Cgil, studenti e insegnanti in Piazza in -Difesa della Costituzione-

Cgil, studenti e insegnanti in Piazza in -Difesa della Costituzione-

Cgil, studenti e insegnanti in Piazza in -Difesa della Costituzione-

venerdì 11 Marzo 2011 - 11:47

-Giornata nazionale in difesa della Costituzione-. Appuntamento domani a Piazza Cairoli alle ore 16,00

Anche Messina domani aderisce alla mobilitazione nazionale in Difesa della Costituzione.

“A difesa della Costituzione. Se non ora, quando?”. Con questo slogan Cgil, Flc categoria del settore istruzione- e Udu, unione degli universitari domani a partire dalle 16,00 saranno a Piazza Cairoli per far crescere nella popolazione la “consapevolezza della Carta costituzionale”, troppo denigrata dalle ultime azioni governative.

Nel pomeriggio, studenti, insegnanti e cittadini si alterneranno alla lettura di brani estratti dalla Carta, interverranno sull’argomento e ne verranno distribuite copie. Inoltre gli studenti dell’Udu per manifestare contro la privatizzazione e la mercificazione del sapere organizzeranno un presidio per la distribuzione di volantini con domande agli studenti e ai cittadini per sensibilizzarli sul valore della scuola pubblica.

L’iniziativa, presentata questa mattina nel Saloncino della Camera del lavoro di Messina e che interesserà oltre 80 città italiane è stata promossa dall’Organizzazione impegnata nella Difesa Costituzionale Articolo 21.

“Nella giornata in difesa della Costituzione, la Cgil di Messina ritiene doveroso manifestare per rivendicare il rispetto di quei principi fondamentali di uguaglianza, di democrazia, di rispetto e riconoscimento del valore sociale del lavoro, della Cultura della istruzione pubblica. Valori sotto continuo attacco da parte del governo”- dichiara il segretario generale della Cgil di Messina Lillo Oceano . “La Cgil domani scende in piazza per parlare con partecipazione sulla Costituzione e per far maturare una maggiore coscienza sul valore di questa”, continua Oceano.

Secondo la Cgil, sono troppo feroci gli ultima attacchi dell’esecutivo al potere. A partire dalla riforma sulla giustizia appena varata e continuando con i violenti tagli alla scuola pubblica, con una riduzione del ruolo fondamentale della scuola. La Carta del nostro paese dovrebbe consentire a chiunque abbia la capacità di realizzare la propria formazione, ma gli interventi governativi, cancellando la scuola pubblica, impediscono la crescita sociale delle classi più svantaggiate. Le ultime norme inoltre attaccherebbero anche il diritto all’informazione con una forte privatizzazione dell’informazione a discapito di quella pubblica.

Sull’attacco alla scuola pubblica interviene anche Graziamaria Pistorino , segretaria della Flc di Messina che aggiunge “Il nostro messaggio è chiaro e rivolto allo strappo operato dalle recenti dichiarazioni del Presidente del Consiglio. L’indignazione di chi opera nella scuola (e non solo) non si è fatta attendere. Eppure nelle lavoratrici e nei lavoratori della scuola pubblica rileviamo non solo indignazione per le politiche di smantellamento e denigrazione portate avanti dal governo e dal presidente del consiglio ma anche fierezza del proprio lavoro e consapevolezza della delicata funzione svolta nonostante i tagli e le riduzioni del salario. Rivendichiamo la scuola pubblica come scrigno di valori perché garantisce istruzione, pluralismo, educa alla pace alla democrazie, unisce culture, coltiva pensiero critico-.

Lo Stato dovrebbe rimuovere gli ostacoli alla crescita culturale del paese “rispettando la Costituzione”. In questo momento la scuola pubblica sta affrontando una fase di emergenza democratica e si sente “insultata e denigrata”. Attualmente la nostra regione è la più svantaggiata, in termini di risorse. Secondo uno studio recente in Sicilia il tempo scuola totale è di 27 ore contro le 40 ore della Lombardia. Un’ingiustizia che nega le pari opportunità. Con la legge 133 siamo al terzo anno di tagli e centoquarantamila posti di lavoro sono stati cancellati, smantellando il diritto all’accesso costituzionale all’istruzione.

I rappresentanti dell’Udu evidenziano poi come la ripetuta sottrazione di risorse economiche e umane al sistema pubblico di istruzione mini quelle pari opportunità stabilite nell’art. 3 della Costituzione. “ Riteniamo – spiega Giulia Zuccotti del coordinamento provinciale Udu- che lo studio sia una diritto inviolabile garantito dalla nostra Costituzione e non un privilegio per pochi come questo governo sta lasciando intendere”.

L’Udu invita gli studenti, le famiglie e i ricercatori a firmare la petizione nazionale su Repubblica.it.

(foto Sturiale)

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007