Al primo turno testa a testa fra il candidato del centrodestra Ragno (45,91%) e quello del centrosinistra Genovese (45,79%)

Un serrato testa a testa, che portò dritti al ballottaggio. Così andò nel 2005, nella tornata elettorale che due anni dopo sarebbe stata annullata dal Cga di Palermo a causa di Antonino Di Trapani e della sua lista di “napoletani-. In quella occasione il numero maggiore di voti lo ottenne Luigi Ragno, esponente dell’allora Casa delle Libertà: 67200, pari al 45,91%, ma più di diecimila in meno dei voti di lista, 77990, un voto disgiunto che si rivelerà “fatale- per Ragno. Francantonio Genovese, che poi al ballottaggio avrebbe vinto le elezioni, ottenne 67021 voti, quasi quindicimila in più dei voti di lista (l’allora Unione), con una percentuale del 45,79%. Determinante fu il dato di Nunzio Romeo e del neo-arrivato Mpa: il presidente dell’Ordine dei Medici giunse al 7,36%, frutto di 10770 voti personali (quasi duemila in più dei voti di lista). Non arrivarono nemmeno all’1% Filippo Clementi e Vincenzo Alastra.