Il consigliere dell'Udc (Il Centro con D'Alia): «Arriverebbero nuove entrate, molti i crediti di ingenti somme non ancora riscosse»
Partiamo da un esempio: quando un negozio ha bisogno di liquidità ma si trova ad affrontare un periodo di crisi diffuso cosa fa? Applica i famosi “saldi-, e la gente arriva. E compra. Sarà per questo che arriva proprio da un commerciante di lungo corso della nostra città, il consigliere comunale Pippo Ansaldo (Udc Il centro con D’Alia), la proposta di applicare a Messina il condono fiscale. Forte del concetto “meglio poco che niente-, Ansaldo chiede al sindaco Giuseppe Buzzanca di «valutare l’opportunità di avvalersi della previsione di cui all’art. 13 della legge 289 del 2002», quella, appunto, del condono fiscale.
Certo, somiglierebbe molto ad un segnale di resa, da parte di Palazzo Zanca: non riesco a riscuotere quanto mi spetta, allora mi accontento di una somma minore. Il che garantirebbe un non indifferente flusso di liquidità alle asfittiche casse comunali, ma al tempo stesso alimenterebbe la convinzione, già abbastanza forte in alcuni, che fare i “furbetti- paga.
«La situazione finanziaria del Comune – afferma Ansaldo nell’ordine del giorno – non consente ormai da tempo la programmazione dei necessari investimenti per lo sviluppo della città. Allo stato attuale esistono fondate motivazioni che inducono a prevedere nuove entrate nel caso di adesione al “condono-». Il condono prevede, ricorda Ansaldo, che gli Enti locali possano stabilire «la riduzione dell’ammontare delle imposte e tasse loro dovute, nonché l’esclusione o la riduzione dei relativi interessi e sanzioni, per le ipotesi in cui i contribuenti adempiono ad obblighi tributari precedentemente in tutto o in parte non adempiuti, anche per i casi in cui siano già in corso procedure di accertamento o procedimenti contenziosi in sede giurisdizionale».
«Il Comune – aggiunge il consigliere – è creditore di ingenti somme a tutt’oggi non ancora riscosse o per le quali è pendente giudizio innanzi alla competente giudiziaria. Precedentemente il consiglio comunale aveva approvato un ordine del giorno con il quale sollecitava l’amministrazione a predisporre il necessario regolamento». Pare che l’iniziativa sia piaciuta anche ad altri consiglieri (già otto i firmatari dell’ordine del giorno), vedremo se passerà anche in consiglio.
(foto Dino Sturiale)
