Colpo di scena nella vicenda Molini Gazzi: si va verso l’annullamento della concessione edilizia

Colpo di scena nella vicenda Molini Gazzi: si va verso l’annullamento della concessione edilizia

Colpo di scena nella vicenda Molini Gazzi: si va verso l’annullamento della concessione edilizia

martedì 15 Marzo 2011 - 23:44

Il dipartimento Attività edilizie e Repressione abusivimo ha avviato le procedure. Le contestazioni sollevate

Nuovo colpo di scena nella lunga vicenda sull’area Molini Gazzi. La concessione edilizia prima negata, poi concessa per silenzio assenso, complice una sentenza del Tar, adesso potrebbe essere nuovamente annullata. Il dipartimento Attività edilizie e Repressione abusivismo del Comune, infatti, ha comunicato al liquidatore della società Molini Gazzi Spa «l’avvio del procedimento per l’eventuale annullamento della concessione edilizia». Concessione edilizia che, lo ricordiamo, riguarda la realizzazione di un complesso di sette piani in via Bonino, lì dove un tempo sorgeva la fabbrica dei Pulejo. Il progetto, redatto da Luciano Taranto, è stato approvato dalla Commissione edilizia comunale, ma questo non ha frenato da una parte la giunta comunale a presentare appello contro la sentenza del Tar che aveva dato ragione alla Molini Gazzi Spa, dall’altro il dipartimento diretto dall’ing. Carmelo Famà ad avviare l’iter per annullare la concessione edilizia. Nel mezzo ci sta il consiglio comunale, che da due anni, ormai, si trascina la delibera di variante che modificherebbe la destinazione d’uso dell’area della Molini Gazzi da B1 (destinazione attuale, in virtù della quale è stato approvato il progetto edilizio) a B4c (il che comporterebbe un minor volume).

Tre i punti “contestati” dagli uffici dell’Urbanistica, in virtù dei quali è stato avviato l’iter (che verrà ovviamente contestato dalla ditta): «difetto di “legitimatio ad causam e ad processum” in capo al rappresentante della società ricorrente, qualificatosi come liquidatore, senza alcun riferimento ad eventuali provvedimenti autorizzativi degli organi competenti, in quanto il sottoscrittore della procura, dott. Pulejo, in particolare dopo la sentenza di ammissione a concordato preventivo, difettava di qualsivoglia potere di rappresentanza della società; trattandosi di immobile oggetto di procedura fallimentare, non risulta agli atti che la ditta “Molini Gazzi” nella persona del liquidatore, abbia ottenuto atto autorizzativo da parte del giudice fallimentare, per l’attuazione dell’intervento edilizio proposto e del relativo progetto e quindi delle spese ad esso collegate; non risultano neppure superate le criticità rilevate circa l’idoneità del titolo di proprietà prodotto in fotocopia dal quale non è stato neppure possibile evincere in modo sufficientemente chiaro l’esatta corrispondenza fra il titolo di proprietà e l’area oggetto di intervento».

LE TAPPE DELLA VICENDA

Tutto inizia il 12 dicembre 2008, quando la Molini Gazzi Spa chiede la concessione edilizia per la realizzazione di un complesso edilizio costituito da residenze, uffici e locali commerciali. Quando stanno per scadere i 120 giorni di silenzio assenso, l’8 aprile 2009 il dipartimento Attività edilizie del Comune contesta una serie di difformità del progetto rispetto alle norme del Piano regolatore e comunicando, dunque, l’interruzione dei termini del silenzio assenso stesso. La società non ci sta, ritiene tardiva la posizione di Palazzo Zanca, comunica l’inizio dei lavori allegando la perizia giurata. Il Comune, però, ritenendo sospeso il termine per la formazione del silenzio assenso, diffida la Molini Gazzi dal proseguire i lavori prosecuzione dei lavori e ne dispone la sospensione. Provvedimenti impugnati con un ricorso presentato dall’avv. Catalioto per conto della Molini Gazzi il 4 maggio. Palazzo Zanca si costituisce in giudizio, inizia il contenzioso. E il Comune il 25 settembre 2009 denega la concessione edilizia affermando che «… a prescindere dal parere della Commissione edilizia comunale si rende necessario procedere al diniego della domanda di concessione edilizia e non già al suo annullamento». Provvedimento che viene impugnato, anche questo, dalla Molini Gazzi, aggiungendo un altro tassello al contenzioso in corso. Nell’ottobre 2010 il Tar dà ragione alla società, che nel frattempo avvia i lavori essendo trascorsi i termini del silenzio assenso rispetto alla richiesta di concessione edilizia presentata una seconda volta. Nel settembre 2009 la Cec, Commissione edilizia comunale, dà parere favorevole al progetto presentato dalla Molini Gazzi, ma a gennaio 2011 il Comune presenta appello contro la sentenza del Tar.

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