di studio è far emergere le eccellenze-.

Come studente, ma anche come coordinatore cittadino di Azione Giovani e consigliere provinciale parla Francesco Rella, incaricato di redigere il documento che domani approderà in aula come ordine del giorno: “All’università di Messina si sono creati due blocchi tra chi è pro o contro Tomasello. Noi come studenti e come giovani attivisti della politica non ci siamo schierati, a noi non interessa tutelare la figura del rettore, perché non ci interessa trovare un colpevole. Sarebbe più opportuno trovare tutti i responsabili che in questi anni hanno contribuito alla creazione di questo sistema. Quello che dobbiamo oggi tutelare è il titolo di studio conseguito qui. Titolo che oggi viene compromesso dal clamore mediatico. Non voglio soffermarmi sulla effettiva esistenza dei baronati o meno a Messina, anche perché non è un fenomeno solo interno dell’università. Ma insieme agli attacchi, non si deve scordare la storia gloriosa del nostro ateneo-.

Andaloro di Rifondazione si dice invece fiducioso nell’operato della magistratura, augurandosi che le indagini in corso vadano avanti e non vengano ostacolate: “Se sono necessarie ispezioni, è giusto che vengano fatte. Non sono mortificanti se ci sono dei dubbi sull’operato di qualcuno o su delle situazioni poco chiare-.

Ultimo ad intervenire l’assessore ai rapporti con il Consiglio Michele Bisignano: “Mi fa piacere che il consiglio discuta di queste importantissime questioni. Il consiglio provinciale è l’espressione di scelte di carattere politico e quindi non può essere avulso a ciò che succede sul territorio. Accanto a voi anche l’amministrazione rivolge solidarietà agli studenti universitari contro un vergognoso tentativo di spettacolarizzare la realtà sociale, con delle messe in scena ridicole come quella della studentessa incappucciata, quasi a voler indicare l’omertà e la mafiosità dei nostri ragazzi. La nostra risposta deve essere forte soprattutto per quegli studenti che continuano a studiare nel silenzio per il proprio futuro e all’istituzione universitaria, fermo restando i singoli casi da chiarire-.

Quanto detto assumerà un aspetto formale nella giornata di domani, attraverso un documento condiviso che verrà redatto in conferenza di capigruppo alle 10. Un’ora dopo si riunirà il consiglio che discuterà come punto all’ordine del giorno proprio della solidarietà al mondo studentesco e universitario della città.

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