Una rinascita nel segno dell'ecologia della Liberazione.Tante le tematiche affrontate nel corso del congresso svoltosi ieri a Palazzo dei Leoni. Obiettivo? Entro fine anno 700 iscritti
Secondo importante appuntamento per “Sinistra Ecologia e Libertà”: dopo la I Festa organizzata dal 16 al 19 settembre a villa Mazzini, i rappresentanti di Sel si sono ritrovanti nella sala Consiliare di Palazzo dei Leoni per il I Congresso provinciale. I partecipanti, con in testa il coordinatore uscente Salvatore Chiofalo, si sono trovati d’accordo nel considerare il gruppo del leader Nichi Vendola non più solo come un semplice movimento, ma coma un realtà che, giorno dopo giorno, sta assumendo i contorni di un vero e proprio partito politico, basato sul principio dell’ “ecologia della liberazione”: «La nostra scommessa è nuova e grande – si legge nel documento approvato alla fine dei lavori congressuali – Dobbiamo scommettere che non è troppo tardi, che l’inestricabile sistema costituito dall’ecosistema e dalla società in questa città, in questa regione, in questo Paese non è condannato alla decadenza e al degrado. Ma per avere qualche opportunità di vincere la scommessa, occorre individuare e praticare le vie dello sviluppo durevole, dello sviluppo auto-centrato, coniugando ecologia e politica nelle loro forme più avanzate, innovative e partecipative».
Grande soddisfazione è stata espressa dai rappresentati di Sel per le relazioni, soprattutto a livello locale, instauratesi con sindacati e associazioni, a fianco del movimento di Vendola nelle tante battaglie finora affrontate: «Conforta il fatto che l’organizzazione sindacale della CGIL sia costituita da 50.000 lavoratori nella provincia di Messina e che sia presente un buon tessuto di sindacalismo di base. Conforta l’esistenza di una rete di gruppi e associazioni impegnate nel volontariato e nella solidarietà sociale; e dall’altro lato alcune leghe ambientaliste. Con questi soggetti si sono già intrecciate relazioni». Ma altrettanto importanti si rivelano i numeri e gli obiettivi che entro la fine dell’anno ci si propone di raggiungere: nove circoli, tre dei quali in città, sei nei centri medi della provincia, con la prospettiva di arrivare a settecento iscritti entro la fine dell’anno e una proiezione del 6 per cento per le eventuali urne.
Un’ampia analisi è stata poi riservata alla complicata situazione socio-economica attualmente attraversata da Messina e alle risposte date dall’attuale classe amministrativa: «Si registrano punte di disoccupazione sempre più pesanti rispetto al passato. Il centro destra allo sbando – sostengono i rappresentanti di Sel – appare assente e incapace di delineare e concretizzare le linee di sviluppo credibili e capaci di attivare sbocchi occupazionali». Immancabile poi un riferimento alla polemica Lombardo/Buzzanca in merito alla gestione dei fondi post-alluvione per Giampilieri e dintorni: «Il nostro territorio ha bisogno di un grande piano di messa in sicurezza delle aree degradate e abbandonate dalla crisi profonda dell’agricoltura, ha bisogno di risorse da utilizzare per attività produttive». Un assist utile a ribadire il convinto no di Sinistra Ecologia e Libertà alla costruzione del Ponte sullo Stretto ed invitare l’amministrazione a produrre invece una «strumentazione urbanistica che valorizzi i suoi beni paesaggistici e naturali, di portare a compimento opere e infrastrutture finanziati da decenni quali gli svincoli e il risanamento».
Con questo spirito, nei prossimi mesi Sinistra Ecologia e Libertà si propone di avanzare risposte concrete che favoriscano il confronto all’interno del panorama politico cittadino, con un ultimo inviato rivolto proprio agli esponenti del Pd: «Riconoscere Fini, Lombardo, Montezemolo non è politica delle alleanze ma pericolosa deriva politicista. La strada urgente, necessaria da imboccare per sconfiggere il berlusconismo è la costruzione di un programma alternativo di rinnovamento e la scelta di un leader del centrosinistra attraverso la mobilitazione delle primarie di coalizione».
