Collegio di difesa: scontro D'Alia-Buzzanca, Naro invita alla calma, l'opposizione rincara la dose

Collegio di difesa: scontro D’Alia-Buzzanca, Naro invita alla calma, l’opposizione rincara la dose

Redazione

Collegio di difesa: scontro D’Alia-Buzzanca, Naro invita alla calma, l’opposizione rincara la dose

martedì 25 Novembre 2008 - 15:23

Così ieri il senatore Udc: «Il primo cittadino è poco lucido». La risposta: «Si inventano problemi che non esistono». Naro getta acqua sul fuoco. Odg di Barbalace e altri consiglieri comunali

Ieri sera la “bomba- sganciata direttamente da Roma dal senatore Gianpiero D’Alia. Oggi la piccata risposta di Giuseppe Buzzanca, che “medita- sull’unità della sua coalizione. Nel frattempo l’opposizione si sveglia e chiede al sindaco di dare spiegazioni al consiglio comunale, mentre l’on. Pippo Naro prova a gettare acqua sul fuoco. Al centro di questo complicato intreccio politico la nomina dei nuovi dieci componenti del collegio di difesa, che arriva qualche mese dopo la delibera dell’agosto scorso con la quale Buzzanca ne allargava il numero da otto a quindici, aumentandone anche il compenso (1500 euro).

Il primo colpo lo batte, come detto, D’Alia, con un’infuocata nota nella quale il senatore afferma che «nominare un collegio di difesa allargato è una scelta sbagliata. Nonostante gli equilibrismi contabili, che servono solo a coprire oggettive responsabilità di una parte della burocrazia comunale, Messina è ormai al dissesto finanziario. È incredibile che un ente che non è nelle condizioni di pagare gli stipendi dei dipendenti dell’Atm aumenti il numero dei suoi legali, corrispondendo loro un trattamento mensile di 1500 euro a persona. Andrebbe invece rivisto il regolamento per razionalizzare il contenzioso, limitando gli attuali eccessivi costi e prevedendo la rotazione degli incarichi con l’accesso facilitato ai giovani avvocati. Il sindaco, che in questi giorni vedo poco lucido, revochi quest’atto irriguardoso anche nei confronti dei dipendenti comunali che fanno fatica ad arrivare a fine mese. Noi non abbiamo chiesto avvocati e non ne vogliamo».

Un siluro di fronte al quale, stamani, Buzzanca alza lo scudo: «L’organismo – afferma il sindaco – è previsto dallo Statuto comunale. Abbiamo nominato e non assunto dieci avvocati a fronte dei quindici previsti dal collegio, proprio nel rispetto della particolare stagione di economia e di una situazione finanziaria che merita attenzione. A proposito poi delle dichiarazioni dell’on. D’Alia, sono polemiche che rimbalzo al mittente perché le nomine rientrano nell’ambito di un programma volto a garantire efficienza alla macchina comunale, consentendo di avere il supporto legale necessario al prosieguo dell’azione amministrativa di Palazzo Zanca. Ecco perché mi sento di dire all’on. D’Alia che, nell’interesse della città, nelle coalizioni così come nelle unioni, si lavora in sinergia ed intesa e non con episodi di “folliniana memoria-».

«Ove l’Udc di D’Alia non si riconoscesse nel programma dell’Amministrazione Buzzanca – aggiunge il sindaco – è chiaro che interromperebbe il percorso comune dimostrando di non avere a cuore le sorti della città. Inventando problemi che non esistono e con pretesti ed invettive che certamente non gli fanno onore, dimostra di non sapere volare alto, restando ancorato a vecchi schemi che la storia si è incaricata di relegare al passato».

Ma l’Udc è unito in questa posizione? Da Roma Naro, che afferma di non aver parlato con D’Alia della questione, prova a stemperare gli animi e a riportare tutti alla calma: «L’amministrazione è nata solo pochi mesi fa – dichiara – la città è in ginocchio. Dobbiamo rimboccarci le maniche e guardare alle cose che uniscono, cercando piuttosto di creare condizioni di sviluppo, tenendo presente lo stato in cui versano le casse comunali». Insomma, i panni sporchi laviamoli in famiglia, pensiamo ad altro.

In tutto questo l’opposizione non può rimanere a guardare. A muoversi è Nicola Barbalace (Popolari Riformisti Socialisti), che già alcuni mesi fa aveva sollevato il problema, insieme a Giorgio Caprì (Con Francantonio Per Messina), Santi Zuccarello (Genovese Sindaco), Benedetto Vaccarino (Pd), Gaetano Gennaro (Pd Democratici per Messina), Nino Carreri e Salvatore Serra (Risorgimento Messinese). Secondo i consiglieri D’Alia mostra di condividere «ciò che era stato riportato in una interrogazione consiliare urgente presentata dal consigliere comunale Barbalace a cui a tutt’oggi non è stata data alcuna risposta». Alla luce di tutto questo, gli esponenti dell’opposizione «chiedono urgentemente che il sindaco venga in aula ad illustrare le motivazioni che lo hanno indotto ad adottare un provvedimento così gravoso, che espone l’intera amministrazione al giudizio insindacabile dei cittadini messinesi».

Il dato politico che è emerge è uno: nella maggioranza che scricchiola si sta formando una crepa sempre più somigliante ad una vera e propria frattura. L’Udc, a sua volta diviso al proprio interno tra la componente D’Alia e quella Naro, pare allontanarsi ogni giorni di più dal Pdl, a Palazzo Zanca quanto a Palazzo dei Leoni. A quando i prossimi fuochi?

(nelle foto: Buzzanca e D’Alia, Naro, Barbalace)

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